Sabato 3 maggio alle 16, 30 presso Hydra- Museo Multimediale della Cascata delle Marmore.
In mostra le opere di dieci talentuosi artisti, tutte ispirate allo studio “Terni e La Cascata delle Marmore nella Divina Commedia” di Pierluigi Bonifazi e Federica Padella, con la prefazione di Alessio Zenone.
Il progetto artistico-letterario, a partire dalle tesi del libro, indaga su come la Cascata delle Marmore potrebbe essere descritta nella celebre opera di Dante Alighieri, la Divina Commedia.
Le opere esposte sono frutto della creatività e della passione di dieci artisti locali, ognuno dei quali ha interpretato la maestosità della Cascata e i versi del Sommo Poeta fiorentino attraverso la propria prospettiva artistica.
Nel corso dell’inaugurazione è previsto un reading poetico di alcune terzine selezionate da parte di Giulia Rosati, poetessa, performer, cantante, scrittrice e illustratrice, un aperitivo di benvenuto e la visita gratuita del museo.

La potenza tumultuosa di una cascata “un suono fragoroso e spaventoso che fa tremare le rive del Fiume” evocata nella descrizione del fiume Stige, sembra essere ispirata proprio al capolavoro d’ingegneria idraulica degli antichi romani, che oggi è diventato uno dei luoghi-simbolo della provincia di Terni e dell’Umbria meridionale.
E forse quando Dante parlava “dell’eretica città di Dite” si riferiva alla stessa antica “Interamna” la città che maggiormente ha resistito all’assimilazione culturale della Roma Imperiale prima e della Roma Cristiana in seguito.
Dante come sappiamo apparteneva alla fazione dei “Guelfi Bianchi” e pur essendo avversario politico dei ghibellini era un grande sostenitore dell’indipendenza delle città e dei comuni. “O voi ch’avete li intelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde, sotto l’velame de li versi strani” (Divina Commedia, Inferno, IX, vv-61-63).
La presenza del “poeta eretico” Dante Alighieri in Umbria è attestata a Porta Sole, Perugia, forse anche ad Acquasparta e sicuramente al Bullicame di Viterbo nel Lazio, vicino Terni.
Da Perugia raggiunse Roma per lo stesso cammino che secoli dopo da Firenze portò un altro grande eretico prima a Perugia poi a Roma passando per Terni: Galileo Galilei.
Da tempo immemore l’antica Interamna accolse i grandi eretici come appunto Galileo Galilei, Giacomo Lauro, Francesco Stelluti, l’imperatore Federico II e Dante. Grandi personaggi perseguitati dalla Chiesa di Roma per la loro “folle eresia”.
Non è un caso che il Vaticano cercando di esorcizzare i poemi di Virgilio e Dante, considerati sacrileghi, consacrò i maggiori santi di tutti i tempi nella bassa Umbria: San Francesco, San Valentino, San Benedetto e Santa Chiara.
La suggestiva storia sociale e politica di Terni e la bellezza dei luoghi secondo gli autori del libro, assieme alla citazione virgiliana della Valle d’Ampsanto, antico nome della Valnerina, avrebbero portato Dante a usare Terni, la “trista conca” citata nel canto nono dell’Inferno, la “selva oscura” dei boschi della Val Nerina e lo spettacolo che nel Duecento doveva essere davvero impressionante delle necropoli di Pentima e San Piero in Campo come “ambientazione” di alcuni dei canti centrali dell’Inferno, descrivendo l’abisso, la spuma e la nebbia quali dovevano apparire nel tredicesimo secolo a chi si avvicinava alla Valnerina, alla Cascata e alla conca ternana.
Dante alla Cascata è organizzata da Associazione Umru Terni con la collaborazione di Thyrus Associazione Culturale, Associazione Ipogeo San Valentino, Hydra Museo Multimediale Cascata delle Marmore e Pro Loco Marmore.
La mostra è anche un’occasione per visitare uno spazio museale molto interessante aperto dal 2021 dedicato alla storia della Cascata delle Marmore, della centrale di Galleto e dell’industria e dell’idroelettrico a Terni e in Valnerina, con una sezione di opere contemporanee sul tema della “risorsa acqua” e un’altra alla fotografia contemporanea di “archeologia industriale”.
Dante alla Cascata
Hydra Museo Multimediale Cascata delle Marmore, Vocabolo Superiore, Marmore (Tr)
Aperta tutti i giorni 10-18 dal 3 maggio al 31 ottobre
Le opere saranno esposte a rotazione con variazione ogni due mesi
Inaugurazione sabato 3 maggio h 16,30
Andrea Macciò