Il docufilm EFFETTO LOCKDOWN a Cerveteri

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Fuori tutti
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DOMENICA 30 APRILE A SALA RUSPOLI ORE 15.30

L’associazione Koinét ha lanciato un importante appuntamento per domenica 30 aprile a Cerveteri, a sale Ruspoli: proiezione e dibattito del docufilm Effetto Lockdown, fuori tutti, un documentario di un’ora e mezza, sugli effetti sociali della fase iniziale della gestione italiana della crisi Covid-19, prodotto nel 2021 da Playmastermovie, scritto diretto e montato da Alessandro Amori, musiche di Nicola Bottos.

Il lungometraggio ripercorre l’inizio del periodo più nero della nostra recente storia, ovvero le conseguenze delle misure restrittive di marzo 2020 che costrinsero in casa 60 milioni di italiani per quasi tre mesi, raccontati attraverso la documentazione delle manifestazioni e proteste di piazza intrecciandosi a momenti di vita privata del regista, attraverso i volti dei rappresentanti di un popolo spaesato e in preda alla frustrazione.

Alcuni passaggi del documentario:

“Per la prima volta nella storia, un popolo viene rinchiuso e impossibilitato ad uscire dalle proprie abitazioni per mesi. Uno stato di paura permanente vissuto nella privazione delle relazioni interpersonali, vero nutrimento del tessuto sociale”.

“Nel mondo del lavoro, come nella scuola in pochi sanno cosa sia la didattica a distanza, ma durante il lockdown ci si è dovuti adeguare con non poche difficoltà e conseguenze. Se da un lato la tecnologia permette di accorciare le distanze, dall’altro si dimostra un amplificatore delle differenze sociali laddove ogni ambiente domestico, in cui la scuola entra, presenta dinamiche diverse”. “Il commercio subisce un brusco arresto e il governo mostra una diversa tutela tra dipendente pubblico e il lavoratore autonomo. A farne le spese la piccola e media impresa con attività commerciali e artigianali costrette a chiudere senza ricevere un indennizzo adeguato alle loro perdite”.

“Durante il lockdown un comune ragazzo della periferia dell’entroterra agrigentino, inscena una serie di manifestazioni per rivendicare una finta pandemia, invitando le persone a riaprire le proprie attività, togliersi la mascherina e protestare. Il 2 maggio, Dario Musso questo il nome, in pieno giorno e sotto gli occhi atterriti dei compaesani, viene accerchiato dai carabinieri, sedato e portato nel reparto di psichiatria, dove viene rinchiuso per 7 lunghi giorni senza alcuna perizia psichiatrica che ne convalidi l’internamento. Grazie al fratello, l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, Dario viene sottratto al calvario di un trattamento farmacologico ingiustificato, che sarebbe durato altrimenti almeno due settimane. Il TSO diventa un’arma per spegnere la libertà di opinione.”

Dopo la proiezione si potrà ascoltare oltre alla testimonianza del regista Alessandro Amori, le esperienze di commercianti, medici e docenti, categorie che più di altre sono state colpite dalla opinabile gestione della così detta pandemia.

Domenica 30 aprile ore 15.30

Sala Ruspoli, Piazza Santa Maria 12.

Ingresso libero.