La tragedia di un husky, ritrovato senza vita con pallini di piombo nel corpo.
Dopo la fuitina, risalente ad un mese fa’, uno dei due cani è subito tornato a casa mentre Blu sembrava essere svanito nel nulla. Nessun avvistamento, nessuna notizia nonostante gli appelli condivisi, il tam tam in rete e le ricerche disperate della padrona. A distanza di un mese, la speranza di ritrovare il suo compagno di vita si è trasformata in un dolore immenso di fronte all’evidenza di una morte violenta e ingiustificata. Blu è morto. Vittima di un gesto crudele, gratuito e violento o forse… un “errore” di chi lo può aver scambiato per un selvatico ma non ha prestato soccorso all’animale ferito.
La proprietaria che si è raccolta nel dolore, ha deciso di presentare una denuncia contro ignoti. Blu è stato ritrovato distante dalla sua abitazione, in un giaciglio dove forse ha cercato riparo per lasciarsi morire.
Questo episodio mette in luce l’urgente necessità di una maggiore tutela degli animali e della fauna selvatica per cui non sono sufficienti le leggi per aumentare le sanzioni e le pene per chi maltratta o uccide gli animali considerando che nella maggior parte dei casi gli autori dei reati non vengono individuati.
E’ necessario arginare questo fenomeno, introducendo restrizioni più severe per il porto d’armi con controlli più efficaci e ripristinare il Corpo Forestale dello Stato, fondamentale per la tutela dell’ambiente e degli animali.
Rivedere una regolamentazione della caccia al fine di trovare soluzioni per contenere i pericoli per la sicurezza pubblica, con limitazione per l’accesso alle armi e l’inasprimento dei controlli sulla detenzione delle armi riducendo il rischio di incidenti e di atti violenti.
Una norma con la quale restringere la caccia in alcune zone, distanti dalle aree urbanizzate, introducendo delle quote per ogni specie e una limitazione d’età per il porto d’armi con l’istituzione di requisiti più severi per l’ottenimento dello stesso, come ad esempio test psicologici e corsi di formazione obbligatori.
Infine è impellente, intensificare i controlli, durante le giornate di caccia e negli orari in cui di notte o al crepuscolo vengono svolte attività di bracconaggio.
Purtroppo a causa dei pochi controlli, a seguito dell’accorpamento della Forestale nel Corpo dei Carabinieri non è la prima volta che si verificano casi analoghi. Non possiamo permettere che altre storie come quella di Blu si ripetano.
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