TRASLOCO DEL MERCATO TRA VELENI E BOCCIATURE

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IL PROGETTO VA AVANTI SPEDITO FABIO PAPARELLA: «UN INTERVENTO CHE NON RISPONDE AD ALCUNA REALE ESIGENZA DELLA CITTÀ»

Un cambiamento storico per la città, quello dello spostamento del mercato ortofrutticolo in via Sironi. È stato già detto molto sulla grande novità di Ladispoli per il futuro. Dalle raccolte firme avanzate per fermare il trasloco, alle polemiche per la richiesta di un consiglio comunale aperto, con votazione anticipata in aula e successiva rinuncia dei dissidenti.

Senza tralasciare le preoccupazioni di chi vive in centro e non avrà più la comodità di uscire a piedi per fare la spesa, principalmente gli anziani. Sintetizzato il pregresso, c’è da confrontarsi con le osservazioni dell’opposizione che però – è l’aspetto emerso in questo periodo – sono state tutte bocciate da Palazzo Falcone.

Ben 10 punti presentati da Ladispoli Attiva, tutti e 10 respinti dalla dirigente del settore. Tra gli aspetti tirati in ballo dai civici «la mancanza di una analisi approfondita sull’impatto viabilistico e l’assenza di una valutazione complessiva su tutti gli interventi edilizi che interessano il Comune». Secondo Ladispoli Attiva «pur riconoscendo l’intento di realizzare un Centro civico, non emergono nel progetto elementi strutturanti di connessione con il tessuto urbano circostante».

Non ci sarebbe poi uno studio di fattibilità comparativo – aggiunge la lista civica – tra la rifunzionalizzazione dell’attuale mercato di via Ancona e la realizzazione del nuovo. «Il progetto non prevede una fascia di rispetto ecologica lungo il fosso Vaccina e manca un percorso ciclopedonale di collegamento tra via Sironi il centro storico, la stazione e il lungomare». Poi la questione dei calcoli urbanistici: «Si contesta la previsione di una nuova residenzialità per circa 400 persone, in assenza di una significativa pressione demografica». La bocciatura. Sull’aspetto della viabilità «Non si rilevano criticità».

Sulla rifunzionalizzazione del mercato di via Ancona «La società Pa.ma. ra. in qualità di soggetto proponente, ha elaborato il print seguendo le indicazioni fornite dall’Amministrazione Comunale». Sull’assenza di pressione demografica «Ladispoli in controtendenza con Roma, registra invece un tasso di incremento del 3,25% (0,65% annuo) che in termini di nuovi residenti corrispondono a circa 1.300 nuovi abitanti». Sull’assenza di una valutazione sugli interventi edilizi complessivi «L’osservazione appare pienamente generica e non pertinente, rispetto alla limitata dimensione del Programma. Va comunque tenuto conto che, lo stesso si pone in linea con le previsioni programmatiche della Variante al Prg, che a fronte della cessione gratuita di ampie zone a servizi a verde pubblico e parcheggi, comportano un ristoro per il privato con il riconoscimento di un diritto edificatorio valutato in circa 1,5 mc per mq di area ceduta», sono tutte le risposte del municipio e ce ne sono altre ancora.

Il progetto. La nuova struttura potrà contare su una struttura al coperto e circa 150 posti per le auto dei clienti. Sul tema non si è mai espressa pubblicamente la categoria dei commercianti di via Ancona, anche se la maggior parte di loro sarebbe favorevole al cambiamento, ma non l’ha mai affermato in modo esplicito. Il comune ladispolano, al posto dei box del mercato, recupererebbe un centinaio di posti per le automobili dopo la realizzazione della ciclabile su via Venezia. E in futuro sorgerebbe pure un parcheggio multipiano in prossimità della stazione ferroviaria. Le critiche. «Il piano di via Sironi – commenta Fabio Paparella, consigliere comunale di Ladispoli Attiva -, è un intervento che non risponde ad alcuna esigenza reale della città, ma solo alla convenienza del soggetto privato proponente. Abbiamo presentato dieci osservazioni che mettono in luce criticità profonde, tutte bocciate dalla dirigente comunale con motivazioni deboli, quando non francamente surreali.

La più emblematica è quella con cui si giustifica l’edificazione di appartamenti per 330 residenti richiamando una presunta “pressione demografica”: un argomento smentito da ogni dato ufficiale. Gli ultimi censimenti Istat e le serie storiche sulla popolazione mostrano una città ormai stabilizzata, dove l’offerta abitativa supera ampiamente la domanda. Parlare di necessità di nuove case significa ignorare la realtà e forzare la mano per legittimare una variante urbanistica che nulla ha di pubblico».