INTERVISTA AD ELENA ANTICOLI DE CURTIS. DOMENICA 22 SETTEMBRE TOTÓ, L’UOMO OLTRE LA MASCHERA. OMAGGIO AL PRINCIPE DELLA RISATA ALLA NECROPOLI DELLA BANDITACCIA DEL REGISTA AGOSTINO DE ANGELIS.
di Barbara Pignataro
Le poesie e le canzoni sono l’altra faccia della medaglia di Totò, quella romantica, più malinconica, con la quale Antonio De Curtis libera i sentimenti. Ne veniamo a conoscenza grazie alla nipote, Elena Anticoli de Curtis che svela l’uomo dietro la maschera Totò con la pubblicazione nel 2018 del volume Il Principe Poeta, scritto insieme all’antropologa Virginia Falcinelli, contiene 5 inediti e raccoglie cinquanta poesie e i testi delle canzoni che il grande artista ha composto nell’arco della sua breve e intensa vita. Ricordano quanto il Principe De Curtis sia stato un fine interprete dell’animo umano. Offuscata dal successo di Totò, la sua genialità andava ben oltre il talento come attore, la mimica, il sagace personaggio che tutti amiamo.
Con noi, Elena Anticoli de Curtis, che sarà a Cerveteri per la presentazione de “Il Principe Poeta” domenica 22 settembre 2024 alla Necropoli della Banditaccia insieme all’attore e regista Agostino De Angelis per una mattinata densa di emozioni.
Elena, Totò ha portato la sua Napoli in giro per il mondo, con il libro entri nelle case degli italiani presentando l’uomo e l’artista a tutto tondo che era. Per molti una rivelazione!
Mio nonno era una persona estremamente riservata per cui non ha mai mostrato il suo lato personale, che esce fuori tramite le poesie. Era una cosa che teneva per sé. É sempre stato un desiderio di mia madre quello di far capire che bella persona fosse il padre.
Prima di te tua madre Liliana si è impegnata nel mantenere vivo il patrimonio ereditato, attraverso questo progetto stai riscoprendo tuo nonno insieme al pubblico. Qual è la qualità che apprezzi di più in lui?
La sua grande umanità. Traspare attraverso i suoi film perché lui ha rappresentato le problematiche che ognuno di noi affronta nel vivere. Nel dopoguerra così come oggi sono situazioni che si ripetono. Come riuscire far quadrare i conti in casa, per esempio.
C’è una poesia che reputi speciale?
Per come sono fatta, sono una persona estremamente romantica, che ama le coccole, Si fosse n’auciello, una breve poesia colma d’amore.
La sua umanità emerge anche nel suo tornare nel rione dove è nato nonostante poi la sua vita fosse a Roma, nell’ eterno legame con Napoli.
Diciamo che lui è l’humus di Napoli. Di tutti i quartieri di Napoli, La Sanità dove è nato, è quello più verace. Ha un cuore pulsante, in cerca di riscatto. La generosità poi, è una caratteristica che fa parte della famiglia da parte di mamma, devi pensare che nonno è un uomo che ha sofferto tante situazioni. L’essere figlio non riconosciuto lo ha segnato nella vita.
Sei cresciuta in Sudafrica, che rapporto hai con Napoli?
Ho un bel rapporto, inizialmente sono entrata in punta di piedi, avevo 16 anni quando ho accompagnato mia madre, che prima di me si è spesa nel conservare la memoria del padre, a Napoli. Per me che venivo dal Sudafrica inizialmente era affascinante ma caotica, poi naturalmente l’ho metabolizzata. Oggi con una maturità diversa mi rendo conto che è una città che continua a offrire tanto sotto l’aspetto umano. É una città molto inclusiva.
É stato facile assumersi la responsabilità di proseguire il progetto di tua madre? Lo vivo bene, anche se non è una cosa semplice sentirsi gli occhi puntati addosso. Per tutti sono la nipote Totò, ancor prima di Elena. A 54 anni dalla sua morte la sua presenza è così diffusa, le sue battute talmente attuali da poter definire la sua arte universale.
Dall’ironia ineguagliabile, Totò era un uomo elegante nell’animo e nell’ immagine. Anche intransigente?
Era severo, soprattutto nei confronti delle persone che lui amava, per cui la figlia, mia madre e mia nonna Diana, aveva questo senso di protezione. Nella sua mente lui avrebbe voluto che sia mia madre che mia nonna fossero sempre piccole da potersele mettere nel taschino e portare sempre appresso. In casa c’erano delle regole rigide, inoltre era estremamente geloso.
Non arrogante però!
La maschera Totò è stata la sua fortuna perché attraverso lui poteva essere tutto. Non sarebbe mai stato un uomo arrogante come persona, però Totò riusciva a esserlo arrogante, non intendo in maniera spocchiosa, ti prendeva in giro garbatamente.
Invece, Elena com’è?
Sono una persona semplice, ho conosciuto nonno attraverso i racconti di mamma e nonna, aneddoti e abitudini di casa e del Paese dove sono crescita mi è rimasta l’attenzione nei confronti del prossimo. É la mia natura.
Come tuo nonno, la cui generosità è nota, meno il suo privato verso il quale la curiosità è ancora tanta.
L’occasione di sapere di più sul Principe Antonio de Curtis è l’appuntamento di domenica.
TOTÒ, L’UOMO OLTRE LA MASCHERA
Progetto nazionale sulla vita di Totò tra spettacolo e presentazione libro, ideato dall’attore e regista Agostino De Angelis con Elena Anticoli de Curtis.
Domenica 22 settembre ore 10.30 presso la Necropoli della Banditaccia
Evento a cura di Desirèe Arlotta
Prenotazione obbligatoria