IL SINDACO GUBETTI: «SPESSO SONO DI NATURA DOLOSA, MA ANCHE L’INCURIA PUÒ FARE LA SUA PARTE»
Ancora incendi a Cerveteri. Come ogni, anno, nello stesso periodo, iniziano ad esplodere con una certa frequenza. E non si conosce il motivo. Il fumo, poi le fiamme in via Castel Campanile: è il terzo in pochi giorni registrato in città. L’ombra dei piromani sulla città che solo nel mese di giugno ha dovuto fare i conti con quattro situazioni analoghe. L’ultimo, appunto, nel tardo pomeriggio in una zona periferica. Sul posto sono intervenuti due equipaggi della caserma dei vigili del fuoco di Cerenova, tre dell’antincendio boschiva, più l’autobotte dei volontari del gruppo della protezione civile di Cerveteri e in azione pure i colleghi di Bracciano. Il fuoco però ha avvolto piantagioni, recinzioni e alberi e si è reso necessario l’arrivo di un elicottero della protezione civile per scongiurare ulteriori pericoli per le abitazioni e alcuni depositi agricoli. Non è la prima volta che paga questa zona etrusca. «Non è possibile, anche quest’anno ci hanno rovinato, comprese le piante di olivo di mio nonno. È un incubo», è la testimonianza di Isabella. Solo qualche giorno prima altri roghi sempre a Cerveteri. Uno su via dell’Infernaccio, al confine con Ladispoli, e l’altro su via Madonna dei Canneti. La contemporaneità dei due episodi ha fatto pensare si trattasse della mano dolosa: è l’ipotesi più accreditata. Su entrambi i fronti hanno operato i membri del gruppo comunale della protezione civile Cerveteri, coordinata da Renato Bisegni. Sul posto anche la polizia locale e i carabinieri della stazione di via Pertini che indagano su quanto accaduto alla ricerca di tracce che possano portare ai responsabili.
I PRECEDENTI. Nell’estate 2024, solamente a Cerveteri, furono una trentina gli incendi, alcuni dei quali nello stesso punto tra Furbara, Sasso, I Terzi e Borgo San Martino. Impossibile non pensare a piromani senza scrupoli. Per la campagna antincendi boschivi dello scorso anno la Regione aveva incluso anche Cerveteri tra gli 8 milioni di euro stanziati per il potenziamento del presidio. Ma perché tutti questi casi? E perché non viene mai individuato nessuno? Non si riesce proprio a capire e soprattutto a fermare questa ondata anomala che spesso e volentieri distrugge le povere piante, a volte lambisce abitazioni e strutture agricole.
LE REAZIONI. Intanto il sindaco ha firmato l’ordinanza sindacale per la prevenzione degli incendi boschivi in vista di luglio e agosto. «Non c’è estate in cui il nostro territorio non sia stato colpito da veri e propri incendi devastanti – ammette Elena Gubetti -. Già in queste prime settimane di alte temperature, i vigili del Fuoco, la protezione civile comunale e le forze dell’ordine sono intervenuti più volte per fronteggiare roghi scoppiati in diverse zone del nostro territorio». Poi l’ammissione: «Spesso si tratta di incendi di natura dolosa, ma anche l’incuria può fare la sua parte. Un terreno incolto o mal gestito, soprattutto in presenza di caldo intenso e vento, può diventare facilmente il punto d’innesco di un incendio. È per questo che invito tutti i cittadini a rispettare quanto previsto dall’ordinanza e ad adottare comportamenti responsabili, fondamentali per prevenire situazioni di pericolo».