Nel mondo selvaggio e imponente delle Alpi Svizzere, tra cime innevate e venti taglienti, la leggenda non parla sempre di uomini coraggiosi o di grandi esploratori. A volte, l’eroe è… un gatto. La sua storia inizia nel 1988, al Berghotel Schwarenbach, un rifugio di montagna situato a oltre 2.000 metri di altitudine, nel canton Vallese, tra i massicci del Rinderhorn e del Balmhorn. Lì viveva una gatta di nome Thomassa, che trovò riparo nell’hotel e diede alla luce una cucciolata. Tra quei piccoli, ce n’era uno speciale: un maschio dal carattere indomabile, curioso e coraggioso. Il suo nome era Tomba.
Fin da cucciolo, Tomba mostrò una passione fuori dal comune per le montagne. Si allontanava spesso dal rifugio, si arrampicava sui sentieri rocciosi e ricompariva ore dopo accanto agli escursionisti, come se fosse parte del gruppo. A soli 10 mesi, Tomba compì qualcosa di incredibile: scalò il Rinderhorn (3.453 m) insieme a un gruppo di alpinisti. Un’impresa mai vista prima per un gatto. Da quel momento, Tomba divenne una presenza fissa sui sentieri alpini. Si univa spontaneamente alle spedizioni, seguendo i gruppi per ore o giorni interi. Era spesso visto anche sulle pendici del Balmhorn (3.699 m), dove molti escursionisti raccontavano di averlo incontrato lungo il cammino.
Non cercava cibo né attenzioni — al rifugio era ben nutrito. Ciò che lo spingeva era una vera vocazione per la montagna, una curiosità instancabile e un coraggio che sembrava umano. Molti lo consideravano un “gatto guida”, un portafortuna dei montanari. Alcuni raccontano che Tomba arrivò persino a condurre una cordata di alpinisti fino alla vetta, camminando davanti a loro lungo il sentiero ghiacciato, e poi tornò indietro per accompagnare un altro gruppo. Ma la leggenda di Tomba non si ferma qui.
L’episodio più famoso riguarda una giovane coppia di escursionisti. Durante una salita, Tomba li stava seguendo, quando si allontanò improvvisamente dal sentiero e iniziò a miagolare senza sosta. I camminatori, confusi, lo seguirono… pochi istanti dopo una valanga travolse proprio il punto dove si trovavano prima. Quel gesto improvviso del gatto salvò la loro vita. Da quel giorno, Tomba è rimasto nella memoria degli abitanti della regione come il “Conquistatore delle vette”, il gatto alpinista delle Alpi.
Un simbolo di libertà, curiosità e spirito selvaggio. Una creatura nata per camminare tra le nuvole, e destinata a diventare leggenda tra le montagne. Peter Stoller, il proprietario dell’hotel, rimase così colpito che decise di raccontare la sua storia in un libro. Tomba ci ha lasciati nel 1993, ma in Svizzera c’è ancora chi lo ricorda come il gatto che amava la neve… e che un giorno divenne un eroe




































































