Cosa ci salverà dal flagello della guerra?

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Molti governi vogliono indebolire l’Onu calpestando il diritto internazionale

di Francesco Sarcinella

Sono attualmente 56 i conflitti armati attivi in tutto il mondo, il numero più alto mai raggiunto dalla fine della Seconda guerra mondiale e il denaro investito in armamenti è pari a 19 trilioni di dollari l’anno. I primi a fare le spese di queste politiche scellerate sono i civili, divisi fra i martoriati (25.116 nel 2024 ) e i profughi (120 milioni di individui che ogni anno sono costretti a scappare dalla loro casa), in secondo luogo i paesi che andranno ad ospitare gli sfollati e dovranno gestire i flussi migratori.

Questi dati ci descrivono un mondo in crisi formato da tanti paesi che si sono scordati troppo presto dell’impegno preso di: salvare le future generazioni dal flagello della guerra” come scritto nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite.

A fronte di ciò le alternative che il futuro ci presenta sono: accettare la bellicista legge del più forte, oppure difendere, democratizzare e rilanciare l’Onu adattandola al mondo del 21° secolo.

L’Onu dovrebbe tornare ad essere il cantiere globale della costruzione della pace nel mondo, garante della legalità internazionale, volta a prevenire i conflitti e a promuovere il rispetto dei diritti della persona e dei popoli e la sicurezza umana. È una necessità urgente.

Molti governi vogliono indebolire l’Onu calpestando il diritto internazionale. L’esempio più recente è l’ingiusta accusa rivolta alle Nazioni Unite di essere fiancheggiatrice di Hamas e palude di antisemitismo, seguita dall’attacco militare dell’esercito israeliano in Libano. Un fatto gravissimo.

Ricordiamo allora le parole di Papa Francesco: “Il compito delle Nazioni Unite, può essere visto come lo sviluppo e la promozione della sovranità del diritto, sapendo che la giustizia è requisito indispensabile per realizzare l’ideale della fraternità universale. Bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale. Occorre evitare che questa Organizzazione sia delegittimata, perché i suoi problemi e le sue carenze possono essere affrontati e risolti congiuntamente”.