Silvia Marongiu vs Marco Pierini per la leadership del Pd di Ladispoli

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Silvia Marongiu e Marco Pierini tra le pareti di casa con vista su Ladispoli e le nuove generazioni. I due candidati (PD) a Sindaco alle elezioni primarie di centrosinistra del 19 marzo visti da un’altra angolazione: Tra passato e futuro, abbassiamo per un attimo il tono emozionale della politica e ci connettiamo con lo stile di vita di due cittadini tra i cittadini di un Comune che prossimamente andrà alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del Primo Cittadino. La candidatura (accompagnata da un minimo di cento firme a sostegno) verrà ufficializzata l’11 marzo mentre l’albo degli elettori resta aperto fino a lunedi 6 marzo. 

Parliamo della famiglia, coniuge, figli e come il nucleo si concilia con l’impegno politico

Silvia Marongiu: “Non è semplice conciliare certe passioni con i tempi della famiglia e con il lavoro. Fortunatamente condivido questa passione con mio marito Riccardo e coinvolgo nelle mie attività anche il mio piccolo Lorenzo. Loro mi sostengono e sono da stimolo alle mie riflessioni. Anche i bambini di 9 anni hanno un’idea di politica per niente banale. Faccio parte di un contesto di famiglia allargata e credo sia sempre necessario l’ascolto, il confronto, il dialogo. La diversità di ognuno di noi deve essere la base di quella collettività migliore che vogliamo costruire e all’interno della quale la donna deve essere una figura chiave in tutta la sua completezza, complessità, libertà ed individualità. La vera parità credo sia poter scegliere – come nella mia esperienza – di fare la madre, la moglie e allo stesso tempo lavorare e fare attività politica.”

Marco Pierini:In questi anni il mio impegno politico è stato oggetto di tensioni familiari perche purtroppo è inevitabile che alla fine ci si lascia coinvolgere e si tende a trascurare affetti e chi ci sta vicino. Per fortuna oggi però ritengo di aver raggiunto un certo equilibrio. I miei due figli sono cresciuti, per giunta il più grande si sta appassionando a questo mondo e perciò sono nate tra di noi nuove prospettive di condivisione e dialogo. Per quanto riguarda mia moglie, con cui sto insieme dalla tenera età diciamo che data la mia lunga militanza e passione politica iniziata fin da giovanissimo (20 anni la prima volta in cui sono stato eletto), si è abituata a questo mio impegno e mi ha sempre appoggiato ed esortato. Bisogna sempre ritagliarsi i giusti spazi e non trascurare nulla, la famiglia è la cosa più importante.”

Hobby? Quale genere di lettura e quale genere cinematografico preferisce? Segue i talk show televisivi?
Silvia Marongiu: “Vorrei riprendere a fare teatro ma …la giornata è fatta solo di 24 ore !!La mia formazione mi ha portato a studiare e leggere saggi, testi di filosofia, storia e dottrine politiche. Proust e Bergsoncon, mi hanno accompagnato durante la tesi di laurea. Mi piace lo stile limpido e ricco di humor, di Jostein Gaarder(“Il Mondo di Sofia”, “La ragazza delle arance”) storie dentro storie, intrecci contro intrecci. Tramite la rivista Psycologie ho scoperto Michela Marzano che conosce l’arte di parlare di se’ e delle proprie vicende per spiegare sentimenti universali in cui è impossibile non riconoscersi. Attraverso i social ho avuto modo di conoscere Simone Regazzoni (un pop-filosofo sceso in politica) e i suoi libri, da “La filosofia di Lost”, “Abiss”, “Ti Amo”. In questi anni di attivismo mi sono lasciata trasportare ed ho viaggiato “in vari mondi” attraverso gli occhi di alcuni scrittori , ad esempio con “Rivoluzioni violate” di Giuliana Sgrena e “Viaggio sentimentale nei dintorni di Roma” di Ivana della Portella.” Anche con il cinema amo spaziare. Tra gli ultimi film visti “Rogue One: A Star Wars Story”. Mi piace la saga cinematografica ideata da Lucas anche perché seguo con attenzione tutto ciò che va oltre il nostro pianeta. Mi capita di seguire ogni tanto dei talk show ma spesso riescono ad affrontare in maniera marginale i temi, approfondire poco gli argomenti e fermarsi a “rumori di parole”.Preferisco i talent come XFactor e Master chef perchè mettono in evidenza creatività e fantasia. Negli ultimi mesi ho seguito qualche volta il programma “Quante storie” di Corrado Augias e Michela Murgia.”

