Vi presentiamo Alma, la nostra piccola gattina, nata a inizio giugno nell’agriturismo Poggio Moretto a Manciano, in piena Maremma toscana.
La sera, durante il nostro breve soggiorno all’inizio di luglio, venivano sempre a trovarci i gatti della corte e noi avevamo con noi dei croccantini, che abbiamo equamente distribuito per non scontentare nessuno.
Cristina, la titolare dell’agriturismo, al momento della partenza, essendosi accorta della nostra passione, si è presentata con questo batuffolino di un mese, dicendoci che l’aveva tenuto separato dalla madre negli ultimi giorni, perché i fratelli più forti non loa lasciavano mangiare e che, se volevamo ce l’avrebbe regalato.
Noi due ci siamo guardati negli occhi e, innamorati all’istante di questa creaturina, abbiamo detto sìììììììììì! Si pensava fosse un maschietto, così l’abbiamo chiamata Pinot (… grigio, come il vino).
Una volta a Cerveteri, invece, il veterinario ci ha detto che è una femminuccia, così l’Abbiamo chiamata Alma (anima in Spagnolo), in onore Alma Mahler-Werfel, la nota scrittrice austriaca.
Alma ha portato grandissima bellezza nella nostra vita. Vederla crescere così felice di essere viva, così giocherellona, così affamata di coccole e cibo era una gran gioia.
Abbiamo cercato di renderla autonoma, indipendente sin dall’inizio, sempre sotto la nostra supervisione. Veniva con noi in giro per Cerveteri a prendere il gelato, a fare l’aperitivo e, sempre sotto il nostro controllo, esplorava Piazza Vicinatello, dove abitiamo.
La sera del 18 agosto, la vediamo per l’ultima volta di fronte a casa nostra sotto una macchina rossa, dove due minuti dopo era salita una signora con la sua bambina. La signora accende il motore e va lentamente via. Noi chiamiamo: “Alma, Alma!”. La gattina non c’era più.
L’abbiamo cercata ovunque. Abbiamo pensato che si fosse spaventata a morte per l’accensione del motore e fosse scappata via. Abbiamo girato tutto il quartiere della boccetta. Niente.
Verso le undici di sera abbiamo anche rintracciato la Signora per chiederle se per caso le fosse salita in macchina la gattina e dove fosse andata, per cercarla lì. Non l’aveva vista, ma ci ha detto che era andata a prendere un aperitivo nelle vicinanze del Carrefour e della Farmacia. Siamo andati sul luogo a cercarla e chiamarla, ma niente.
Abbiamo incontrato tanti bambini e ragazzi (tra i quali tanti la conoscevano per averla accarezzata alla pizzeria Jolly) e tante persone e a tutti abbiamo chiesto se avevano visto una piccola gattina grigia con una zampa posteriore bianca, un mignolo anteriore bianco e una macchia a goccia bianca sulla testa che rispondeva al nome di Alma. Nessuno aveva visto nulla.
Ma tra i ragazzi, tra i 9 e i 12 anni è partito un tam-tam, li abbiamo sentiti andare in giro per il quartiere della Boccetta chiamando la gattina tutta la sera e le sere successive.
E’ importante sapere che a Cerveteri i bambini e i ragazzi vanno ancora in giro senza genitori, in gruppetti, si ritrovano al Belvedere, giocano senza temere nulla. Questo dimostra quanto è ancora sano il tessuto sociale di Cerveteri.
A Roma nessuno manderebbe il proprio bambino in giro da solo per paura che gli possa succedere qualcosa. Roma è abitata da una gran maggioranza di persone pacifiche e normali, ma ci sono anche molestatori, rapitori di bambini, delinquenti, ubriachi e drogati. I bambini rischiano di essere rapiti e portati via verso chissà quale brutta sorte. Difatti, a Roma, come a Milano e in altre grandi città, i bambini crescono blindati dall’alba al tramonto.
Ma torniamo ad Alma. Eravamo disperati, abbiamo tappezzato Cerveteri di piccoli manifesti con la foto di Alma, con descrizione e numero di telefono, abbiamo tappezzato anche tutti i social e i gruppi di ricerca di animali, nonché i veterinari della zona, nella speranza che qualcuno l’avesse vista o potesse darci indicazioni di qualsiasi tipo, ma nulla.
Sono stati due giorni d’inferno. Non ci capacitavamo che lei non fosse più con noi. Tristezza infinita.
