ZUCKERBERG, DRAGHI E COLAO TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

0
1055

PALAZZO CHIGI CROCEVIA DI MILIARDARI TRANSUMANISTI: DA SCHWAB, POTENTE GURU DEL WORLD ECONOMIC FORUM, AL PADRONE DI FACEBOOK.

di Maurizio Martucci

Palazzo Chigi e le sue stanze, quelle del potere e delle grandi decisioni. Un tempo meta di statisti e alte cariche dello Stato. Da quando c’è Mario Draghi, invece, tappa di pellegrinaggio per transumanisti e lobbisti del grande reset, quelli che il compianto Giulietto Chiesa amava definire i padroni universali, i non eletti dai popoli che però dettano l’agenda ai governi che comandano i popoli.

Così dopo Klaus Schwab guru del potentissimo cartello del Forum Economico Mondiale, oggi a Roma è stato ricevuto Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook che punta tutto al Metaverso. Stavolta insieme all’ex top manager del 5G e attuale ministro della transizione digitale Vittorio Colao, tanto per non farsi mancare nulla. Così, in poche settimane, il Presidente del Consiglio dei Ministri è passato dagli ossequi al teorico della Quarta Rivoluzione Industriale (Schwab vorrebbe il microchip nel cervello per l’essere umano del futuro, fuso il biologico-fisico col digitale) all’ideologo degli avatar nella vita virtuale (Zuck ci vede tutti con visore ottico e palmari atipici anche per fare sesso e lavorare). Perché Draghi (in tandem con Colao) dopo Schwab abbia ricevuto pure Zuckerberg non è certo difficile intuirlo, così come non è nemmeno complicato comprenderlo, al di là del tema dell’incontro diffuso dalle veline delle agenzie di stampa. Quanto desta scalpore, se non allarme e fondata preoccupazione, è invece l’investitura istituzionale delegata dall’ex banchiere Goldman Sachs al gigante della Silicon Valley, come un Capo di Stato varcata piazza Colonna manco fosse Robert Kennedy con Amintore Fanfani nel 1962. Già, perché tra un selfie e un post con emoticon sui social, s’è deciso di mostrare al mondo intero Zuck in diretta dalla Caput Mundi, non mancassero le occasioni per ritrovarsi come vecchi amici in altri contesti, meno altisonanti e formali. Tanto per fare un esempio, ci sono i periodici summit internazionali, come ad esempio l’ultimo a Dubai promosso per il governo mondiale.

Ci sono gli appuntamenti fissi delle elité neoliberiste come quelli di Davos oppure a porte chiuse come nel Gruppo Bilderberg (a cui sia Draghi che Zuckerberg prendono parte per affiliazione). Ma invece no, s’è preferito ripetere l’antefatto, quando nel 2012 ci fu prima la trasferta negli USA di Mario Monti al tempo in cui era premier per presenziare al Sun Valley Conference trovandosi davanti – oltre a Zuck – anche Eric Schmidt di Google, Jeff Bezos di Amazon e Dick Costolo di Twitter, ricambiata poi la visita dallo stesso Bill Gates nella Capitale, a Palazzo Chigi, un pò come i Rothschild e la Fondazione Rockefeller sbarcati direttamente in Vaticano. Ma stavolta nella stanza madre del Governo della Repubblica italiana non è entrato un leader qualsiasi dell’Hi-Tech, un big dell’imprenditoria come tanti, ma quello indiscusso del Metaverso, che vuole cambiare Internet per cambiare l’umanità. Ed è venuto a Roma per compiere qualcosa di forte ed inequivocabile, ostentata senza timore la più profonda compenetrazione e sovrapposizione di ruoli tra interessi pubblici e privati, tra Stato e multinazionali, dove a guadagnarci sono sempre i soliti così come a rimetterci, sempre gli stessi, il popolo ignorante che ignora e non capisce quale fase storica e senza precedenti stiamo subendo.

Mentre indisturbati avanzano la Società dei Gibabit, il capitalismo della sorveglianza e il transumanesimo. Anche grazie a chi? Oltre un dibattito pubblico assente, politica connivente e un’informazione manistream depistante, avanzano anche per colpa di piazze spiazzate da manifestazioni sterili, nei contenuti anacronistiche, incapaci di cogliere la profonda e radicale trasformazione orchestrata dai padroni universali. Perché il grande reset non è la Seconda Guerra Mondiale, ne l’occasione di un nuovo ’68 nelle contestazioni di massa, ma qualcosa di inedito e se vogliamo persino di sconosciuto che vive, lotta e prolifera in mezzo nella sua anti-umana e anti-storica missione di assalto alla natura e all’umanità intera.