Marco Pierini : “La pesca sportiva sia in mare che in acqua dolce e il calcio, che seguo anche a livello dilettantistico, con occhio di riguardo per le squadre della nostra città. Lo spazio della lettura lo riservo alla sera, poche pagine prima di prendere sonno preferendo la lettura di gialli o di inchieste di cronaca spaziando da Patricia Cornwell,Jo Nesbo, Lucarelli facendo una menzione particolare alle opere di Camilleri. Per il resto non sono un amante della tv seguo particolarmente i talk show per tenermi aggiornato sugli avvenimenti nel mondo e qualche serie televisiva che riesce a coinvolgermi, ma la vedo veramente in piccole dosi. Per quanto riguarda il grande schermo sono sincero lo vivo come un’ evasione e ogni tanto mi piace godermi qualche bel film in compagnia dei miei familiari.”

Ladispoli è stata investita nello scorso novembre da un tornado F4 inimmaginabile, cosa pensa dei cambiamenti climatici in atto?

Silvia Marongiu: “L’eccezionalità dell’evento del 6 novembre consiste nel fatto che il tornado ha percorso 40 chilometri quasi con la stessa celerità. Queste caratteristiche lo pongono fra quelli che in Italia hanno avuto il “path”piu’ lungo nell’ultimo secolo, dopo il tornado di Venezia (1970) e di Montello (1930).Questo il ricordo di quei giorni : da una parte uno scenario devastante, gli sguardi delle persone, dall’altra la voglia di una città compatta e solidale di reagire. Abbiamo affrontato da poco quest’argomento grazie all’iniziativa promossa dal comitato Rifiuti Zero ed una rete di associazioni con la proiezione del film “Punto di non ritorno” e l’intervento di alcuni esperti. C’è il rischio concreto che le temperature della terra si innalzino ancora fino a quasi cinque gradi entro la fine del secolo, causando l’innalzamento delle acque dei mari. La prima decade degli anni Duemila è stata la più calda mai registrata sebbene il ritmo di crescita si sia di molto rallentato. Gli scienziati di tutto il mondo ormai sono estremamente preoccupati dei mutamenti in atto. Viene confermato da più parti che sono le attività dell’uomo a provocare il riscaldamento globale. Serve quindi una rapida azione per mitigare gli effetti accumulati e per studiare le migliori strategie di adattamento dell’umanità.”

Marco Pierini: “Intanto mi permetta di far rilevare come la nostra comunità abbia reagito in maniera straordinaria a questa disgrazia che ci ha colpito. Da cittadino che vuole migliorare le cose credo che dobbiamo riuscire nei limiti che le cause di forza maggiore ci impongono a fare di tutto affinchè i danni possano essere limitati al massimo. Un esempio tangibile può essere rappresentato dal grande collettore di via Odescalchi messo in opera per prevenire i disagi delle frequenti piogge torrenziali. Occorre fare politiche di prevenzione a Ladispoli trovando risorse per esempio per sistemare gli argini dei fossi a rischio esondazione soprattutto nei pressi della zona artigianale.”

Quale personalità politico/storica è il suo punto di riferimento e perché?

Silvia Marongiu: “Nel mio pantheon di politici : Gramsci e Berlinguer per la profondità di pensiero e la loro visione di società aggregante intorno a valori universali. Inoltre, Nilde Iotti grande figura politica dell’Italia Repubblicana. In questi ultimi anni ho avuto modo di conoscere direttamente Livia Turco che mi ha insegnato non solo l’importanza dei tavoli della convivenza ma negli anni ha apportato il suo contributo come ministro e parlamentare per la sua visione delle politiche sociali, delle pari opportunità, etc. Sono d’accordo con lei quando dichiara che “nell’era dei social resta comunque insostituibile la relazione umana, il guardarsi in faccia, lo scambio di pensiero e di umanità”.

Marco Pierini: “Senza andare troppo indietro nel tempo, restando nei confini della storia contemporanea ho trovato molti spunti positivi e innovativi nella nuova via adottata dal premier inglese Blair a cavallo tra la fine del secolo scorso ed il nuovo millennio. Inoltre sto seguendo con molto interesse la figura di Emmanuel Macron, candidato alle elezioni presidenziali in Francia.”

