I vigili del fuoco non hanno ancora l’autoscala e il Primo maggio la Partenza è stata inviata a Bracciano. I sindacati si fanno sentire
Già pativano perché sprovvisti dell’autoscala, per un giorno non hanno avuto nemmeno la “partenza”, sarebbe il primo mezzo pronto ad intervenire con 4mila litri di capienza nel serbatoio e cinque uomini a disposizione. A Cerveteri il veicolo è sì tornato nella caserma di via Fontana Morella ma il fatto che sia stato dirottato per un giorno a Bracciano è un segnale di come la coperta forse sia troppo corta da Santa Marinella a Focene, passando per Cerveteri e Ladispoli. E i sindacati si fanno sentire. «Se il quadro si complica – commenta il caporeparto e delegato Fns Cisl, Gabriele Fargnoli – noi dipendiamo di fatto da Roma, che invia solitamente i rinforzi da Ostia, Civitavecchia o Bracciano. Rinforzi che possono di volta in volta andare dall’autoscala, per gli interventi in edifici elevati in altezza, all’autobotte. In realtà, quello che è accaduto il Primo maggio è stato un evento episodico fino a un certo punto, visto che la condizione di sottorganico dei vigili del fuoco è uno status abituale». Ci sarebbero altre difficoltà. «Nell’arco delle 24 ore – spiega Riccardo Ciofi, segretario generale Fns Cisl Roma e Rieti – noi possiamo contare su una turnazione continua che garantisce la partenza di un’autopompa con equipaggio di 5 uomini a bordo. Punto. Da un lato contestiamo la mancanza effettiva di personale, dall’altro le condizioni di lavoro degli operatori che sono chiamati a convivere con una pressione costante ed economicamente priva di incentivi». Il turnover sembra un miraggio per i pompieri cerveterani. Lavorano sempre gli stessi e in condizioni di preallarme. Il discorso finisce ancora sull’autoscala. «È prioritaria – fa presente Fargnoli -per garantire a Ladispoli, in particolar modo, una copertura di soccorso efficace a tutto tondo, dato che è la città col più elevato numero di palazzi ad alto sviluppo, fino a 10 piani, che in caso di emergenza restano off limits per le nostre forze attuali». Una mozione per l’autoscala tra l’altro è stata votata anche in Consiglio comunale di Ladispoli e Cerveteri. Se poi si analizzano le anagrafiche della Città Metropolitana di Roma, si comprende facilmente come le istanze presentate da Ciofi e da Fargnoli interessino in effetti l’intero quadro della Sicurezza in Provincia. Se Roma conta infatti circa 2milioni e 800mila abitanti, i dati Istat 2018 indicano un hinterland di 4milioni 355mila residenti. Il che significa che la sola Area Provinciale (Roma esclusa) conta ormai più abitanti del Comune di Milano. Segno evidente della necessità di ridefinire nuovi equilibri.