DESTINAZIONE LAZIO: DOVE ROMA INCONTRA GLI ETRUSCHI.
Comuni e soggetti privati insieme con l’intento di promuovere, incentivare e commercializzare l’offerta turistica del Lazio. Obiettivo per il quale la Regione intende investire 4 milioni di euro. Attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi a cura di realtà miste denominate DMO, incentrate su 4 grandi filoni: i beni culturali, identitari del luogo; l’enogastronomia e il benessere che ne deriva; gli eventi culturali e outdoor, tutto ciò che si può fare all’aperto.
Di questo e tanto altro ancora si è parlato durante il Convegno sul Turismo tenutosi a Ladispoli la settimana passata. Promosso dalla candidata a sindaco Silvia Marongiu, l’incontro ha visto l’intervento dell’assessore al turismo del Lazio, Veronica Corrado, del consigliere regionale 5stelle Devid Porrello, del consigliere Emiliano Minnucci del PD, firmatario di una legge molto importante per lo sviluppo turistico dell’Etruria Meridionale, Raffaele Megna, presidente dell’associazione SAIFO (Sistema archeoambientale Fiumicino Ostia) e Federico Ascani che ha ribadito la volontà di ottenere la Bandiera Blu e proporre iniziative attrattive di qualità tutto l’anno a beneficio dei residenti come l’inserimento della città nel circuito enogastronomico. Per ottenere ciò sarà necessario ripensare il ruolo di Ladispoli all’interno dell’area vasta, insieme ai comuni del comprensorio. E proprio sull’idea di fare rete è incentrata la riforma della legge sulla valorizzazione dell’Etruria meridionale. Una legge che ha mutato l’organizzazione del sistema turistico prevedendo che la destinazione turistica Lazio si doti di un approccio manageriale: spot televisivi e comunicazione emozionale per dare ai turisti una motivazione per sceglierla.
Perché non riusciamo a catturare il turista?
Da Montalto di Castro fino agli scavi di Ostia Antica, un territorio esteso che non ha nulla da invidiare alla Capitale, la cui vicinanza rappresenta semmai un’opportunità. L’asse da Civitavecchia a scendere dalle potenzialità termali, di cui si parla poco e si agisce ancor meno, Cerveteri e il suo patrimonio etrusco che il mondo invidia, un territorio caratterizzato dalla presenza di tante oasi protette tra cui il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, fiore all’occhiello di Ladispoli, fino agli scavi romani di Ostia Antica. Infine il mare. Senza dimenticare l’esistenza di un porto, un aeroporto e un’autostrada che attraversa il territorio, collegato inoltre, da una rete ferroviaria di tutto rispetto. L’ambizione oggi è quella di far divenire la linea ferroviaria metropolitana, in modo da avvicinarci ulteriormente a Roma.
Tornando a Ladispoli, vivere di pendolarismo con tanta bellezza è sciocco, ma la sola bellezza non è sufficiente, neanche le infrastrutture presenti – ribadisce Marongiu. Cosa manca quindi in un territorio fertile anche dal punto di vista dei borghi, grazie al lavoro congiunto delle Pro Loco? Un approccio scientifico secondo Ascani, mentre occorre “metterci insieme e sviluppare un progetto globale che investa tutte le realtà” è l’opinione del presidente del Biodistretto Etrusco Romano, Massimiliano Mattiuzzo che fa sognare i presenti con il Cammino d’Etruria, progetto di escursionismo culturale che mira a collegare in modalità escursionistica le evidenze etrusche sparse nel territorio ma collegate tra loro nei secoli, rispondendo a pienamente e con coerenza alla mission del progetto generale del Sistema dei Cammini Storici e degli Itinerari Culturali della Regione Toscana. Da Pisa e Volterra raggiungere Vulci, Cerveteri e Tarquinia è l’obiettivo di Mattiuzzo che dà appuntamento in ottobre con un convegno dove sviluppare l’ambizioso progetto. Il Partito Democratico ha presentato intanto una mozione per inserire Ladispoli nel Biodistretto Etrusco Romano di cui fanno già parte Cerveteri e Fiumicino.
Comuni che uniti dunque possono offrire un prodotto turistico allettante e competitivo che non si ferma alla stagione estiva bensì risponde alla crescente richiesta di un turismo lento, a stretto contatto con la natura. Turismo e ambiente sono un binomio perfetto perché nessuno va in vacanza in un luogo brutto e sporco ricorda la referente di Marevivo Lazio, Rita Paone, impegnata nell’educazione ambientale. Un cambiamento che richiede lavoro costante, serietà e tanta pazienza ma i giovani dovranno trovare la propria prospettiva in casa, perché “chi vive qui, può lavorare qui “ribadiscono i relatori.