“A schiovere” ovvero “a vanvera”. Con il suo ultimo libro Erri De Luca attraverso il colorito dialetto napoletano ritorna nella sua Napoli e attraverso le parole rivive momenti del suo vissuto e quelli di una collettività tutta, all’ombra del Vesuvio.
Un lavoro che nasce da una rubrica giornalistica e che, a poco a poco, si è andato delineando fino a divenire un libro. Napoli vista con gli occhi di Erri De Luca, fine pensatore e prolifico scrittore. Nel suo tour di presentazione del libro edito da Feltrinelli, tra studi televisivi e librerie, sabato scorso Erri De Luca ha fatto tappa sul lago di Bracciano per l’iniziativa Dialoghi ad Anguillara nata sotto l’egida della biblioteca comunale “Angela Zucconi”. Tutto con la collaborazione di Humanae Vitae e il sostegno dell’amministrazione comunale. Alla sala della Disciplina, luogo piacevolmente ritrovato sulla sommità del borgo antico, De Luca ha potuto raccontare se stesso ad una platea attenta.
In prima fila il sindaco Antonio Pizzigallo e la vicesindaca Paola Fiorucci. Un momento culturale di grande livello considerato l’alto apprezzamento per un autore che è anche commentatore pungente della realtà che viviamo. Al territorio del lago di Bracciano del resto De Luca è molto legato. La sua abitazione si trova a pochi chilometri dal lago sparsa nelle campagne lungo la Braccianese.
Il libro “A schiovere” è un po’ per lui – come ha detto “un ritorno alle origini”. Il riscoprire un passato antico, un ritrovare se stesso. Non a caso l’autore ha sottolineato: “il napoletano è la mia lingua madre”, “Se parlo con me stesso lo faccio in napoletano”.
Il dialetto che tutti, in diversa misura, portiamo con noi riaffiora prorompente e non ci abbandona mai. E di parola in parola De Luca racconta lo spirito partenopeo, una lingua fervida dalle mille sfumature e dai significati che evocano una emozione..
“E’ stato un momento di grande interesse culturale – ha sottolineato a margine dell’incontro la vicesindaca Fiorucci.
“Per noi – ha aggiunto – è stato un grande onore ospitare un personaggio e scoprirne una parte poco nota. E’ un intellettuale di grande spessore. Anche in mattinata abbiamo avuto un incontro molto interessante con la presenza del vescovo della Diocesi di Civita Castellana Marco Salvi venuto alla presentazione del libro “Mi volevano morto” che si è confrontato con l’autore Gavino Pala e il giornalista vaticanista Mimmo Muolo. Ci dà soddisfazione – sottolinea ancora Fiorucci – che la Disciplina, in pieno centro storico, si rilevi come uno spazio ideale per questo genere di appuntamenti e per riportare al borgo eventi culturali importanti. Ci tengo a ringraziare tutti gli organizzatori, Humanae Vitae e le bibliotecarie per l’impegno”.
Graziarosa Villani