I racconti brevi di Mauro Coni: tra mitologia e realtà  

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Martina Patarini con lo scrittore Mauro Coni

L’INTERVISTA 

Un’insolita mostra di racconti brevi. Sono quelli di Mauro Coni che da lunedì 10 marzo, sono in esposizione nella Biblioteca comunale Peppino Impastato di Ladispoli, dove Coni non è un volto nuovo per chi è solito frequentarla.

Si tratta di racconti brevi ma intensi, in cui spazia dall’horror alla fantascienza, passando per l’autobiografia e la fiaba. Le sue storie riescono a catturare l’interesse di un pubblico eterogeneo. Ha uno stile riconoscibile dal ritmo poetico, capace di rendere ogni racconto un’esperienza immersiva. Le sue opere colpiscono non solo per i temi affrontati, ma anche per la profondità emotiva e le riflessioni che suscitano. Proprio in biblioteca, lo abbiamo incontrato, per conoscere le sue emozioni e i suoi “Multiversi”.  

Lei inizia a scrivere concentrandosi su romanzi e filosofia. Come è nato in lei il desiderio di cambiare e di scrivere racconti?
Il racconto in realtà è il mio passo naturale, non so perché ci ho messo così tanto a capirlo, ma è più adeguato a me e quando capisci chi sei veramente non ti forzi più nessuna direzione diversa da quella in cui ti sei trovato più a tuo agio.  

Scrive da tanti anni: si emoziona come la prima volta quando inizia a mettere nero su bianco i suoi pensieri?
Si perché c’è una gratificazione, sei soddisfatto di ciò che hai prodotto e poi se sei esigente c’è tutto un lavoro dietro. L’emozione e l’appagamento sono sempre alti, li devi sempre rinnovare, devi scrivere e scrivere ma non sei mai contento al 100%. Sei contento di quello che hai fatto ma sei sempre pronto a passare oltre, a guardare e scrivere il futuro.  

I suoi racconti si caratterizzano per la loro brevità: la considera come una risposta alla società odierna, sempre più veloce, frenetica e purtroppo spesso disattenta?
Certamente si incastrano bene con il contesto odierno, ma non sono nati con quell’obiettivo in particolare. Sono così perché rappresentano al meglio le mie caratteristiche; con un racconto così breve riesco a curare l’aspetto formale e stilistico al 100%, perfezione che non riuscirei a raggiungere in testi e racconti più grandi. I miei testi nascono così solamente perché mi rispecchiano in modo migliore. 
 

Racconti brevi e uno sguardo da sognatore: quali sono i suoi progetti per il futuro?
Mi piace vivere la giornata, o anche al momento stesso! Posso dire: diventare il più grande scrittore di racconti italiani? Ma c’è tempo, non ho fretta. 

Di Martina Patarini