UNA STORIA D’AMORE E DI MAFIA

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La raccontano con discrezione Ricky Tognazzi e Simona Izzo nel loro film “Francesca e Giovanni”, arrivato in questi giorni al cinema, da un punto di vista inedito: quello della vita privata. Prestano il volto ai protagonisti due giovani attori talentuosi, Ester Pantano e Primo Reggiani.

di Barbara Civinini

Quasi tutti ricordano la giovanissima infermiera Emanuela Setti Carraro che morì, alla guida della sua A112, a soli 54 giorni dal matrimonio, insieme al marito, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nell’agguato mortale di via Carini, a Palermo. Di Francesca Morvillo, magistrato sostituto procuratore al carcere minorile Malaspina e prima donna magistrato uccisa dalla mafia insieme al marito Giovanni Falcone, uno degli uomini chiave nella lotta a “cosa nostra”, insieme a Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Paolo Borsellino, rimane, invece, un ricordo sbiadito. Simona Izzo e Ricky Tognazzi hanno voluto raccontare la sua storia con “Francesca e Giovanni”, arrivato in questi giorni in sala, attraverso un punto di vista diverso, quello della vita privata.

Non a caso il film è sottotitolato “Una storia d’amore e di mafia”. I due registi ricordano di essere stati colpiti dalla targa semplice con cui sono ricordati Francesca e gli uomini della scorta, uccisi dall’esplosione di mille chili di tritolo a Capaci, quando hanno visitato la chiesta di San Domenico a Palermo, quella di molti uomini illustri siciliani. Insomma, ci sono storie che arrivano dall’ispirazione e altre, invece, che nascono dall’obbligo morale e civile di ricordare chi è condannato alla damnatio memoriae, come Francesca Morvillo. Alla storia di Giovanni Falcone sono stati dedicati numerosi saggi, film e inchieste. Giovanni, però, il giorno della tragedia, non era solo: accanto a lui, c’era l’adorata moglie, Francesca Morvillo, la prima donna magistrato uccisa dalla mafia, che da tredici anni condivideva con lui la vita, gli ideali e il pericolo, dicono i due registi, insieme da quasi 40 anni. Francesca è stata una delle prime donne di legge a occuparsi di minori, ma anche la prima donna consigliere della Corte d’Appello di Palermo.

Oltre a ricordare il suo percorso professionale e umano – spiega Simona Izzo, che ha curato anche la sceneggiatura insieme a Domitilla Di Pietro e Felice Cavallaro, autore del romanzo “Francesca: storia di un amore in tempo di guerra“, a cui s’ispira la pellicola – abbiamo raccontato, quasi esclusivamente attraverso il suo punto di vista, l’ambiente in cui si è trovata a vivere: una Palermo in assetto di guerra, dove persero la vita molti servitori dello Stato. Il loro sentimento ha fatto da scudo alle tragedie che hanno vissuto: si sono tenuti per mano fino all’ultimo. E’ stato possibile realizzare il film, dice Ricky Tognazzi, grazie anche al rapporto privilegiato che abbiamo intrattenuto con il giudice Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, e con sua moglie Anna.

Nel ruolo di Francesca e Giovanni i due registi hanno scelto Ester Pantano e Primo Reggiani, due giovani attori che hanno l’età dei protagonisti al loro primo incontro. Il film è prodotto da Orange Pictures e Adler Entertainment, con Virtuoses Pictures e il sostegno della DG Cinema del Ministero della Cultura e della Sicilia Film Commission.