Quando si parla di oli per friggere, la scelta non è solo una questione di gusto, ma anche di salute e impatto ambientale. Con così tanti oli disponibili sul mercato, è fondamentale capire quali siano i più adatti e quali invece dovremmo cercare di evitare.
Però prima vanno chiariti due punti fondamentali.
Il punto di fumo è la temperatura a cui un olio inizia a decomporsi e a produrre fumo. È un parametro importante da considerare quando si frigge per evitare di assumere sostanze tossiche.
Percentuale e tipo di grassi
Innanzitutto, i grassi non vanno evitati, ma contenuti. Vale sempre, come per tutte le cose, il detto “non si deve mai esagerare”. I grassi svolgono funzioni molto importanti nel nostro organismo e pertanto una certa percentuale di questi deve essere presente in una dieta equilibrata. Basta scegliere quelli buoni. I grassi insaturi sono considerati grassi “buoni”, perché favoriscono la formazione del colesterolo HDL (il colesterolo buono) che non rappresenta invece una fonte di pericolo per l’organismo. I grassi saturi (presenti soprattutto nella carne e nei latticini) favoriscono la formazione di colesterolo LDL (il colesterolo cattivo) e sono associati all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Gli Oli da evitare
Olio di Palma (punto di fumo 240° – grassi saturi 50%)
Tra gli oli più controversi, l’olio di palma è ampiamente usato nella cucina industriale ma presenta notevoli svantaggi. Dal punto di vista della salute, è ricco di grassi saturi e, inoltre, il suo impatto ambientale è devastante: la produzione di olio di palma è spesso associata alla deforestazione, alla perdita di biodiversità e all’emissione di gas serra. Le foreste tropicali vengono abbattute per far spazio alle piantagioni, minacciando specie in via di estinzione e le comunità locali.
Avrà anche un punto di fumo alto, ma resta un olio da evitare.
Olio di Semi di Girasole (punto di fumo 130° – grassi saturi 12%)
Anche se popolare per la sua leggerezza, l’olio di semi di girasole non è sempre la scelta migliore. Contiene un alto livello di acidi grassi omega-6, che, se consumati in eccesso, possono promuovere infiammazioni nel corpo. Inoltre, se riscaldato a temperature elevate, può formare composti tossici.
Oli da usare con cautela
Olio di Mais (punto di fumo 170° – grassi saturi 13%)
Simile all’olio di girasole, l’olio di mais è ricco di omega-6 e povero di omega-3. Sebbene possa essere utilizzato per friggere, è meglio limitarne l’uso e abbinarlo a fonti di grassi più sani.
Olio di arachidi (punto di fumo 170° – grassi saturi 17%)
Se mettiamo da parte il suo odore non proprio piacevole in frittura è un olio abbastanza resistente alle alte temperature.
Olio di Cocco (punto di fumo 180° – grassi saturi 92 %)
Sebbene contenga una quantità molto alta di grassi saturi, l’olio di cocco è composto principalmente da acidi grassi a catena media, che possono avere effetti positivi sulla salute metabolica. Tuttavia, è consigliabile usarlo con moderazione.
Olio di Soia (punto di fumo 130° – grassi saturi 16%)
L’olio di soia è un’altra scelta comune, ma spesso estratto da soia geneticamente modificatoa e può contenere residui di pesticidi. Inoltre, come gli oli precedenti, è ricco di omega-6. Nel caso è meglio sceglierlo biologico perchè sicuramente estratto da soia non OGM.
Oli migliori per la salute
Olio di Oliva (punto di fumo 190° – grassi saturi 14%)
è uno dei migliori oli in assoluto, anche per friggere, soprattutto per le sue proprietà salutari. è ricco di antiossidanti, acidi grassi monoinsaturi e molecole antiossidanti. è noto per i suoi effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Ha un basso quantitativo di grassi saturi e un punto di fumo alto. Tuttavia, è importante non superare temperature di 180-190°C per preservare le sue qualità nutritive.
Olio di girasole alto oleico (punto di fumo 220° – grassi saturi 8%)
è UNA VERSIONE MIGLIORATA DELL’OLIO DI GIRASOLE in quanto per certi sensi simile all’olio EVO. È una delle migliori alternative per friggere grazie al rapporto perfezionato tra acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi.
Olio di Avocado (punto di fumo 270° – grassi saturi 8%)
Con un punto di fumo molto alto, l’olio di avocado è ideale per friggere. È ricco di grassi monoinsaturi e ha un profilo nutrizionale eccellente, contribuendo a ridurre il colesterolo cattivo. Lati negativi: costo alto e difficile reperibilità.
Conclusioni
La scelta dell’olio per friggere non dovrebbe essere presa alla leggera. Evitare oli dannosi e optare per alternative più salutari come l’olio di oliva o l’olio di girasole alto oleico può fare la differenza. Scegliere oli sostenibili, biologici e a basso impatto ambientale è un passo importante non solo per il nostro benessere, ma anche per quello del pianeta.
di Alfonso Lustrino

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