“SENSIBILITÀ TOTALE”, VITE SPEZZATE DALL’INQUINAMENTO

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UN LIBRO SU UN PROBLEMA GLOBALE SOTTOSTIMATO E IGNORATO.

di Maurizio Martucci

“L’inquinamento fa male a tutti, indiscriminatamente.”  Ma attenzione, perché quando “si parla di inquinamento si pensa immediatamente a  disastri ambientali, sversamenti di sostanze tossiche, ciminiere fumanti di fabbriche, scorie radioattive, incessante traffico cittadino  e così via.

Ma l’inquinamento ha  molte forme subdole a cui la gente è meno propensa a pensare.” Già dall’attacco di  Sensibilità Totale. Storie di sentinelle ambientali (OM Edizioni)  si capisce subito che il libro punta al cuore della questione.

Annosa e sottodimensionata. Che ha almeno due criticità, ciclopiche: l’ubiquitarietà del problema e l’insidiosa aggressione che, mimetizzata, ne impedisce la percezione, ignara l’opinione pubblica. Prodotti tossici, profumi trappola, fumo da sigaretta (e non solo), toner da stampanti e nanoparticelle nell’aria per odisee mediche tra veri e propri calvari di vite distrutte (nell’indifferenza del sistema). E poi le diagnosi di  Sensibilità Chimica Multipla (MCS), Fibromialgia (FM) ed Elettrosensibilità (EHS), il collante di una dozzina (e più) di storie al limite raccolte nell’ultima pubblicazione di Loris Pasinato.

L’autore  è uno studioso e saggista polivalente con opere dalla filosofia contemporanea alle tematiche scientifico-ambientali, s’è cimentato nella miscellanea di denuncia sulle malattie ambientali (“sbornie chimiche” e non solo) inorridito per l’assenza di diritti per i danneggiati: “nessuna tutela,  tanto che per quanto scandaloso possa sembrare, ad oggi non esiste nemmeno il riconoscimento unitario della patologia da parte del sistema sanitario nazionale italiano. L’unica cosa ottenuta, nel corso di anni di battaglie per il riconoscimento, è qualche centro di riferimento regionale.“

A differenza di quanto, erroneamente, si potrebbe pensare,  Pasinato  chiarisce come gli ammalati in realtà è un po’ come se non lo fossero, nel senso che è la matrix occidentale di elettrosmog (antenne telefoniche, Smartphone, Wi-Fi)  e chimica pervadente (deodoranti, abbigliamento, allevamenti intensivi, prodotti per la persona)  ad ammalare. Cioè è il sistema stesso, che tutti più o meno foraggiano ed incentivano nella compulsività consumistica occidentale, a mietare vittime. E non il contrario.  Perché non si tratta mica di contagi, anzi. Sono tutti danneggiati.

“Sebbene questi ‘malati ambientali’ per ora siano solo una minoranza, il panorama che abbiamo appena tratteggiato indica chiaramente che l’ambiente che ci circonda ha qualcosa che non va. Guarda caso, questo qualcosa che non va è provocato invariabilmente dalle attività umane, dato che gli altri animali non producono né residui industriali né spazzatura né piantano antenne che emettono pericolose radiazioni. Una direzione, quella dell’umanità attuale, decisamente a tinte fosche.  O forse ci salveremo mettendoci davanti agli occhi uno stupido visore per la realtà virtuale che ci faccia vedere luoghi meravigliosi  e incontaminati mentre siamo seduti sul divano di casa nostra immersi in un’aria irrespirabile e in una poltiglia elettromagnetica?”

Verissimo.  Il problema è politico, dannatamente lobbistico. Quando nel  2023 il Ministero della Salute  ha negato il riconoscimento e l’assistenza ai malati di elettro-iper-sensibilità la questione è stata politica, come maledettamente politica è stata la scellerata scelta di chiudere lo  Sportello Malattie Rare al Policlinico Umberto I di Roma (“per ostacolare la ricerca sull’MCS, rimossero il Prof. Genovesi“, nel 2020  disse in esclusiva ad OASI SANA il medico Andrea Cormano).

Il libro di Pasinato – che su questi temi non è il primo e purtroppo non sarà nemmeno l’ultimo – si chiude con una post-fazione della battagliera Anna Zucchero, medico indefesso, da decenni a sostegno dei malati ambientali, accompagnata da un suggerimento ragionevole e di buon senso da cogliere al volo. Vale per tutti, nessuno si senta escluso: “più che rieducare l’organismo a tollerare le sostanze tossiche dovremmo ambire alla rimozione della causa del problema, ovvero i livelli inquietanti di inquinamento coi quali tutti veniamo bombardati”. Ovvero, parafrasando  Miguel de Cervantes nel celebre Don Chisciotte de la Mancia: “Combattiamo contro tre grandi giganti, mio caro Sancho: l’ingiustizia, la paura, l’ignoranza” ·