Cerveteri “Stabat Mater” di Pergolesi

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NEL CONTRIBUTO MULTIMEDIALE DI DESIRÈE ARLOTTA, IL TOCCO VINCENTE DELL’EVENTO DOVE TEATRO, LIRICA E ATTUALITÀ SI FONDONO PER DARE VITA ALL’ARTE.
Da sinistra, Riccardo Dominici e Riccardo Frontoni – attori
Un crescendo di emozioni pazzesco sabato sera nella Chiesa della SS. Trinità di Cerveteri dove momenti recitativi accompagnati dalla musica lirica e la visione di immagini hanno emozionato il pubblico presente per lo “Stabat Mater” di Pergolesi portato in scena con la regia di Agostino De Angelis, dal soprano Orietta Manente, il contralto Annarita Cerrone accompagnate al pianoforte dal Maestro Luigi Mastracci.
Le voci dello stesso regista, di Gianfranco Brannetti, di Riccardo Frontoni e Riccardo Dominici in perfetta armonia, si sono alternate in un crescendo emotivo dove, le immagini proiettate sul grande schermo hanno destato anche gli animi più sopiti.
La Madonna sofferente ai piedi della Croce piange il figlio, come nostri sono i figli che ogni giorno perdono la vita in una guerra ingiusta e ingiustificata. Sono i bambini palestinesi in braccio alle mamme sofferenti, a buttare giù il muro di indifferenza che sembra aver colpito più persone.
Il soprano Orietta Manente, il contralto Annarita Cerrone, il Maestro Luigi Mastracci
La televisione che tutto proietta e molto nega alla vista funge da filtro e rende accettabile, l’inaccettabile genocidio perpetrato in Palestina nel completo silenzio di buona parte dell’umanità. In una continuità della sofferenza, le Madonne moderne sono tutte le mamme, i padri che hanno dovuto piangere un figlio.
Con gli artisti, Dimitri Terenzi, promotore dell’evento insieme a Don Mario Vecchiarelli
“L’insieme è stato incantevole: brevi citazioni, salmi e melodie fantastiche – è il commento a caldo di un fedele – Non mi aspettavo la cruda realtà della guerra in tale contesto, ma ci voleva una scossa del genere. Per me assistere è stata una sofferenza indicibile, e mi sento di ringraziare l’ideatore per la scelta. Un evento che ho vissuto intensamente”.
“L’immagine di Maria ai piedi della croce è familiare, tutt’altra cosa è vedere, senza nessuna mediazione, il destino di una madre collegabile al calvario di Maria. Mentre la televisione ci ha abituati a guardare immagini violente senza provare emozione, in chiesa, complice l’atmosfera sublime, il carico emotivo è stato forte” – aggiunge un altro spettatore.
Hanno partecipato allo spettacolo gli alunni della secondaria, classi IIA, IIB, IIC, IID dell’Istituto Comprensivo Giovanni Cena con l’insegnante Ilaria Dall’Acqua. Un evento organizzato e fortemente voluto da Dimitri Terenzi, insieme a Don Mario Vecchiarelli.