CBDC, FALLITO IL PRIMO TEST AL MONDO DI ATTACCO AL CONTANTE

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eNaira Wallet

ACCADE IN NIGERIA: ENAIRA, MONETA DIGITALE EMESSA DALLA BANCA CENTRALE, NON È PIÙ OBBLIGATORIA. ARRESTATO IL GOVERNATORE PROMOTORE DEL PROGETTO DI ELIMINAZIONE DEL DENARO LIQUIDO.

di Maurizio Martucci

“Il caso della Nigeria aiuterà gli altri banchieri centrali e tutti i cittadini del mondo a giungere alle stesse conclusioni? Probabilmente no, ed è per questo che aspettiamo il prossimo disastro economico”. Jan M. Fijor, giornalista dell’Istituto Mise.

Colpo di scena nella Repubblica Federale della Nigeria: attacco al cuore mondiale della transizione digitale, fallite in un colpo solo la riforma pioneristica della moneta 2.0 e il tentativo d’annullare la liquidità col denaro creato dal nulla! L’esperimento è durato appena 108 giorni tra violenti tumulti e carestie. Questo, prima dello scandalo e delle manette ai polsi, il progetto iniziale dell’ex governatore Godwin Emefiele, ora agli arresti ma fino al 10 Febbraio 2024 ancora nella lista degli ospiti internazionali a Davos nel meeting annuale del Forum Economico Mondiale insieme a Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Valditara, ministri italiani del Governo Meloni: “L’obiettivo, per quanto mi riguarda, è raggiungere un’economia senza contanti al 100% in Nigeria”.

Mentre la Banca Centrale Europea (BCE) vuole un CBDC digitale in euro (Moneta Digitale della Banca Centrale) come valuta elettronica a valore legale emessa non da banche commerciali, in Africa il progetto pilota è quindi saltato per mano della tecnorivolta della Nigeria, il paese con la popolazione più numerosa di tutto il continente nero (200 milioni di abitanti), il primo paese non solo in Africa ma nel mondo intero ad aver adottato in via esclusiva e per ben tre mesi e mezzo eNaira Wallet con tecnologia blockchain, cioè il portafogli elettronico sperimentato dal 2021 con moneta digitale garantita per legge, in un primo momento solo affiancata al contante (nonostante la contrarietà delle tribù espressa col 99,5% nel referendum del 2022) e poi nel 2023 definitivamente sostitutiva della Naira, la moneta locale cartacea ridotta a carta straccia. “È facile capire perché il 16 febbraio 2023 sono scoppiate violente rivolte nel paese, provocando vittime. Privati di tutte le loro ricchezze, persone disperate e affamate scesero in piazza, chiedendo il ripristino della validità della vecchia moneta cartacea. Circolavano voci secondo cui il governo Buhari aveva emesso una nuova valuta cartacea, la “nuova naira”, da utilizzare temporaneamente. (…) Il problema era che i nuovi soldi non si trovavano da nessuna parte. Ancora oggi, quando la banca centrale si è ritirata dall’esperimento, l’offerta di nuovo contante non ha raggiunto nemmeno il 10% dell’intera offerta valutaria nigeriana. Non c’è nuova moneta da nessuna parte; anche se lo fosse, non vi è alcuna possibilità di scambiare in massa la vecchia naira invalidata con la nuova.”

In pratica è fallito il primo vero test del Fondo Monetario Internazionale e del Forum Economico Mondiale nel Grande Reset Tecnologico, cioè quello di gestire centralmente tutte le transazioni solo ed esclusivamente col digitale. I nigeriani si sono ribellati, invertita la narrazione di Davos: Godwin Emefiele ex governatore della banca è stato arrestato per “violazione criminale della fiducia, sabotaggio economico, finanziamento di attività terroristiche e cattiva gestione delle riserve valutarie” e altri 17 pesantissimi capi d’accusa, mentre per le strade scontri e morti si sono verificati durante le violente proteste, con la popolazione ridotta alla fame ma impegnata in baratti e scambi commerciali per spezzare il monopolio elettronico di eNaira, adesso non più moneta esclusiva.

Il dato è ancora più clamoroso se si pensa che la Nigeria è uno dei paesi più avanzati al mondo nel riconoscimento biometrico/identità digitale e che – secondo uno studio di Blocktables – ha pure il più alto tasso di adozione di criptovalute, pari al 24,2% (più alto del 17,7% dell’Australia, del 15,6% di Singapore e del 10,4% degli Stati Uniti).

Non solo, nel 2021 il Forum Economico Mondiale affermava che “i nigeriani usano spesso i loro telefoni anche per scambiarsi denaro o per pagare nei negozi”, motivo per cui Banca Centrale della Nigeria s’era spinta a vietare agli istituti finanziari di elaborare transazioni in criptovaluta: si è puntato tutto su eNaira, finita in un flop! “La situazione a Lagos, Abuja e Port Harcourt sta tornando alla normalità e eNaira è una delle numerose valute legali. (…) Dall’arresto di Emefiele lo spettro del monopolio delle CBDC è scomparso. Coloro che trovano più conveniente la moneta elettronica la usano. Quando questa comodità verrà persa, passeranno al contante o alla sua alternativa digitale. La gente ora sa che non ci sarebbe stato un tale caos se la digitalizzazione della valuta fosse stata volontaria e non accompagnata dalla delega del contante“.