L’ASSESSORE PIERINI: << A BREVE LE FOTOTRAPPOLE PER INDIVIDUARE GLI INCIVILI>>
A Ladispoli il comportamento degli incivili pesa come un macigno sulle spalle di tutti.
Un pagamento extra che Palazzo Falcone è costretto a conteggiare e che supera i 200mila euro annui.
Una cifra per altro che è stata confermata da Marco Pierini, assessore ad Igiene e Ambiente del comune di Ladispoli. Di tanto in tanto le discariche a cielo aperto compaiono qua e la sul territorio. E sicuramente non fa piacere ai ladispolani che, restando sul tema Tarip, hanno subito un rincaro superiore al 15% sulle bollette, balzello mal digerito dagli utenti che si erano anche applicati per differenziare al meglio nella speranza di ricevere gli agognati bonus.
«Nei nostri conteggi – ha snocciolato i dati Pierini – siamo passati in un anno da 5.300 a 5.800 tonnellate raccolte, più di 500 quindi che hanno fatto registrare una spesa piuttosto sostenuta. La differenziata errata e la pratica diffusa di abbandonare rifiuti nelle periferie hanno causato dei problemi e i costi di gestione naturalmente hanno avuto un costo diverso rispetto al passato».
Basta osservare le attività delle guardie zoofile di Fareambiente Ladispoli per rendersi conto delle tante, troppe discariche abusive sorte soprattutto nelle aree periferiche. Sotto al cavalcaferrovia Nove Novembre, in via del Beccaccino, sulla statale Aurelia, al Boietto e ai Monteroni.
Nelle ultime ore in via della Sorgente. «Poco fa squadra in servizio per la chiamata della Polizia Locale sul ponte dell’entrata sud di Ladispoli: si è trovata uno scempio davanti. Vorremmo far riflettere qualcuno sul fatto che questi sacchetti sono anche ben messi, quindi hanno avuto tutto il tempo di scaricarli e nessuno ha visto nulla? E chiamare le forze dell’ordine? I controlli sono sicuramente indispensabili, ma anche la collaborazione di tutti è indispensabile», è l’ennesimo appello di Fareambiente sul proprio profilo social.
Sono soltanto alcune delle aree coinvolte dal comportamento irresponsabile dei soliti ignoti con il rischio, come accaduto in passato, che la montagna di sporcizia venisse pure data alle fiamme.
Come contrastare tutto questo?
L’unica soluzione per la giunta comunale è quella di utilizzare delle fototrappole. Si era parlato di 20 telecamerine e il progetto in sinergia con la ditta che si occupa anche della gestione dei contenitori degli abiti usati sembrava anche imminente ma dei dispositivi elettronici al momento non vi è alcuna traccia. «Ne piazzeremo quattro a breve – rassicura sempre l’assessore Pierini – mentre molte di più ne arriveranno grazie ad un progetto portato avanti con Città Metropolitana che però ci ha chiesto alcune questioni tecniche dal punto di vista procedurale.
E poi ce ne saranno altre con chi gestisce i contenitori degli abiti usati. Sono state ordinate già le schede sim. È chiaro che la nostra volontà è quella di individuare e multare il più possibile chi inquina il nostro territorio». Non è esente da polemiche nemmeno Cerveteri. Un esempio lampante è la via Settevene Palo, arteria provinciale piena di mondezza su cui regna l’immobilismo di chi di competenza.