INTERVISTA A ALESSIO CATONI di UNITI PER CERVETERI

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Alessio Catoni

SE FOSSI IL SINDACO DI CERVETERI…

«RIPARTIRE DALLA VOCAZIONE AGRICOLA, PER RILANCIARE L’ECONOMIA».

La cantina sociale rappresentava una risorsa importante per Cerveteri, se lei fosse il sindaco, cosa farebbe?   

Certamente ci metterei mano. Ripartire proprio dalla vocazione agricola di Cerveteri per rilanciare l’economia attraverso un rinnovamento degli strumenti e delle risorse umane. Intendo, integrare le culture, l’ulivo è, per esempio, un gioiello del nostro territorio su cui puntare insieme alla vite, al carciofo. L’obiettivo è creare posti di lavoro puntando alla formazione, nessuna improvvisazione ma una moderna gestione della nostra forza: la terra. Partire dal passato per guardare al futuro.   

Il futuro è guidato da un’ondata di innovazione tecnologica, qual è la sua posizione in merito all’inquinamento elettromagnetico? In modo particolare riguardo la frazione di Marina di Cerveteri, alla scuola di Castel Giuliano?    

Netta e chiara, siamo contrari alla diffusione indiscriminata delle antenne nei centri abitati, per questo approviamo la diffida avanzata dai cittadini verso il sindaco, di cui aspettiamo fiduciosi gli sviluppi. La salute pubblica è prioritaria e la vicenda della scuola sorta in un’area altamente inquinata, è complessa quanto antica, possiamo certamente fare meglio oggi nello scegliere l’ubicazione degli stabili adibiti a strutture scolastiche. É sufficiente seguire le norme in materia per i progetti in corso nella frazione di Cerenova, mi riferisco al tanto atteso asilo nido comunale.  
Siamo altresì lontani dal concetto di smart city pur avendo come riferimento Fratelli d’Italia ai quali riconosciamo l’aiuto ricevuto per spostare la fermata Cotral situata sull’Aurelia, l’intervento per la bonifica della spiaggia di Campo di Mare dalla plastica.  
No a controlli biometrici, tracciabilità delle persone e sistemi di videosorveglianza.   

di Barbara Pignataro