MELONI-MUSK: 20 GIGAHERTZ SULLA TESTA DEGLI ITALIANI

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DOPO AVER INNALZATO IL LIMITE SOGLIA D’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO VIA TERRA, IL GOVERNO VUOLE PROSEGUIRE NELLO STRESS DA ELETTROSMOG CON MIGLIAIA DI SATELLITI NELLO SPAZIO.

A RISCHIO LA SALUTE UMANA, L’AMBIENTE E IL CLIMA

Tutto negli ultimi giorni. Ma lo avevo anticipato già 2 anni fa nella mia inchiesta sulle guerre spaziali.

Dagli states arriva l’indiscrezione di Bloomberg: Meloni-Musk, accordo di 1,5 miliardi di euro (di soldi pubblici) per i prossimi 5 anni con Starlink di SpaceX ad irradiare notte e giorno tutta l’Italia col 5G dal cielo, pure nelle zone di montagna e scarsamente abitate .

Da qui la monta dell’opposizione, richiamata la premier a riferire in Parlamento. Poi la visita a Mar a Lago nella villa di Trump, dai media americani dipinto il guru della Silicon Valley come il Presidente ombra.

Infine la smentita (di circostanza) della Meloni: nessun accordo ancora concluso, ma è in corso una trattativa, ai preliminari. Insomma, la notizia c’è, ma soprattutto – visti i rapporti transatlantici – è altamente probabile che l’Italia possa diventare il primo paese in Europa a catapultare i propri cittadini nell’irradiazione wireless permanente sopra le teste di chiunque.

Tradotto: dopo aver innalzato per la prima volta nella storia della telefonia mobile il limite soglia d’inquinamento elettromagnetico via Terra, il Governo Meloni potrebbe adesso proseguire nello stress da elettrosmog coi satelliti nello Spazio, che sarebbero migliaia, da sommarsi alle oltre 100mila antenne terrestri.

Un mix senza precedenti, come un maxi-forno a cielo aperto. Che desta preoccupazione, e pure tanta, non solo per le pesanti accuse di Bennon e Abramson contro un Musk dato per malato, mentalmente instabile e drogato (oltre che pericoloso transumanista per la microchippatura del cervello umano da connettere all’Intelligenza artificiale).

I dati dicono questo: i risultati pubblicati in uno studio della rivista Astronomy & Astrophysics sui satelliti V2-mini Starlink di seconda generazione hanno rilevato una quantità di radiazioni elettromagnetiche 32 volte superiore rispetto alla prima generazione.

Le intensità di campo elettrico “superano gli standard tipici di compatibilità elettromagnetica utilizzati per i dispositivi elettronici commerciali e le soglie di emissione raccomandate dal Settore Radiocomunicazioni dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU-R) per proteggere la gamma di frequenze 150,05-153 MHz assegnate alla radioastronomia”.

Per Mark Alexander, ingegnere informatico in pensione con 39 anni di servizio nella Silicon Valley, “Starlink è la strada sbagliata per la banda larga“, Musk usa una frequenza a cavallo con le pericolosissime (per la salute umana) microonde millimetriche: 20 Ghz, “Starlink è simile al 5G in quanto trasmette microonde in fasci altamente direzionali nella regione dei 20 GHz.

Ciò significa che noi (e tutti gli esseri viventi) saremo irradiati con microonde ancora più potenti di quelle che eravamo con il 4G e i precedenti sistemi wireless, il tutto senza il nostro consenso.

(…) Rispetto alla fibra fino a casa, Starlink (e il 5G in generale) è estremamente inefficiente. Richiede il lancio di centinaia di razzi inquinanti alimentati a cherosene .

I satelliti stessi hanno una durata di vita limitata di circa cinque o sette anni, dopodiché devono essere rispediti sulla Terra come spazzatura spaziale in fiamme. Anche i primi satelliti Starlink sono già obsoleti.

Anche le stazioni di terra e i terminali domestici sono dispositivi che consumano molta energia, poiché devono essere in grado di trasmettere microonde a satelliti che si trovano a oltre 300 miglia di distanza.

È questo il tipo di tecnologia che vogliamo usare se siamo veramente interessati a ridurre il nostro consumo di energia? Parlando di obsolescenza programmata, la storia ci insegna che la tecnologia wireless viene costantemente aggiornata, richiedendo sia ai provider che agli utenti di scartare i loro vecchi dispositivi e di acquistarne di nuovi.

Lo abbiamo visto nella progressione della tecnologia cellulare, dall’analogico al 2G, al 3G, al 4G e ora al 5G.

Non c’è motivo di credere che Starlink sia diverso.” C’è da chiedersi se Giorgia Meloni sia al corrente di tutto questo, così come è già stata abbondantemente diffidata da parte della comunità medico-scientifica internazionale dei pericoli sanitari per l’innalzamento dell’elettrosmog.

Infatti, al netto delle avvisaglie sul rischio collisioni e della nota cancerogenicità dell’elettrosmog, queste le altre principali criticità:

1) PERICOLO DISTRUZIONE DELL’OZONO;

2) INQUINAMENTO ED EFFETTI SUL CLIMA;

3) PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO DEI SATELLITI;

4) INTERFERENZE CON L’ASTRONOMIA, I SISTEMI GPS E I SATELLITI METEOROLOGICI;

5) INTERFRENZA CON IL CIRCUITO ELETTRICO GLOBALE;

6) VULNERABILITÀ DELLE ERUZIONI SOLARI;

7) VIOLAZIONI del Trattato sui principi che governano le attività degli Stati nell’esplorazione e nell’uso dello spazio esterno, inclusa la Luna e altri corpi celesti e violazione delle Linee guida delle Nazioni Unite per la sostenibilità a lungo termine delle attività nello spazio extra-atmosferico.