VEGETARIANI E VEGANI

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vegano

La differenza con i vegetariani sta nel fatto che i vegani non consumano alcun alimento di provenienza animale come latte e latticini, uova, miele ecc.

di Alfonso Lustrino

A quattordici anni, nella fattoria di famiglia, un ragazzino assisté alla macellazione di un maiale. Daniel Watson, così si chiamava il giovane, smise di mangiare carne e alla fine abbandonò anche i latticini. Era il 1924. Da adulto vide che anche altre persone condividevano il suo interesse in una dieta esclusivamente vegetale. Ed ecco nato il veganesimo, un termine da lui stesso coniato.

La differenza con i vegetariani sta nel fatto che i vegani non consumano alcun alimento di provenienza animale come latte e latticini, uova, miele ecc. La sua eredità continua ancora oggi a influenzare la nostra cultura. Nel rapporto Eurispes 2021 il 5,8% della popolazione ha dichiarato di seguire un’alimentazione vegetariana mentre il 2,4% una completamente vegana. Mai così elevato il numero di vegetariani e vegani in Italia: in totale l’8,9% della popolazione nazionale. Ma cosa spinge le persone a questa scelta? In primis l’amore per gli animali, ma anche per la propria salute e per quella del pianeta. Un noto chef scherzò sul fatto che chi evita la carne sia “nemico di tutto ciò che c’è di buono e degno nello spirito umano.”
Perché alcune persone trovano così irritanti i vegani? In effetti potrebbe riguardare più noi stessi che gli altri. Molti statunitensi credono che la carne sia una parte importante di una dieta sana. Il governo ne raccomanda il consumo di 2-3 porzioni (140- 170 g.). La nostra dieta mediterranea contempla un uso più moderato. La produzione di carne è responsabile del 15% delle emissioni di gas serra, e il disboscamento per ottenere terreno da pascolo distrugge ogni anno 27.000 km2 di foresta tropicale. Anche se c’è dibattito sulle cifre reali, è chiaro come gli animali mangino tonnellate di cereali altrimenti destinati alle persone. Inoltre la crescita demografica evidentemente sta facendo crescere la domanda di proteine nobili, ma al tempo stesso anche di vegetariani e vegani.

Con il loro aumento la grande distribuzione ha fiutato l’affare e negli ultimi anni si sono moltiplicati i prodotti disponibili al supermercato. Purtroppo, però, non sempre vegan fa rima con salute, infatti leggendo la lista degli ingredienti in alcuni casi si resta inorriditi. Chi segue una linea vegana spesso si interessa solo di eliminare i prodotti di derivazione animale; capita, quindi, che si sostituisca il burro con la margarina (si tratta di un grasso idrogenato non esistente in natura, ottenuto in laboratorio: il grasso peggiore per la nostra salute) oppure con olii di pessima qualità, si cercano surrogati vegetali di “salumi” e “formaggi”, i cui sapori “emulanti” sono ottenuti da aromi chimici, esaltatori di sapidità e altri additivi sintetici, che nulla hanno di naturale.

E allora la scelta perde la valenza etica e si ripercuote negativamente sulla nostra salute e su quella del pianeta. Gli scienziati hanno creato nuove forme di carni a base vegetale, gradite anche dai carnivori. I distributori dei pasticci a base vegetale Beyond Meat affermano che l’86% dei propri clienti sono carnivori. Sembra che questa azienda vegana californiana sarà presto quotata a Wall Street.

In modo ancora più impressionante, si sta facendo strada la possibilità di far crescere in laboratorio un tessuto coltivato di carne. Ad essere sinceri il sapore di alcuni di questi alimenti “simil carne” o “simil formaggi” è decisamente gradevole, ma purtroppo leggendo le etichette molti sono composti da ingredienti pessimi. Allora si ritorna sempre al punto fondamentale: imparare a leggere le etichette. Ad esempio abbiamo preso in esame alcuni formaggi a pasta dura “tipo Parmigiano” (senza offesa per il Parmigiano).

Escludendo quelli con una lista poco affidabile abbiamo analizzato il “Gon###”: acqua, fecola di patate, farina di ceci, lievito alimentare, sale, aromi naturali (ingredienti da agricoltura biologica). Tutto sommato una buona lista. E per fortuna i casi non sono isolati. Anche la lista degli affettati vegani di qualità è lunga. La scelta di diventare vegetariano o vegano è solo da apprezzare, ma è necessario essere seguiti da un professionista dell’alimentazione (per evitare scompensi), prediligere prodotti freschi (frutta, verdura, legumi, cereali, frutta secca ecc) e non elaborati, nel caso di cibi industriali optare per quelli con una lista degli ingredienti migliore.

Inoltre i vegetariani, soprattutto se vegani, dovrebbero prevedere l’assunzione di un integratore di vitamina B12, o utilizzare cibi addizionati con questa vitamina. La B12 si trova praticamente solo nei prodotti di origine animale e chi ne assume troppo poca rischia carenze nutritive gravi e irreversibili. Vegano sì, ma con attenzione.