“Fuoriluogo Arte” inaugura a Piacenza con la mostra “La linea del sogno” un innovativo progetto tra creatività e inclusione sociale

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“La linea del sogno diventa un invito a riflettere sul potere trasformativo dell’arte, sulla capacità di evocare dimensioni parallele che ci ricordano che ogni realtà contiene infinite possibilità”.

La mostra rimarrà aperta fino al 18 maggio.

di Andrea Macciò
 
Da febbraio 2025 a Piacenza è nato un nuovo spazio artistico e socialeFuoriluogo arte,  da un progetto dell’associazione Fuoriserie aps.
Il progetto Fuoriluogo arte è realizzato in collaborazione con ASP di Piacenza (che ha messo a disposizione in comodato gratuito i locali) e AUSL di Piacenza, come luogo dedicato alla creatività e alla sperimentazione.
Fuoriluogo Arte nasce da un’idea innovativa e forse mai sperimentata da nessuno: come ci ha raccontato Carmen Canevari, pedagogista e operatrice di arteterapia, le mostre proposte in questo spazio saranno collettive nelle quali verranno esposti insieme artisti con fragilità psichica e utenti del distretto di Salute Mentale di Piacenza e artisti già affermati nei circuiti espositivi più tradizionali.
Carmen Canevari presso lo spazio Fuoriluogo Arte
Senza nessun tipo di informazione ulteriore, le opere saranno in mostra senza nessun riferimento alla storia personale degli artisti, e i visitatori potranno apprezzarne al meglio la valenza emozionale ed estetica.
L’obbiettivo di Fuoriluogo Arte è anche quello di mettere in discussione i confini tra l’arte “outsider” e quella “ufficiale”.
Gli artisti outsider, ci ha spiegato Carmen Canevari, sono non solo le persone con fragilità psichica o di altro tipo, ma tutti coloro che creano in prima istanza per una loro esigenza personale ed espressiva, senza la volontà esplicita di affermarsi ed essere riconosciuti come artisti.
Il termine “Outsider Art” creato dallo storico dell’arte Roger Cardinal (equivalente inglese di “Art Brut” di Jean Dubuffet) definisce tutta l’arte, molto spesso di grande valore estetico e simbolico, prodotta fuori dai circuiti espositivi ufficiali. Negli anni si è costruita attorno all’Outsider Art un vero e proprio circuito parallelo di mostre, musei, aste, fiere, riviste, collezioni.
Fuoriluogo Arte e la sua prima mostra “La linea del sogno” nascono anche per rompere i confini tra dei mondi artistici che di fatto non si sono quasi mai incontrati in una mostra.
Uno degli obbiettivi è prendersi cura delle persone attraverso un luogo per l’inclusione e la sperimentazione alternativa ai laboratori d’arte presenti all’interno delle strutture ospedaliere. “Fuoriluogo Arte– ha affermato Carmen Canevari-non sarà mai solo una struttura riabilitativa, né solo una galleria d’arte”.
Ed è proprio questa natura “ibrida” la grande novità di questo spazio nel quale promuovere benessere e inclusione sociale, dare valore alle capacità artistiche e relazionali.
Una galleria d’arte per mostre, corsi, laboratori inclusivi, tirocini formativi e professionalizzanti con la partecipazione attiva degli utenti del Distretto di salute mentale di Piacenza, della cittadinanza e delle associazioni sul territorio che si occupano di marginalità e fragilità.
Dal 15 febbraio al 18 maggio a Piacenza presso lo spazio Fuoriluogo Arte è esposta la mostra La Linea del Sogno – Un viaggio tra visibile e invisibile, realtà e immaginazione, a cura di Veronica Cavalloni e Simona Olivieri. In dialogo le opere di quattro artisti: Stefano Zangiacomi, autore di una serie di xilografie, una serie di volti che possono ricordare per le caratteristiche estetiche le maschere africane, sguardi sospesi tra memoria e immaginazione, volti che non sono ritratti, sguardi che interrogano lo spettatore senza appartenere a nessuno. Zangiacomi non usa modelli, elabora il personale ricordo di volti visti.
Stefano Zangiacomi 
In dialogo con Stefano Zangiacomi le opere di Manuela Serra, sculture in terracotta e installazioni che ruotano attorno al tema delle “tracce” lasciate dall’umanità nel corso della storia personale e collettiva, la donna e la libertà femminile, i grandi momenti di “passaggio”, la migrazione e il viaggio.
Maanuela Serra
Le scarpe sono uno dei soggetti ricorrenti di Manuela Serra, a Piacenza si trova anche un’opera della serie “Pensieri Nascosti” che nasce dalla volontà di abbattere muri e confini, passando oltre certe chiusure. Mani, piedi e scarpe diventano simbolo di cammini interiori, in un percorso sospeso tra concretezza e dimensione del sogno.
Manuela Serra
