Stress e stanchezza: cambia abitudini!

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II parte – per ritrovare la vitalità ama, muoviti e respira

Monique Bert – Naturopata

Nella prima parte, pubblicata la scorsa settimana, abbiamo visto come la stanchezza cronica sia spesso correlata ad uno stile di vita stressante ed innaturale. Cibo spazzatura, pasti consumati in modo irregolare, coricarsi a notte fonda, mancanza o eccesso di movimento, sono fattori che sconquassano il nostro equilibrio endocrino e psicofisico, depauperando l’intero organismo di preziose risorse energetiche. Per far fronte alla fatica quotidiana che accompagna la vita di molti di noi, specie di chi è afflitto da ipotiroidismo, è di vitale importanza RIVOLUZIONARE le proprie abitudini ed i propri ritmi del mangiare, del dormire, del movimento, del respiro, del pensiero e perfino del modo di relazionarci con gli altri. Una scelta per nulla facile specie quando si è stanchi morti “ma le abitudini non sono scritte nel DNA, per nostra fortuna! Cambiarle in meglio può significare ritrovare il piacere e la passione perduti.” sottolinea la naturopata Monica Bertoletti, alias Monique Bert, creatrice del gruppo fb Medicina evolutiva, Naturopatia e detox e coautrice di Tiroide approccio evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
STRESS e ANEDONIA:
UNA COPPIA PERICOLOSA
“Gli aspetti ansiosi e depressivi, che sovente si manifestano in ipotiroidismo con forte stanchezza, sono spesso causati da stress prolungato o da eventi particolarmente difficili o dolorosi, come lutti, separazioni, perdita di lavoro- afferma la naturopata – Anche l’esercizio fisico in eccesso, il super lavoro, gli interventi chirurgici, le malattie croniche, le situazioni climatiche estreme, il dormire poco, fare un lavoro che non ci piace o vivere intrappolati in una relazione frustrante, contribuiscono in modo importante all’instaurarsi di questa situazione molto invalidante. Poi succede che più si è stanche e più ci si lascia andare, anche psichicamente, fino ad uno stato di ANEDONIA: la terribile incapacità di provare piacere in attività che normalmente ce lo procurano, come il cibo ed il sesso.
RELAZIONI
I fattori psicologici ed emotivi influenzano in misura enorme lo stato fisico di salute a causa delle reazioni biochimiche che invariabilmente accompagnano emozioni e pensieri. Il continuum corpo-mente può essere capito solo riconoscendo la propria natura di sistema energetico, sempre soggetto a mutamento, e la relazione d’influenza reciproca che lo lega all’energia circostante. Un modo davvero semplice per aiutarsi ad alleviare tutte le cause dello stress è considerare che nell’evoluzione umana la VITA COMUNITARIA ed il SOSTEGNO RECIPROCO sono stati un aspetto centrale dello sviluppo dell’uomo. Detto in poche parole: abbiamo bisogno gli uni degli altri per sentirci meglio. Cercate di passare più tempo con le persone che vi stanno a cuore: sostengono la vostra guarigione e riducono lo stress emozionale. La stessa cosa vale per la compagnia di un animale. Si definisce appunto pet terapy ed è in uso, perlopiù all’estero, in molte case di cura avanzate. E soprattutto imparate a chiedere sostegno! Se non lo fate la biologia sarà impietosa: la natura vince sempre.
NON EVITATE I CONFLITTI!
Un aspetto comportamentale che deve essere preso in esame è che la maggior parte delle donne, più che gli uomini, tendono ad evitare i conflitti per timore di essere giudicate aggressive o egocentriche, così finiscono per accontentare gli altri, esautorando le proprie risorse. Se vi identificate in questo atteggiamento iniziate a osservarvi e prendervi cura di voi ponendo accenti e punti dove vanno messi. Anche esclamativi! Fluire nella vita mantenendo identità e coerenza è una condizione che consente di percepire benessere, ma per nulla scontata.
UN MOMENTO TUTTO PER TE!
Fare una pausa nell’arco della giornata è importante. Un’ora tutta per sé sarebbe l’ideale. Lo diceva l’antica Medicina Cinese. Ma anche un po’ meno andrebbe bene. Già soli 11’ sotto un albero modificano l’ossigenazione del sangue e conseguentemente lo stato d’animo. Se proprio non potete permettervelo, almeno cambiate attività, è meglio che non staccare per nulla. Se state lavorando, alzatevi e andate a fare delle fotocopie, un giro al bagno o alla macchinetta del caffè (ma non osate toccarla: il caffè non è sempre vostro amico!). Optate per un caffè di cicoria, che regolarizza anche la glicemia stimolando il fegato e l’intestino, oppure acqua calda e limone che brucia gli zuccheri periferici e ha un effetto coleretico e colagogo, tutta salute!
MOVIMENTO E ARIA FRESCA
Per il riequilibrio endocrino ribadisco ancora una volta che il movimento e l’aria fresca sono il cardine del recupero. In questo modo è possibile eliminare le scorie dal sangue con la respirazione, ma anche il surmenage mentale. Se si è stanchi è difficile muoversi, ma provate a pensare alla circolazione che migliora, al cortisolo che si normalizza, alla glicemia e all’insulina che si danno il cambio sull’altalena come due sorelle che si amano e alla vostra tiroide, che vi ringrazierà con un inchino ed un baciamano!
Provate questo esercizio se siete stanche ed avete bisogno di energia: per 5’ al giorno, sì soltanto cinque, almeno per iniziare, camminate respirando con la bocca chiusa. Potreste arrivare fino a 20’, con gradualità. Questo tipo di respirazione aiuta la testa a migliorare la performance.
RILASSAMENTO ED OLI ESSENZIALI
Per ritrovare vitalità ed energia, un ruolo importante ha il rilassamento intenzionale, praticato con tecniche apprese e magari accompagnandosi con un ottimo olio essenziale come l’Arancio dolce o la Lavanda vera, capaci di riscaldare a livello cutaneo gli arti infreddoliti, disturbo tipico dell’ipotiroidismo. In particolare l’Arancio dolce è tonico per il sistema nervoso; calma e distende, ha un effetto benefico sul morale, toglie le paure e sviluppa curiosità. Dà concentrazione di giorno e sostiene il sonno di notte, aiuta a staccarsi dalle preoccupazioni quotidiane. A livello fisico combatte le ritenzione dei liquidi, stimola la circolazione cutanea. E’ caldo e sensuale e ci ricorda che nella vita si può anche ridere”.

a cura di Miriam Alborghetti