TRUFFE AGLI ANZIANI: BOOM DI CASI MA DIETRO CI SONO I CLAN

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A PALIDORO NONNINO COSTRETTO A SPOGLIARSI DA DUE FINTE DOTTORESSE DELL’INPS. A CERVETERI PENSIONATA DERUBATA CON LA SCUSA DEL NIPOTE NEI GUAI.

«Attenti alle truffe». Mai come adesso l’avvertimento è da tenere in debita considerazione. Un invito soprattutto agli anziani che vivono soli spesso bersagliati da abili ladri che riescono a sapere tutto delle loro vittime. Come si chiamano figli e nipoti, le loro professioni, tutti gli spostamenti. Si appostano e al momento giusto colpiscono, come avvenuto a Ladispoli, Cerveteri e Palidoro. In quest’ultima frazione di Fiumicino forse il furto più meschino perché un 90enne è stato raggirato da una finta dottoressa dell’Inps che addirittura lo ha costretto a spogliarsi sul letto per visitarlo. Mentre la “collega”, indisturbata, girava in casa alla ricerca di denaro e gioielli, regolarmente trovati e sottratti.

Donne furfanti che sapevano pure il nome del figlio chiedendo la pensione. Il nonnino ha provato a dire che i soldi glieli avevano dati alla posta e, durante la visita, si è fatto aiutare dalla moglie, entrambi con la dottoressa in camera da letto mentre la complice stava prendendo tutti i soldi, 600 euro e l’oro custodito. Alla fine le ladre sono uscite come se nulla fosse e solo quando ha aperto il cassetto della camera il pensionato si è accorto di tutto. «Abbiamo deciso di ridare noi i 600 euro al nonno – commentano i titolari della farmacia sociale Salvo D’Acquisto – di lanciare una sottoscrizione per i gioielli, i ricordi di una vita».

A Cerveteri qualche giorno prima era stata derubata una signora 82enne solo che stavolta i balordi non l’hanno fatta franca perché i carabinieri della Sezione Operativa di Civitavecchia li hanno bloccati prima che potessero fuggire in direzione di Napoli, la loro città d’origine. Il blitz è scattato sulla A12 allo svincolo di Cerveteri-Ladispoli e in manette ci sono finiti due giovani di 21 e 22 anni. La donna ha raccontato per filo e per segno quello che aveva subito in casa. «Mi aveva contatto un finto militare il quale mi aveva riferito che mio nipote era nei guai e per risolvere i suoi problemi con la giustizia sarebbero stati necessari dei soldi, in modo urgente», è il suo racconto. Una trappola alla quale però la pensionata non è riuscita a sfuggire. Al campanello infatti ha suonato un finto amico del nipote, un classico, incaricato di prendere il danaro. In quei momenti concitati, il furfante complice si è fatto dare però anche gioielli, oro, una carta bancomat con relativo pin con cui allo sportello sono stati prelevati successivamente ulteriore 250 euro. Gli abili truffatori però non hanno fatto i conti con i carabinieri di Civitavecchia che hanno imposto l’Alt alla Renault Clio utilizzata dai banditi.

Nonostante le campagne delle forze dell’ordine per sensibilizzare le fasce più deboli della popolazione, i banditi colpiscono senza sosta, dove ogni giorno si contano vittime alle quali i criminali portano via risparmi e ricordi di una vita. Gli investigatori ritengono ci sia in piedi un’organizzazione specialmente in Campania. I clan, secondo i nuovi sviluppi nelle indagini, avrebbero talpe ovunque: negli uffici della Motorizzazione, dove acquisirebbero gli elenchi dei neopatentati, a quelli delI’Inps e delle Poste.