Anche domenica sera dopo cena eravamo andati in giro per Cerveteri, fuori le mura, a chiamarla e cercarla, quando ci ha telefonato Sara dalla sua bottega, la Suineria di Via Agillina, dicendo che c’erano due ragazzine che avevano notizie su Alma. Ci siamo precipitati e ci siamo seduti sul gradino delle nostre scale con le due ragazze dodicenni, Rebecca e Giulia, che ci hanno detto che la loro amica Gaia aveva avuto notizia dal suo amico Tommy che l’aveva vista. Eravamo tutti molto agitati, così abbiamo detto di chiamare Tommy. Ma loro non avevano il numero. Ce l’aveva Gaia. Allora abbiamo detto di chiamare Gaia, che si mettesse in contatto con Tommy. Gaia l’ha fatto. Attraverso le due ragazze, ci ha fatto sapere che era sotto una macchina nella zona dove ci sono la farmacia e il Carrefour (era la conferma che era finita in un vano sotto la macchina della signora). Lontanissima da noi, almeno due chilometri. Abbiamo fatto dire a Gaia per Tommy, che ci mandasse una foto. Arriva la foto ed era lei, incredibile! Così abbiamo fatto dire a Gaia per Tommy di trattenerla e di mandarci la posizione, che noi saremmo arrivati subito in motorino a prenderla.
Batticuore a duemila. Saltiamo sul motorino e raggiungiamo Tommy, che aveva Alma in braccio. Abbracciamo tutti e due dalla gioia. Abbiamo preso in braccio Alma e abbiamo chiacchierato con Tommy: un ragazzo veramente intelligente, educato, vivace, disponibile. Nel frattempo ha chiamato la madre di Tommy e alla fine della telefonata le abbiamo dovuto dire che ragazzo davvero d’oro che ha come figlio.
Certamente il viaggio di ritorno sul motorino è stato un po’ stressante per la gattina, ma è stato veloce.
Davanti a casa c’erano ancora le ragazze in trepidante attesa, ma si sono subito rasserenate appena hanno visto Alma in braccio a noi e hanno potuto accarezzarla.
Effettivamente Alma era un po’ acciaccata, spettinata, magra… Le abbiamo rimandate al giorno dopo.
Una volta in casa ha subito bevuto molta acqua e solo dopo si è dedicata al cibo, senza neanche troppo appetito, ma nei giorni successivi si è ripresa. Grazie a tutti di vero cuore.
Abitiamo a Cerveteri da un anno e vogliamo veramente tessere le lodi di questi giovani ragazzi e ragazze di Cerveteri che, in tantissimi hanno cercato Alma, facendo rete, postando gli stati di Whatsapp con la sua foto, ma anche sui social. Non sono solo i quattro eroi grazie ai quali è tornata da noi, ma sono stati molti di più che hanno sentito l’impeto di interfacciarsi fra loro, per portare a compimento una vera missione: ritrovare la gattina!
Ma soprattutto vogliamo sottolineare come questa sia una comunità sana e coesa, coerente con i propri valori, che ha educato i suoi figli a non stare come degli ebeti solo a guardare sullo smartphone, ma li ha resi in grado di vivere un’avventura epica reale, tangibile, non solo sterilmente virtuale.
I ragazzi hanno avuto veramente l’entusiasmo, la sensazione di far parte di qualcosa d’importante, di grande. Hanno sentito che anche per gli adulti come noi cose come queste sono fondamentali e hanno capito che, in fondo, sono le stesse cose che lo sono anche per loro. S’è palesata loro l’esistenza di una comunità d’intenti e sentimenti, una vera affinità, una sensazione unica, che forse non sospettavano.
E per tutti loro – lo abbiamo constatato, emozionandoci – partecipare a questa ricerca è stato anche quasi un dovere morale, perché non ci si può sempre e solo nascondere nella massa, pensare di non essere notati e far finta di niente, come alcuni fanno mentre si girano dall’altra parte.
Hanno dimostrato grande rispetto per la vita, anche una così piccola vita. Non come in altre culture, dove la parola cane infedele denota il massimo disprezzo verso qualcuno.
Qui a Cerveteri questo disprezzo non esiste. C’è una comunità di famiglie sana, che educa i propri figli secondo la tradizione contadina fatta di valori, che per millenni, fin dagli etruschi, ha dimostrato di fare bene, che non si piega al gender fin dall’asilo, alle città dai 15 minuti, all’accoglienza indiscriminata e mortifera per la nostre società.
Ma, in tutto questo, la cosa più importante è che Alma sia di nuovo con noi, al sicuro. Adesso non pensiamo più ai due giorni bui in cui la cercavamo. Alma ha ora ancora più amici grandi e piccini, sono tantissimi e quando andiamo in giro per Cerveteri la riconoscono, sorridono e le danno un buffetto. Lei fa accarezzare da tutti, sembra quasi che vada a pesca di complimenti, la furbacchiona.
Ringraziamo tutti voi, adulti, bambini, ragazzi (abbiamo invitato questi ultimi a un piccolo pizza-party al Jolly il lunedì dopo, con busta regalo per ringraziamento), siete stati fantastici!
Christian e Marina