Rieti, “Il Palazzo dei Destini incrociati” mostra fotografica di Aldo Feroce dedicata al Corviale di Roma

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Il palazzo dei destini incrociati Ph. Aldo Feroce

Sabato 2 novembre l’inaugurazione alla Galleria Utopia. La mostra sarà aperta fino al 16 novembre.

di Andrea Macciò

Sabato 2 novembre a Rieti la Galleria Utopia di Via Duomo 2 inaugura l’ultima mostra del Festival “Cantiere Arti Urbane” inaugurato a Terni giovedì 19 settembre. Lo spazio espositivo è gestito dall’associazione Utopia Aps, che in un solo anno di attività ha portato nel centro di Rieti 5 mostre fotografiche di grande qualità, con autori di livello internazionale come Efrem Raimondi, incontri con autori e fotografi, presentazioni di libri, corsi di fotografia base e avanzati, diventando un punto di riferimento per tutti gli amanti della fotografia e dell’arte della città sabina.
La nuova mostra fotografica porterà i visitatori dentro al “Nuovo Corviale” conosciuto come Serpentone, complesso residenziale che accoglie circa 4500 abitanti nella periferia sud-ovest di Roma nei pressi di Via Portuense, costruito per rispondere all’emergenza abitativa che caratterizza la città.
Progettato nel 1972 da Mario Fiorentino, nonostante le ambizioni di costruire un luogo diverso dalle “periferie-dormitorio” delle grandi metropoli, che riproducesse la qualità delle relazioni sociali della città storica, Corviale è diventato nell’immaginario collettivo dei romani e non solo sinonimo di difficoltà abitative, degrado, delinquenza, assenza di collegamenti e servizi.
Anche il cinema si è interessato a Corviale, dove sono stati girati “Sfrattato cerca casa” di Pierfrancesco Pingitore del 1983 e “Scusate se esisto” di Riccardo Milani (con Paola Cortellesi, del 2014).
A Roma come in altre grandi città il fallimento dei progetti utopici dell’architettura degli anni Settanta è emerso con evidenza negli ultimi decenni. Della periferia estrema di Roma e sulle persone che ci abitano il cinema (per non parlare dei talk show) spesso rimanda un’immagine stereotipata e caricaturale.
La ricerca fotografica di Aldo Feroce si concentra non solo sulle prospettive architettoniche, ma anche e soprattutto sulle persone che abitano questo luogo di Roma spesso concepito in modo stereotipato, cercando di restituire la realtà più autentica delle vite, delle persone reali che abitano oggi il Corviale.
“La storia vede uomini e donne catapultati in un luogo privo di infrastrutture, con addosso ancora le ferite causate dallo sfratto di massa, costrette ad un convivere per forza o per ragione. Persone che hanno dovuto riorganizzare la loro vita con grande difficoltà, cercando di reinventarsela, di colorarla, di viverla con nuove regole e soprattutto con il fai da te. Mentre da anni si parla di riqualificare il Corviale, facendo progetti sulla materia, il mio intento è stato quello di dare voce e far conoscere l’umano dei più deboli, degli “invisibili” di cui spesso ci si dimentica, e si parla in modo stereotipato” scrive l’autore nella sua presentazione della mostra e del libro fotografico.
Immagini di grande poesia e intensità che riescono a cogliere la bellezza intrinseca anche in un luogo come questo e nelle storie delle persone che lo abitano.
La mostra resterò aperta fino al 16 novembre dal mercoledì alla domenica dalle 17 alle 20 presso Galleria Utopia Aps Via Duomo , 2 Rieti.
L’autore
Aldo Feroce ha iniziato a fotografare nel 1976 con una camera a pellicola e da autodidatta ha iniziato a stampare autonomamente in camera oscura. Per molti anni si è dedicato ai servizi fotografici dei matrimoni, per poi concentrare negli ultimi anni la sua attenzione sui temi sociali e documentaristici.
La mostra “Il Palazzo dei destini incrociati” è stata esposta in alcune occasioni a Roma nel 2022 e ha conseguito numerosi premi tra i quali “Bifoto Awards 2022” a Roma, sezione documentary del Kolga Tbilisi Awards (2022) e finalista al Premio Ponchielli del 2023.