Nella seconda sala in dialogo le opere di Davidina Cappellini, artista che lavora con l’argilla spesso non cotta (solo una delle opere in mostra) alla ricerca del contatto profondo con la materia. Anche lei si muove in un contesto al confine tra realtà e sogno, con una selezione di sculture che rappresentano figure femminili apparentemente molto “classiche” ed accademiche, tutte caratterizzate dallo sguardo che punta verso il basso, come un invito a immergersi in una dimensione poetica senza tempo.
Davidina Cappellini
Il quarto artista in mostra, Luciano Toffano, crea opere che rappresentano la figura umana disegnando con una linea continua, senza interruzioni. Toffano usa una tecnica minimalista e materiali di recupero, la sua arte è per questo profondamente evocativa di emozioni e stati d’animo. Dal punto di vista dell’impatto estetico le opere di Toffano ricordano alcune caratteristiche del Cubismo.
Luciano Toffano
Il punto in comune di tutti questi artisti, ci ha fatto notare Carmen Canevari, oltre all’essere sospesi tra sogno e realtà, è l’attenzione all’umano e alla sua rappresentazione. Non ci sono oggetti o immagini astratte, ma rappresentazioni dell’umanità.
Scrive Veronica Cavalloni: “La mostra invita lo spettatore a intraprendere un viaggio affascinante tra realtà e sogno, tra il tangibile e l’impalpabile, attraverso un coinvolgente dialogo tra disegno e scultura. Le opere esposte si collocano in uno spazio sospeso, dove il confine tra reale e immaginario si dissolve, lasciando affiorare un linguaggio universale fatto di segni, forme e colori”.
La linea evocata nel titolo è un filo sottile, una soglia simbolica che connette mondi lontani: la solidità della materia e la leggerezza del sogno, la dimensione concreta della realtà e quella fluida delle emozioni e delle intuizioni.
Manuela Serra, Pensieri nascosti
Scrive Simona Olivieri: “La linea del sogno diventa così un invito a riflettere sul potere trasformativo dell’arte, sulla capacità di evocare dimensioni parallele che ci ricordano che ogni realtà contiene infinite possibilità”
Numerose le attività collaterali previste per il periodo della mostra.
Tra marzo e maggio, gli operatori dell’Associazione Fuoriserie accompagneranno le classi di scuola primaria ad una lettura partecipata delle opere pittoriche e scultoree esposte, completata da un’esperienza artistica e creativa in atelier. Quest’ultimo è attivo da maggio 2024 il lunedì pomeriggio, come spazio d’Arte Libera per percorsi individuali.
Ad aprile, in collaborazione con Concorto, partirà un laboratorio di serigrafia nel quale verranno realizzati gadget artistici sia per lo spazio FuoriLuogo che per l’edizione 2025 della manifestazione a Pontenure.
A fine maggio, in data da definire, è in programma una mostra di fotografie realizzate nel laboratorio fotografico esperienziale “Shine a light”, dei Centri Diurni del Dipartimento di salute mentale Ausl Piacenza, e durante il laboratorio di fotografia stenopeica “Lungo la Strada” realizzato dagli artisti dell’Associazione Fuoriserie; anche in questo caso, la mostra sarà accompagnata da  workshop fotografici, rivolti alla cittadinanza ed agli artisti dell’Associazione, condotti da Simona Olivieri.
È prevista una collaborazione con l’artista Kenza Benjelloun (Casablanca, 1966) artista multimediale che lavora con pittura, fotografia, video e performance e che sta lavorando a un progetto su un “collage” fotografico di volti legati alla città di Piacenza.
A settembre ripartirà il laboratorio di sartoria “Riparazioni”, dove vengono create borse con stampe di opere fotografiche in PVC, già avviato a maggio 2024 in un primo ciclo di incontri e condotto da Anna Caccialanza.
Lo spazio ospiterà una collezione permanente degli artisti dell’Associazione Fuoriserie, visitabile su appuntamento e a ottobre 2025 verrà inaugurata una seconda mostra che rimarrà esposta fino a gennaio 2026.
Fuoriluogo arte prende forma da un progetto di Fuoriserie aps e finanziato con il Fondo Autonomie con il quale, nel 2023, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Crédit Agricole Italia hanno destinato mezzo milione di euro a interventi per l’inserimento sociale e lavorativo, l’autoconsapevolezza e lo sviluppo dell’autonomia personale. L’obbiettivo è, una volta terminato il progetto di durata biennale, consolidare attraverso nuove collaborazioni e apertura alla città questo spazio di arte, inclusione e creatività che rappresenta un modello innovativo per una città dove da diversi anni c’è un notevole fermento creativo sul versante del contemporaneo, che in questo caso si va a intrecciare con una finalità sociale.
La mostra rimarrà aperta fino al 18 maggio 2025 in Via Felice Frasi 8 a Piacenza.
Per visitare la mostra, aperta su appuntamento nei weekend e in alcuni giorni infrasettimanali, è possibile contattare gli organizzatori sulle pagine social di Fuoriluogo Arte su IG e Facebook.