Finimondo 5G

0
1389

Nelle polizze vita è una minaccia per la compagnia d’assicurazione svizzera. Gli USA denunciano il rischio per le previsioni meteo. E in Italia è allerta tra i sindacati Telecom mentre si prepara la mobilitazione nazionale Stop 5G.

di Maurizio Martucci

Stanato nei suoi subdoli inganni, spalle al muro il 5G subisce le attenzioni pure da una delle più importanti compagnie d’assicurazioni al mondo. Tra i “primi cinque rischi emergenti nel nostro rapporto SONAR 2019”, dal quartier generale svizzero afferma infatti Swiss Re, ci sono “le potenziali minacce dalla diffusione delle reti mobili 5G”. Eravamo rimasti alla mancata copertura del danno biologico causato dalle radiofrequenze emessa dai telefoni cellulari.   Adesso, nell’ultimo rapporto annuale, individuati 15 nuovi fattori di rischio la nota compagnia svizzera di assicurazioni classifica intelligenza artificiale e 5G tra le minacce emergenti, con lo scopo di avviare “un dialogo informato sul futuro scenario di rischio che potrebbe presentarsi”. Polizze assicurative sulla vita. Il pericolo esiste, è serio e la minaccia è grave. “Mentre Swiss Re monitora il rischio emergente legato ai cambiamenti climatici dal 1989” – affermano oltr’Ape dove tre cantoni hanno già deliberato una moratoria per contrastare l’avanzata dell’Internet delle cose – “il rapporto SONAR del 2019 evidenzia gli effetti attesi ma ancora incerti sulla salute pubblica e sul settore assicurativo”.

Il documento svizzero sostiene che i “rischi identificati sono rilevanti per le assicurazioni vita. Vengono presentati con l’obiettivo di aiutare gli operatori del settore a prepararsi per nuovi scenari adattando i loro comportamenti e la loro condotta di mercato. Le attuali preoccupazioni” sono per i “potenziali effetti negativi sulla salute derivanti dai campi elettromagnetici”. Il pericolo vita“potrebbe aumentare”.

PREVISIONI METEO IN PERICOLO

L`altro allarme è arrivato dal Congresso Usa, stavolta riguarda le previsioni meteo. La National Oceanic and Atmospheric Administration ha denunciato come la frequenza a 23 Gigahertz fondamentale per il 5G è pericolosamente vicina a quelle usate dai microsatelliti per misurare la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, e potrebbe quindi interferire. “In base ai piani attuali per l’implementazione del 5G i nostri satelliti potrebbero perdere approssimativamente il 77% dei dati – riporta il Washington Post – riducendo la capacità di previsione del 30%. Se si guarda indietro nel tempo a quando le nostre previsioni erano il 30% meno accurate di oggi si arriva intorno al 1980. Questo porterebbe ad una diminuzione delle previsioni sull’andamento degli uragani di due o tre giorni”. Anche il Guardian ha scritto della preoccupazione, dando vocea all’European Centre for Medium-RangeWeatherForecast. “Il modo in cui stiamo introducendo il 5G potrebbe compromettere seriamente la nostra abilità di prevedere le grandi tempeste e questo può fare la differenza tra la vita e la morte. Siamo molto preoccupati”.

L’ALLARME DEL SINDACATO TELECOM

In Italia l’allarme 5G è invece stato lanciato niente meno che dai lavoratori Telecom attraverso una nota congiunta della Confederazione Unitaria di Base Telecom con la Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti: “Questo Governo – affermano i sindacalisti del ramo delle telefonia -sembra ancora non prendere una chiara posizione in merito, la cautela consiglierebbe di adottare il Principio di Precauzione con l’adozione di azioni atte ad evitare un danno inaccettabile ancorché scientificamente plausibile ma incerto. Di contro il mondo economico intero spinge per non frenare questo sviluppo, utile per un ricambio tecnologico generalizzato (l’Internet delle cose promesso con il 5G permetterà di colloquiare con i più disparati dispositivi, dalla lampadina all’auto a guida autonoma) con prospettive di enormi giri d’affari. Ma tutto ciò non va fatto ignorando la salute! Come Sindacato siamo preoccupati in merito all’aspetto sanitario, che colpirà ancor di più i lavoratori delle Telecomunicazioni.”

GIORNATE DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

Infine, mentre sulla piattaforma Change.org continua la raccolta di firme per la richiesta di moratoriada indirizzare al Governo, l’alleanza italiana Stop 5G promuove due giornate di mobilitazione nazionale nelle città: per il 15 e 21 Giugno previsti flash mob, convegni e azioni informative in diversi comuni d’Italia, dove la consapevolezza dell’incombente grave rischio sanitario sta mettendo in moto una macchina organizzativa senza precedenti.

STOP 5G, FIRMA SUBITO LA PETIZIONE su CHANGE.ORG

“Considerata la Risoluzione di Vicovaro seguita al 1° meeting nazionale Stop 5G in cui, tra gli altri, hanno preso parte medici e scienziati di fama internazionale; depositata in Parlamento una prima petizione sottoscritta da oltre 11.000 cittadini italiani; tenute audizioni medico-scientifiche in IX Commissione permanente; tenute due conferenze stampa presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica; con una nuova raccolta firme, l’alleanza italiana Stop 5G rinnova al Governo la richiesta di una moratoria sul 5G, tecnologia non sicura per umanità ed ecosistema, che si serve di inesplorate radiofrequenze prive di studi preliminari sul rischio per la salute della popolazione che si troverebbe esposta alle irradiazioni di ubiquitari campi elettromagnetici a microonde millimetriche da antenne installate sui lampioni della luce, nei tombini dei marciapiedi, sui balconi dei palazzi e persino dentro le case, oltre che col Wi-Fi dallo spazio da satelliti in orbita e droni nel cielo per coprire il 98% del territorio nazionale di radiofrequenze e servire il 99% della popolazione con il wireless di quinta generazione. Milioni di nuove mini-antenne che inevitabilmente andranno a sommarsi alle già esistenti circa 70 mila Stazioni Radio Base per telefonia mobile 2G, 3G, 4G e alle decine di migliaia di Wi-Fi pubblici attivi. Ciò comporterà un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico ed è stato preannunciato un innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione, dalla cautelativa media attuale dei 6 V/m, fino a 61 V/m (ovvero, in fisica, 110 volte più di oggi!).”