MARTUCCI: “È L’INIZIO DI UN PROCESSO DI SOSTITUZIONE DEGLI SPOSTAMENTI LIBERI. I DRONI SERVONO PER LE PROSSIME EMERGENZE E LOCKDOWN”.
Tra le tecno-novità del Natale 2024, in linea con il cronoprogramma dell’Agenda 2030, ci sono droni di Amazon per consegne a domicilio di pacchi leggeri. L’Italia, infatti, è stata scelta come cavia per sperimentare il progetto Prime Air in Europa. Proprio per questo lo scorso 4 dicembre è stato eseguito il primo test di consegna con droni in Abruzzo, a San Salvo, sulla base dell’autorizzazione rilasciata da Enac ad Amazon. Il servizio sarà attivo in tutta Italia nel 2025.
La notizia è stata riportata dai media nazionali senza uno straccio di riflessione critica, senza che siano stati sollevati dubbi sulle conseguenze di una operazione che comporta l’invasione del cielo di velivoli radiocomandati in sostituzione dei fattorini umani.
Maurizio Martucci, uno dei pochissimi giornalisti italiani (forse l’unico) che ha il coraggio di condurre inchieste indipendenti e libere sulla transizione digitale, ha spiegato molto bene quali sono le finalità di questo progetto. “Ci troviamo dinnanzi a una guerra di quinta generazione, ossia un cambiamento radicale della società civile, che viene portato avanti dalle multinazionali statunitensi. La differenza con il primo step, quello che si è verificato negli anni ‘80 con l’avvento dei McDonald’s, i vari Buger King, che hanno cambiato lo stile di vita degli occidentali, nella fattispecie rispetto all’invasione dei vari Zuckerberg, Meta, i social, Amazon, Musk etc, è sostanziale. Per quale motivo? Perché non si tratta solo di cambiare gli stili di vita [..] ma in realtà si tratta di cominciare a intravedere, in maniera sempre più marcata, quella compressione delle libertà che si ricollega all’Agenda 2030 e fa riferimento alla libertà di spostamento” ha detto il giornalista in un intervento su “100 giorni da leoni” condotto da Riccardo Rocchesso.
Consegnare i pacchi con i droni perché si ricollega all’Agenda 2030? “Perché l’Agenda 2030 ha dichiarato guerra al trasporto su gomma, quindi benzina e diesel, il che significa conversione del trasporto su gomma in auto elettriche e da qui arriva ovviamente l’invasione di Musk con la Tesla. E poi, lo step successivo, grazie al 5G, l’internet delle cose, dovrebbe tradursi nell’automobile a guida senza conducente. Per lo stesso tipo di ragionamento e in previsione della Casa Domotica, in previsione di possibili lockdown, magari per cambiamenti climatici, magari per motivi bellici (abbiamo già capito come basta una emergenza dichiarata per poterci rinchiudere all’interno delle nostre case) a quel punto entrano in scena droni. I droni possono ricoprire un ruolo fondamentale nella Agenda 2030 nell’emergenza permanente, lì dove una limitazione degli spostamenti delle persone può vedere nel drone l’elemento portante per le consegne a domicilio. Per quanto riguarda l’Internet of Things “il progetto a tutto tondo prevede una connessione diretta della Casa Domotica con la consegna attraverso il drone. Pensiamo al frigorifero che nell’Internet of Things ricopre un ruolo fondamentale nella Casa Domotica, un frigorifero connesso, un frigorifero parlante che attraverso la moneta digitale potrebbe acquistare prodotti carbon free, con impronta carbonica prossima allo zero, a quel punto arriverebbe il drone a domicilio per la consegna diretta [..].
In Italia stanno nascendo i vertiporti, una sorta di aeroporti per i droni. E il vertiporto non ha soltanto l’obiettivo di consegnare merci attraverso i droni, ma prevede anche il trasporto di persone. Questo significa che bisognerebbe guardare in un’ottica molto più ampia l’intera operazione e cercare di capire come all’interno di questo contenitore che viene declinato attraverso i droni si nasconda un cambio profondo degli stili di vita che in realtà potrebbero minare gli spostamenti, e dunque potrebbero minare le nostre libertà: il sogno di Davos! Insomma “non avrai nulla e sarai felice” ci prefigura un futuro dove all’interno delle nostre abitazioni, case domotiche controllate attraverso la rete 5G nell’Internet of Thigs con un metaverso, un visore ottico, saremo immersi in una realtà parallela e quindi lo scambio con l’esterno può avvenire attraverso i droni”.
I droni tuttavia non servono solo per il trasporto delle merci, le funzioni sono molteplici come ha spiegato Martucci parlando del mistero dei droni avvistati da settimane nel New Jersey. “A cosa servono quei droni? C’è chi ipotizza un utilizzo di carattere militare, chi di sorveglianza del territorio dall’alto, c’è anche chi porta avanti l’ipotesi del progetto degli ologrammi. In Cina gli ologrammi si declinano in veri e propri spot pubblicitari, ciò significa che dei droni possono costruire nel cielo delle rappresentazioni di immagini, con la possibilità di far vedere qualcosa che non esiste. [..] Quello che sta avvenendo in America nei cieli è un po’ particolare, ci sono diverse chiavi di lettura, però l’aspetto più importante – ha concluso Martucci – è quello di comprendere il fatto che sopra le nostre teste sta avvenendo qualcosa che non ha precedenti rispetto a tutto quello che abbiamo conosciuto fino ad ora, ci sono i droni, ci sono i satelliti, c’è Elon Musk che procede all’impazzata con Starlink, c’è tanta roba che sta avanzando in totale assenza di un sereno dibattito e consapevolezza dell’opinione pubblica”.