SALUTE: VISI PALLIDI ATTENTI AL SOLE

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melanoma

IL MELANOMA È LA FORMA DI TUMORE DELLA PELLE PIÙ PERICOLOSA

sole
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Qual è il tumore della pelle più pericoloso?
La risposta è facile, il melanoma maligno, forma meno comune del basalioma (il meno grave) e del carcinoma spinocellulare (spesso la neoplasia che si forma sopra un ustione o una cicatrice). Il melanoma ha una prognosi assai sfavorevole in caso di diffusione metastatica.
Qual’ è l’incidenza? Quali sono i fattori predisponenti?
Ben 38.000 casi ogni anno con una mortalità poco più di un quinto (dati Usa 2002). Quello che è certo poi è che sia la carnagione molto chiara, la continua esposizione al sole ed un’anamnesi familiare (sindrome di displasia nevica in particolare) positiva per la malattia sono ritenuti i fattori predisponenti più importanti. Oltre alla familiarità anche un nevo (neo) congenito di grandi dimensioni è altrettanto pericoloso.

Come prevenire il melanoma?
Il sole deve essere assolutamente vietato perché non sono efficaci le creme solari. Certamente qualcuno obietterà che stiamo trattando di un argomento prettamente specialistico dermatologico. Verissimo, ma la stragrande maggioranza dei pazienti affetti da nevi (nei cutanei) si rivolge, in prima battuta, al medico di famiglia. Ritengo pertanto doveroso, nei confronti dei lettori, affrontare l’argomento anche perché accertamenti, a tal riguardo, mi sono posti, a studio, migliaia e migliaia di volte (eccezionalmente mi capita anche “per strada”, mentre cammino … è ovvio che li invito a studio o ad andare da un dermatologo … non ho mica la lente d’ingrandimento né la lampadina).

Il melanoma è una lesione solitamente pigmentata, prevalentemente di colore nero oppure marrone, anche se non vanno sottovalutate lesioni di colore diverso (sia blu che addirittura bianche). Quello che mi ha messo sempre in allarme (oltre alla già citata anamnesi) sono le dimensioni dell’affezione cutanea (superiore ai sei centimetri di diametro); sono la forma non tondeggianti bensì irregolare, asimmetrica; sono i bordi irregolari e un po’ rialzati. Altro basilare elemento di allerta è quello relativo al cambiamento di calore. Un nevo che diviene sempre più scuro, grande ed irregolare nella struttura è fortemente sospetto. La forma più comune è il melanoma che si diffonde in superficie (a diffusione superficiale), allargandosi in senso radicale. Vi è poi un efelide che, dopo una lenta crescita radicale, si trasforma in una forma invasiva. Trattasi della “lentigo maligna” quella che quel genio di Hutchinson chiamava “efelide maligna”.

Attualmente è detta “melanoma su lentigo maligna” che è più frequente nei pazienti anziani e nelle zone, come il viso, più esposte al sole. E’ vero che molto raramente il melanoma colpisce soggetti di carnagione scura. Fa però eccezione la “forma lentiginosa acrale” che colpisce zone del corpo ben precise: palme delle mani e piante dei piedi; mucose o giunzioni muco cutanee (ove la cute trapassa in mucosa come le labbra); talora anche sotto le unghie. Rispetto alla lentigo maligna il tumore cutaneo presenta un comportamento biologico ancora più aggressivo perché tende a diffondersi.
La forma “nodulare”(grosso nodulo che cambia colore e si accresce con rapidità interessando presto i linfonodi). In tutti i casi dubbi è necessario chiedere una visita specialistica dermatologica. Ciò perché “la prognosi è certamente migliore nelle lesioni poco rilevate e senza evidenza di diffusione metastatica, peggiora con l’aumento dello spessore o in presenza di lesioni diffuse” (Harrison. Principi di Medicina Interna.2002),

L’approccio migliore?
E’ quello del riconoscimento precoce con conseguente escissione locale della malattia ancora localizzata. La sopravvivenza in questi casi è di circa 85% a cinque anni. Melanoma a parte, come dicevamo, è il basalioma la forma più comune di neoplasia cutanea. Solitamente si presenta come una papula perlacea, traslucida, liscia con bordi un po’ rilevanti che colpisce più spesso il viso. Anche in questo caso sia la carnagione chiara che l’esposizione frequente al sole restano i fattori predisponenti più importanti. Il basalioma può essere noduloulcerato (è il più frequente), superficiale (simile ad un eczema); “a forma di mora”, (come una placca ben irrorata); pigmentato (tanto da essere confuso con un melanoma); cheratosico (carcinoma basosquamoso). Al fine di evitare una diffusione locale anche nel basalioma la rimozione locale resta il trattamento migliore. Rare sono però le metastasi e l’esito fatale è un fatto straordinario. Ben altra cosa è il “terribile” melanoma.