«RIAPRIRE SCUOLE, PALESTRE, LUOGHI DI CULTURA»
SENZA SCUOLA, CULTURA, SPORT, I RAGAZZI SONO CONDANNATI ALLA SOLITUDINE, ALLA DIPENDENZA DAI DISPOSITIVI ELETTRONICI, ALLA DEPRESSIONE.
di Carlo Cuppini
Tra tutte le categorie colpite dagli effetti della crisi in corso, bambini, adolescenti e ragazzi versano in condizioni drammatiche. Da quasi un anno sono pesantemente limitati in molti aspetti di vitale importanza per il loro equilibrio e per lo sviluppo psico-fisico, sociale e intellettuale. Quattro misure, in particolare, nel loro prolungarsi o ripetersi, hanno un impatto rovinoso:
1) Chiusura delle scuole;
2) Obbligo di mascherina al banco;
3) Chiusura dei luoghi di cultura;
4) Sospensione delle attività sportive.
UNA SITUAZIONE GRAVISSIMA
Queste misure costituiscono una mutilazione gravissima della vita sociale, in particolare per i più giovani che spesso non hanno risorse e alternative adeguate per uscirne. Non è chiaro come, intervenendo in modo massimalista in questi ambiti, si dovrebbero ottenere risultati in termini di contenimento dell’epidemia; per contro, sembra mancare totalmente, nei decisori, una consapevolezza dei danni che queste misure stanno causando, ampiamente denunciati invece dagli esperti, e documentati da studi.
L’appello “Scuole chiuse e diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, firmato da pedagogisti, psicologi, infettivologi e comitati, afferma che:
“La situazione è già gravissima e ogni ora di chiusura [delle scuole] in più aumenta i danni già prodotti”. Sessanta psicologi hanno segnalato, in una recente petizione, che: “Da uno studio recente, fatto su un campione di 600 soggetti tra i 12 e i 19 anni, risulta che uno su tre ha sviluppato un disturbo di tipo ansioso-depressivo che si manifesta prevalentemente attraverso gesti autolesionistici, tentativi suicidari, disturbi del comportamento alimentare, disturbi da attacco di panico fino ad arrivare a stati dissociativi importanti accompagnati da depersonalizzazione e derealizzazione. (…) Questi dati sono in correlazione diretta con il fatto di non andare a scuola.”In numerose interviste il coordinatore del CTS Agostino Miozzo ha parlato di “devastazione” e di “danni irreversibili” per un’intera generazione.
LE SCUOLE SONO SICURE
Gli studi epidemiologici, compresi quelli relativi all’Italia, descrivono le scuole come luoghi sicuri, con scarsa incidenza sui casi di contagio e pochissimi focolai rispetto al totale (2%). Tra il personale scolastico non si è registrata una maggiore probabilità di contrarre la malattia rispetto ad altre categorie professionali. La campagna di test condotta in tutte le scuole elementari e medie del Comune di Firenze ha riscontrato, prima della chiusura per le vacanze di Natale, 8 positivi su 10.000 persone.
I DANNI DELLA DIDATTICA A DISTANZA
Questa soluzione, oltre a privare gli studenti di aspetti irrinunciabili, determina una regressione didattica e cognitiva drammatica. Daniele Novara, pedagogista: “Si tratta di una vera e propria richiesta di sacrificio da parte delle Istituzioni agli studenti, senza tenere conto di una considerazione (…) relativa ai danni che ne possono derivare: danni da isolamento sociale, da eccesso di uso di dispositivi virtuali, in ordine allo sviluppo cognitivo, da regressione psico-evolutiva”.
MASCHERINE AL BANCO, UNA MISURA DANNOSA E NON NECESSARIA
Gli studi che attestano la sicurezza della scuola sono basati anche sui dati raccolti prima dell’imposizione di questo obbligo: una misura che determina danni certi e gravi, documentati dall’OMS, segnalati dai garanti per l’infanzia, evidenziati dal TAR del Lazio nell’ordinanza del 4 dicembre; e che non è chiaro quale beneficio apporti in un contesto già considerato tra i più sicuri.
I LUOGHI DELLA CULTURA E DELLO SPORT SONO SICURI E VITALI
I luoghi di cultura, come quelli dedicati alle attività fisiche e sportive, sono controllati e igienizzati, in essi è facile far rispettare distanziamento e contingentamento, la registrazione dei presenti è la regola. I gestori hanno fatto investimenti per adeguare le strutture nell’ottica di una temporanea convivenza con il virus. Il monitoraggio dell’AGIS sui teatri aperti tra giugno e ottobre ha rilevato un unico caso su 350 mila spettatori totali.Senza scuola, cultura, sport, i giovani sono condannati alla solitudine, alla dipendenza dai dispositivi elettronici, alla depressione, a cercare svago nei soli luoghi frequentabili: spazi urbani e centri commerciali. Bambini e ragazzi stanno perdendo fiducia in loro stessi, negli adulti, nella società, nelle istituzioni, nel futuro. A un anno dall’inizio della pandemia pretendiamo una politica che sappia dare (sicurezza, servizi, personale, opportunità), tutelando gli aspetti essenziali della vita sociale e individuale, con riguardo soprattutto per le categorie più fragili e bisognose di attenzioni; abbandonando una gestione cieca e scriteriata del rischio, basata sul togliere e su chiusure indiscriminate. Chiediamo alle autorità di adottare un approccio improntato a razionalità, responsabilità e proporzione. Chiediamo l’immediata riapertura di tutte le scuole, la rimozione dell’obbligo di mascherine al banco; la riapertura dei luoghi di cultura e delle attività sportive.
(Sintesi del lungo e articolato appello “Scuola, cultura, sport” di Carlo Cuppini supportato da numerosi studi ed evidenze scientifiche e sottoscritto da centinaia di persone tra cui intellettuali, ricercatori, medici, professori universitari, giornalisti, psicologi e insegnanti).