Lei ha già rilasciato interviste sulla visione di città che vorrebbe, quindi non faremo dei ripassi, focalizziamo invece una tematica, cara alla politica, che spesso però scantona nel giovanilismo. Ladispoli è anche una città con moltissimi giovani, puntiamo l’attenzione sulla fascia che va dai teen agers a chi è diventato maggiorenne, diciamo fino ai 25 anni. Una fascia che sta interessando la sociologia, soprattutto in ambito UE, poiché a detta degli esperti è una galassia che sfugge ad ogni possibile etichettatura. Sappiamo che a causa della crisi dai morsi feroci, questi ragazzi sono parsimoniosi, attenti all’ambiente e soprattutto pragmatici e inclini a fare squadra nel nome della creatività lavorativa. In alcune città europee le Amministrazioni si sono attrezzate per dare strutture e risorse tecnologiche, insomma spazi a sostegno di questa gioventù in cerca di futuro. L’Italia è in coda, si può fare qualcosa a Ladispoli?

Silvia Marongiu: “Si è assistito alla creazione di piattaforme collaborative dove la conoscenza viene condivisa e le persone collaborano tra loro per sperimentare, trovare soluzioni. In ambito politico-amministrativo fenomeni come l’Open Government, Open Data , democrazia partecipativa assumono la propria carica innovativa nella misura in cui avvicinano realmente l’istituzione alle esigenze della collettività. Rispetto al resto d’Italia, Ladispoli è avvantaggiata essendo una città di giovani, i quali ci chiedono competenza, dinamicità di pensiero e rapidità di azione. Saranno importanti tavoli di lavoro permanenti con le scuole per ricevere idee e tradurle in azioni in tempi brevi e con le istituzioni, il privato sociale per recuperare risorse e lavorare in maniera strutturata per i bandi europei.”

Marco Pierini: “Questa domanda meriterebbe una risposta di due o tre pagine non nego che in questi mesi vorrei che ci fosse opportunità per discutere di tali tematiche con tutta la cittadinanza. Per essere sintetici dico che nel nostro piccolo a livello Comunale dobbiamo prendere tutte le misure necessarie che occorrono per creare opportunità concrete di lavoro ai nostri giovani. Questo si può fare soltanto sviluppando il nostro territorio a livello qualitativo, puntando anche sull’innovazione e sulla digitalizzazione. Il mercato del lavoro sta subendo dei mutamenti che noi dobbiamo essere pronti a capire, fornendo ai nostri giovani le possibilità materiali per essere in grado di stare al passo con i tempi. Per esempio delle nuove piattaforme di condivisione del lavoro professionale (co-working) potrebbero fungere da tale scopo. C’è tanto da lavorare e come anticipato questa tematica sarà oggetto di molti confronti ed elaborazioni tematiche.”

Hobby? Quale genere di lettura e quale genere cinematografico preferisce? Segue i talk show televisivi?

Ladispoli è stata investita nello scorso novembre da un tornado F4 inimmaginabile, cosa pensa dei cambiamenti climatici in atto?

Quale personalità politico/storica è il suo punto di riferimento e perché?

Lei ha già rilasciato interviste sulla visione di città che vorrebbe, quindi non faremo dei ripassi, focalizziamo invece una tematica, cara alla politica, che spesso però scantona nel giovanilismo. Ladispoli è anche una città con moltissimi giovani, puntiamo l’attenzione sulla fascia che va dai teen agers a chi è diventato maggiorenne, diciamo fino ai 25 anni. Una fascia che sta interessando la sociologia, soprattutto in ambito UE, poiché a detta degli esperti è una galassia che sfugge ad ogni possibile etichettatura. Sappiamo che a causa della crisi dai morsi feroci, questi ragazzi sono parsimoniosi, attenti all’ambiente e soprattutto pragmatici e inclini a fare squadra nel nome della creatività lavorativa. In alcune città europee le Amministrazioni si sono attrezzate per dare strutture e risorse tecnologiche, insomma spazi a sostegno di questa gioventù in cerca di futuro. L’Italia è in coda, si può fare qualcosa a Ladispoli?