Sogni e fantasie ad occhi aperti – 1° Parte

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Dottor Riccardo Coco Psicologo - Psicoterapeuta
Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta

Lo studio dei sogni è sempre stato considerato come una parte preziosa della psicoterapia psicoanalitica. Per Freud l’interpretazione dei sogni rappresentava la “via regia” per conoscere l’inconscio di una persona.

Ma perché è così importante l’inconscio? Intanto diciamo che non tutti gli psicoterapeuti danno all’inconscio la stessa importanza (per alcuni addirittura nemmeno esiste una vita inconscia), nè lo tengono in considerazione in egual misura in un lavoro terapeutico.

Personalmente, mi sono convinto, facendo questo mestiere, che la vita mentale inconscia ci guida molto nelle nostre scelte di vita e che conoscerla sia prezioso.

Il perché è legato al fatto che, come la psicoanalisi insegna, i conflitti centrali di un individuo possono essere così disturbanti da essere completamente banditi dalla coscienza e dai pensieri che formula nello stadio di veglia: quando però con il sonno la vigilanza difensiva su quei contenuti inconsci viene meno, tali conflitti possono emergere nel contenuto onirico.

Per esperienza clinica diretta posso dire che ho trovato sempre molto illuminanti i sogni dei miei pazienti, sono stati tante volte un faro che ha illuminato ciò che nel loro profondo li angosciava maggiormente e che non sempre riconoscevano a livello cosciente (e che tante volte nemmeno io avevo ancora compreso di loro), ma analizzandoli assieme abbiamo visto che i collegamenti con ciò che erano le loro problematiche centrali di quel momento della vita era evidente e calzante.

Certo interpretare i sogni è difficile e non si hanno certezze e manuali di riferimento, a parte la propria sensibilità e capacità di comprensione dell’altro. Non esistono “libri dei sogni” dove a tale immagine corrisponde un significato ben preciso.

Questo esiste nel gioco del lotto, ma… appunto è un gioco! Come dissi già una volta in un altro articolo sui sogni (“sogni, significati e simboli”): per una persona sognare un pulcino bagnato e spaurito può rappresentare, forse, una parte del proprio sé fragile ed infantile che essa fa fatica ad accettare e riconoscere e che gli ultimi eventi della vita hanno riportato in primo piano; mentre per un’altra la stessa immagine può rappresentare, per esempio e forse, il modo in cui vede il figlio che sta svincolandosi.

Ma allora, se non sono uno strumento “esatto” perché dare credito ai sogni? Intanto, direi, per la loro potenza espressiva e per il fatto stesso di essere un atto creativo del sognatore: il che significa che il sogno “parla di lui e a lui”.

Inoltre riescono a rappresentare alcuni contenuti del mondo interno delle persone, magari difficilmente esprimibili in parole, in un linguaggio simbolico, per immagini che “in pochi fotogrammi” racchiudono tanti densi significati emotivi.

Oggi si ritiene, a differenza di quanto credeva Freud e le prime generazioni di psicoanalisti, che i sogni esprimano molte cose diverse.

Per Freud erano espressione di desideri inconsci, spesso di natura erotica e/o aggressiva: poiché prendere consapevolezza di avere tali desideri di odio o di amore erotico verso alcune persone, per esempio i familiari, sarebbe stato sconvolgente ed inquietante, tali desideri “proibiti” venivano rimossi nell’inconscio, dove però continuavano ad esistere e nel sogno venivano espressi, magari “camuffati” per essere meno angoscianti. Oggi sappiamo che c’è molto di più nei sogni e ne parlerò nella 2° parte.

 

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