
Il giornalista classe 1909, nel 1936 sposò un’etiope di soli dodici anni, vicenda tornata al centro delle cronache in questi giorni.
Il giornalista scomparso nel 2001, è al centro in questi giorni per una vicenda oscura e che è il principale motivo per cui la sua statua a Milano è stata macchiata di vernice, durante la guerra in Etiopia nel 1936, sposò pagando una dodicenne, Montanelli in vita si è sempre difeso dall’accusa sostenendo che in Africa era quella l’usanza.
Un grande giornalista
Indro Montanelli nacque nel 1909 a Fucecchio in provincia di Firenze, tra i più grandi giornalisti del Novecento italiano, la passione per il giornalismo derivò dal nonno, scrittore come lo fu il nipote che iniziò la sua carriera in Francia dove andò dopo aver conseguito due lauree, erano gli anni 30, l’Italia era sotto il regime di Benito Mussolini, che inizialmente attirò le simpatie del giovane Montanelli (anche questo non gli è stato mai perdonato poiché nella sua vita non rinnegò mai la sua approvazione per il Fascismo. Il giornalista fu anche a capo di alcune truppe, ma ben presto quando intravide il vero spirito del regime, si distaccò assumendo un atteggiamento molto critico e per questo allontanato dall’Italia per essere mandato in Estonia, oltre che cancellato dall’albo dei giornalisti, al suo ritorno in Italia gli venne riconsegnata la tessera di giornalista, ma rifiutò l’invito del Fascismo a tesserarsi con il regime, successivamente entrò nel “Corriere della sera”, la parentesi più importante nella sua carriera. Durante gli anni di piombo le Brigate rosse gli spararono, nel frattempo aveva fondato “Il Giornale”, che abbandonò con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, negli ultimi anni di vita collaborò con varie emittenti televisive, la sua scomparsa avvenne nel 2001 dopo alcune settimane di ricovero per una malore.
Il matrimonio incriminato
La storia tornata alla ribalta in questi giorni avvenne in Etiopia nel 1936, Montanelli all’epoca aveva ventiquattro anni e era a capo di una truppa indigena, incarico che svolse a partire dal 1935, qui il giornalista incontrò un uomo, egli aveva una figlia, si chiamava Fatima, è lei la ragazza che Montanelli comprò dal padre per una cifra tra le 350 e le 500 lire, ma a fare scalpore, già anni dopo fu il fatto che la ragazza era minorenne e aveva dodici anni, per questo molti accusarono e accusano ancora Montanelli di pedofilia. Il giornalista raccontò che regolarmente comprata, raggiungeva lui e i suoi compagni di truppa insieme alle altre mogli, ovunque essi si trovassero, raccontando che la ragazza svolgeva più che altro le funzioni di cameriera, il gesto di Montanelli fu frutto di ciò che si faceva in quel periodo, il madamato, che consisteva nello sposare una donna per un periodo, alla scadenza quest’ultima poteva essere ceduta, cosa che avvenne anche a Fatima, ceduta a un generale dallo stesso Montanelli e poi in seguito sposò un soldato, da cui ebbe anche figli, questa volta senza madamato, pratica vietata a partire dal 1937. La vicenda fu al centro di un dibattito tra Indro Montanelli e Elvira Banotti durante la trasmissione “L’ora della verità” nel 1969, qui il giornalista dichiarò che quella era stata frutto di “una stupidità senza fine”, difendendosi dalle accuse della Banotti.
Colpevole o innocente?
In questa vicenda l’opinione pubblica si è divisa, da una parte c’è chi condanna il gesto di Montanelli, asserendo che il giornalista all’epoca dei fatti sapeva quale azione stesse facendo, chi lo difende dice che quella era un’usanza comune all’epoca e che il giornalista non ha fatto nulla di meno di quello che faceva chiunque si recasse in Africa in quel periodo, inoltre non bisogna dimenticare il grande giornalista che è stato Montanelli e di non condannarlo per quel gesto. Indro Montanelli è stata una figura importante per la cultura italiana, nonostante quel gesto sia da condannare, rimarrà una figura importante nella storia italiana, per il contributo che ha dato con le sue opere.
di Christian Scala