“VITA HA FALLITO, CUNIAL NON SI È DIMOSTRATA ALL’ALTEZZA”

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DIMISSIONI A RAFFICA DOPO IL FLOP ELETTORALE. ECCO LE MOTIVAZIONI DELLO STRAPPO.

All’indomani del flop elettorale di tutte le liste del dissenso, una emorragia interna ha colpito VITA, il partito presieduto dalla parlamentare uscente Sara Cunial: in una settimana si è  dimesso il 50% dei fondatori e i candidati più votati. Il primo ad andarsene è stato Luca Teodori del  Movimento 3V, seguito poi da  Paolo Sensini (No Paura Day) e Maurizio Martucci (Alleanza Italiana Stop5G). Lasciano anche l’Avv. Renate Holzeisen (per VITA la candidata più votata in Italia, a Bolzano ha raggiunto l’8, 94%),  il ricercatore  Stefano Montanari  e la scienziata  Antonietta Gatti.

In un comunicato stampa le motivazioni dello strappo.
Luca Teodori:  “VITA  ha  fallito  il proprio compito elettorale. Sommando i voti di Italexit e Italia Sovrana e Popolare si supererebbe la soglia di sbarramento mentre ciò non avverrebbe con gli estremamente esigui consensi di VITA. All’entusiasmo iniziale non è seguito un cammino politico all’altezza e – a livello elettorale – perseverare con un simbolo dallo 0.7% è poca roba, quando le potenzialità sono di certo 30- 50 volte più ampie: purtroppo oggi VITA non è un esempio di una politica a servizio della concreta realizzazione del bene comune e Sara Cunial non si è dimostrata all’altezza, non è stata la leader che tutti aspettavamo.”
Paolo Sensini: “Ignari elettori e attivisti,  VITA  è poi un partito con un grosso problema politico interno, abbiamo chiesto le dimissioni di  Edoardo Polacco, purtroppo respinte da  Sara Cunial  e  Davide  Barillari  che adesso restano soli. Ho lamentato una gestione opaca del partito, chiedendo una profonda riflessione sugli errori e una riorganizzazione interna. Questa linea è però stata bocciata. Da qui la fuoriuscita, venute meno le condizioni iniziali del progetto VITA. Non c’è’ dialettica, né confronto ma solo imposizioni calate dall’alto.” Maurizio Martucci: “Alle legittime richieste della base di indire subito un  congresso nazionale  mi è stato risposto: non ora, ma tra 1 anno! Ho poi evidenziato le evidenti criticità strategiche, i problemi di gestione delle risorse umane e professionali oltre che i clamorosi scivoloni in comunicazione, impedendo la trasformazione di  VITA  in un ufficio di collocamento elettorale, proposte però respinte. I delusi delle politiche nazionali adesso ambiscono alle prossime elezioni regionali del Lazio: roba da primissima Repubblica. L’originario progetto di VITA puntava alla comunità di cittadini consapevoli, alla lotta antisistema, non al posto in poltrona buono per ogni stagione.”

Di seguito la dichiarazione che Martucci ha rilasciato alla nostra redazione: “E’ stato fatto il possibile, ogni strada percorribile è stata intrapresa per tenere fede all’impegno assunto con gli elettori e la base di VITA. Ma purtroppo è calata la maschera e resa vana ogni forma di partecipazione se non eterodiretta e imposta. Non si può fingere di aver vinto il Mondiale quando abbiamo perso sonoramente tutti e pure di brutto. la politica è una cosa seria, non un’improvvisazione”.

Nel comunicato stampa, Luca Teodori, Paolo Sensini, Maurizio Martucci, Renate Holzeisen, Stefano Montanari e Antonietta Gatti ci tengono a ringraziare tutti quelli che hanno creduto nell’impresa, la base, i candidati e i 200 mila elettori: “Ma non molliamo di certo ci ritroveremo prestissimo ancora più forti e motivati per affrontare il totalitarismo tecnocratico che ci vuole rassegnati, passivi, indebitati e in una condizione di schiavitù. In alto i cuori!”