SUPERCOMUNE O SUPERSPECULAZIONE?

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I FAUTORI PROMETTONO GRANDI VANTAGGI PER I CITTADINI. MA IL DIAVOLO SI NASCONDE NEI DETTAGLI.

di Alfonso Lustrino

Da alcuni mesi il movimento politico Potere al Popolo Ladispoli-Cerveteri ha riesumato
il progetto di fusione tra le due città e l’opinione pubblica si è divisa tra favorevoli e
contrari. I fautori stanno cercando di mettere in evidenza i vantaggi e gli incentivi previsti dalla legge in materia. Inoltre sono convinti che una gestione unica dell’amministrazione e dei servizi ai cittadini possa comportare notevoli vantaggi ai futuri neo cittadini.

Cerchiamo di mettere a fuoco alcuni concetti approfondendo una osservazione alla Variante
presentata recentemente da Giuliano Gangitano, dottore in architettura. Secondo la legge i limiti di densità edilizia per le zone residenziali sono stabiliti in base al numero di residenti: più aumenta il numero degli abitanti, più aumenta la possibilità di incrementare le
cubature fino a un massimo di 7. Risulta inoltre che nelle zone che il Piano Regolatore Generale (PRG) destina all’edilizia speciale non vengono posti specifici vincoli.
Il nuovo super-Comune avrebbe una popolazione tra gli 80 e i 90.000 abitanti e dunque potrebbe attribuire un indice di edificabilità più alto rispetto a quello attuale. Possibilità a dir poco allettante per i mai sazi costruttori locali e non. Tra l’altro i “nostri” cementificatori non sono inclini ad aspettare gli incerti tempi burocratici occorrenti per vedere approvato un nuovo PRG e quindi rasentando la legge (sfruttano una interpretazione della legge regionale 22/97) bypassano il PRG con i Programmi Integrati di Intervento (in teoria uno strumento di carattere urbanistico il cui scopo è rappresentato da una riqualificazione del tessuto ambientale, edilizio e urbano).

Gli esiti di dette interpretazioni avrebbero generato: a Ladispoli, lo sventramento del
campo sportivo, il parco commerciale in costruzione dietro il McDonald, le due torri fronte
Guardia di Finanza; a Cerveteri, l’approvazione del mega centro commerciale sviluppato su una superficie coperta di 42.000 mq. nella zona agricola frontestante l’accesso per Campo di Mare. Nell’osservazione del dottor Gangitano si legge che “Tutti i Programmi Integrati di Intervento varati dal Comune di Ladispoli e da quello di Cerveteri risultano redatti ed approvati con plurime violazioni normative ed in contrasto con unanimi decisioni dei massimi Organi giurisprudenziali della Nazione”. Affermazione che, corredata da dettagliate argomentazioni, fa accapponare la pelle. Con la variante 2019 alla variante del 2010,
già variante al vigente PRG del 1978, l’amministrazione ha tentato:

– la cementificazione di parte del Bosco di Palo
– la cementificazione dei terreni agricoli inedificabili di Osteria Nuova
– la cementificazione dei terreni a mare di Torre Flavia.

I tempi lunghi ed incerti dell’approvazione di tale variante 2019 potrebbe aver indotto il manovratore a far nuovamente circolare la proposta del super-Comune magnificandone gli effetti, tra cui il dimezzamento degli importi della tassa sui rifiuti? Mentre i “coraggiosi” politici locali subiscono passivamente gli eventi, sono stati costruiti due complessi residenziali all’interno del sito archeologico denominato Villa di Pompeo a Marina di San Nicola. Per dire a quale livello sia giunta l’abilità di convincimento generalizzato da parte di costoro, dimostratisi capaci di portare a compimento qualsiasi operazione immobiliare. Nelle ultime uscite il sindaco Grando avrebbe espresso la sua contrarietà a questo progetto, ma sappiamo benissimo che tra il dire e i fare…
Basterebbe pensare alle promesse elettorali: “Stop al consumo del territorio!”
I cittadini di Ladispoli e di Cerveteri da sempre assistono ad operazioni poco trasparenti, con atti che hanno contenuti in diversi casi discutibili dal punto di vista legale. Per questo motivo progetti come quello dell’unificazione vengono visti con molto sospetto: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.