SEMEIOTICA E CLINICA DEI 12 NERVI CRANICI

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Un semplicissimo esame dei 12 nervi cranici?

Lo riportai nel mio testo “Linee guida nella terapia delle urgenze extraospedaliere Edimes Pavia 1998 – 1999 – 2001 (tre edizioni)”.

I (Oftalmico),
II (Ottico),
III (Oculomotore),
IV (Trocleare),
V (Trigemino),
VI (Abducente),
VII (Facciale),
VIII (Vestibolo cocleare),
IX (Glossofaringeo),
X(Vago),
XI (Accessorio),
XII (Ipoglosso).

Per valutare la funzionalità del primo paio dei nervi cranici, ossia dell’Olfattivo è sufficiente far odorare l’alcol al soggetto ad occhi chiusi. Per il II (Ottico) far contare le dita dell’esaminatore. Per i tre nervi oculari (III Oculomotore, IV Trocleare, VI (Abducente) fargli seguire, con la testa ferma, uno stimolo luminoso con lo sguardo. Per il V (Trigemino) chiedendogli di aprire e chiudere l bocca. Per il VII (Facciale) invitarlo a mostrare i denti. Per il VIII (Vestibolo cocleare) è necessario che il medico abbassi improvvisamente la voce al fine di verificare se il paziente è in grado di sentirlo. Per il IX (Glosso faringeo) ed il X(Vago) occorre fargli bere un sorso d’acqua. Per il XI (accessorio) estendere e ruotare il capo. Per il XII (Ipoglosso) mostrare la lingua.

Sono del parere che questo iter diagnostico, pertinente i 12 nervi cranici, sia alla portata di qualunque medico di medicina generale. E’ utile seguirlo al fine di avere un orientamento diagnostico ed inviare, qualora si riscontrano dati patologici, il paziente ad uno specialista neurologo con una possibile, probabile o verosimile diagnosi.

Quali le cause?

Possiamo riscontrarne tre per il nervo Olfattivo (I):

1)Alterazioni del trasporto dello stimolo olfattivo all’omonimo epitelio nervoso (es. rinite allergica, edema della mucosa, polipi nasali, neoplasie);

2)Deficit sensitivo dovuto a lesioni a livello dei recettori (es. distruzione dell’epitelio a seguito di infezioni, neoplasie, inalazioni di sostanze tossiche).

3)Danno delle vie nervose, ossia deficit neuronali (per es. dopo trauma cranico, tumori della fossa cranica anteriore).

Per il nervo Ottico (2) una perdita cronica progressiva del visus può essere dovuta a svariate cause (glaucoma, cataratta, degenerazione maculare, retinopatia diabetica, neoplasie del nervo o del chiasma ottico con emianopsia biotemporale, retinite pigmentosa, lesione maculare).

La lesione del III nervo cranico (Oculomotore) provoca ptosi e deviazione dell’occhio in basso e all’esterno con conseguente diplopia (visione doppia) verticale e orizzontale. Quello del IV nervo cranico (Trocleare) una leggera elevazione dell’occhio con visione doppia verticale. Il paziente tende a piegare la testa verso il lato opposto della lesione (es. testa piegata a destra nella paresi del IV nervo di sinistra). Infine nella lesione del VI nervo cranico (Abducente) l’occhio è deviato all’interno ( non è possibile l’abduzione) con visione doppia orizzontale. Questi sono i tre (III-IV-VI) nervi oculomotori.

Le lesioni del V nervo (Trigemino) comporta una nevralgia che si manifesta con attacchi parossistici dolorosi e lancinanti nelle sue tre branche, specie mascellare e mandibolare (labbra, gengive,guance o mento), molto più raramente nel territorio della branca oftalmica. La lesione del VII nervo (Facciale) causano paralisi monolaterale dei muscoli facciali, compresi il muscolo frontale e l’orbicolare delle palpebre. La forma più comune è la paralisi “a fragore” di Bell. La lesione dell’ VIII nervo(Acustico – Cocleare) provoca diminuzione dell’acuità uditiva e vertigini.

Quello del IX nervo (Glossofaringeo) si manifesta con dolore parossistico, molto intenso, nella fossa tonsillare, che può essere scatenato dalla deglutizione. Le lesioni del X nervo (Vago) comportano disfagia (difficoltà nella deglutizione) e disfonia (difficoltà nel parlare). Le lesioni dell’ XI nervo (Accessorio) il paziente non è in grado ne di estendere ne tantomeno di ruotare il capo. Infine in quelle del XII (Ipoglosso) il paziente non è in grado di tirare fuori la lingua.

Un’ultima nota voglio dedicarla ai disturbi visivi quali le percezioni di lampi visivi e corpi fluttuanti che possono essere indice di recente distacco retineo dell’occhio. La separazione del vitreo dell’occhio dalla retina è un evento involutivo assai frequente nell’anziano. Non è pericoloso fino a quando non vi è una trazione tale da produrre un distacco di retina. La degenerazione della retina nel corso della senescenza può provocare un distacco retineo che si manifesta con la brusca apparizione di corpi fluttuanti o di fosfeni nel campo visivo ed evolve verso la cecità. Per prevenirla si ricorre alla crioterapia oppure alla fotocoagulazione al laser fissando i margini della lacerazione ai margini della caroide.

Alzheimer
Dottor Aldo Ercoli