S.O.S. stanchezza

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Rimedi naturali per sostenere i surreni e ritrovare la vitalita’

Monique Bert – Naturopata

Stanchezza costante, sia fisica che mentale, accompagnata da difficoltà di concentrazione e perdita di memoria, su sfondo ansioso depressivo, è sovente di origine surrenalica per carenza di cortisolo. Un sintomo da non prendere sottogamba che attualmente affligge in special modo il gentil sesso. “L’affaticamento surrenale è una delle cause principali delle grandi mancanze di energia, riconosciuto perfino da OMS. – afferma la naturopata Monica BertolettiNaturalmente sani, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.

 

STRESS & CORTISOLO

“Chi soffre di stanchezza surrenale si alza stanco, privo di energia e di motivazione e facilmente perde la concentrazione e l’energia sessuale. All’origine c’è una reazione eccessivamente prolungata allo stress, che può essere di varia natura (oppure un deficit enzimatico). Molte forme di ipotiroidismo celano una stanchezza surrenale che, se non curata, non consente in alcun modo la ripresa di una tiroide malata. Lo stress ci fa produrre adrenalina (e noradrenalina), che determina i cambiamenti fisiologici necessari a sostenere la reazione di lotta o fuga. L’adrenalina è un potentissimo ormone che potrebbe danneggiare le nostre cellule, e per mitigarne il rischio, il corpo secerne cortisolo ad oltranza, fino ad arrivare, in taluni casi, a un vero e proprio esaurimento surrenalico. In realtà questo processo è molto complesso, il livello di allarme e di infiammazione costante altera i segnali ai “piani alti” (asse HPA) e riduce la produzione organica di corticosteroidi, ma per semplificare la definiamo così.

La maggior parte delle persone produce una dose così esagerata di cortisolo e adrenalina da creare un’infinità di problematiche di salute: malattie cardiovascolari, osteoporosi, problemi intestinali, obesità, cancro, ansia e depressione. Lo stress cronico è il più potente immunosoppressore del nuovo millennio e aumenta in modo esponenziale il rischio di tutte le malattie. Non  sempre abbiamo bisogno di riscontri ematochimici specifici, grazie a sintomi ben precisi è possibile, nella maggior parte dei casi, sapere se le nostre ghiandole surrenali sono esaurite, a volte infatti gli esami del sangue sono nei range. Per il trattamento naturale, innocuo e molto efficace, non ci servono. Se pensate di aver bisogno di un farmaco per questa situazione invece, è meglio rivolgersi a un medico capace di gestire i vostri ormoni.

CAUSE

“Per un rapido recupero surrenale occorre in primis un’alimentazione adeguata, integrazione ad hoc e interventi sulla psiche, che sono davvero la principale forma di soluzione per questo problema. Altre cause di stanchezza surrenalica possono essere alimentazione apparentemente sana, ricca di vegetali ma fortemente squilibrata perché carente di B12 e DHA (omega 3 da fonte animale). Le diete a base vegetale, a volte anche ben bilanciate, possono essere a rischio di stanchezza surrenale in persone già carenti di certi nutrienti, perché anche se ne assumessero a sufficienza (col DHA soltanto la vedo durissima però), potrebbero avere carenze pregresse difficili da sanare. Così una dieta che suggerisca troppe proteine animali e carente di vegetali utili, può mancare di importanti fattori nutrizionali, soprattutto le vitamine del gruppo B, che andrebbero verificate e integrate, dietro consiglio professionale nutriterapeutico.

Un altro problema sovente ignorato è il malassorbimento dei nutrienti per diverse cause, tra cui la cattiva masticazione ed una dentizione poco sana. I nostri denti svolgono funzioni molto differenti da denti impiantati, anche a livello psico emozionale. Se gli enzimi digestivi sono carenti, non abbiamo una buona assunzione di nutrienti e se l’assorbimento è limitato non abbiamo i cofattori per produrre energia nelle cellule.

Ci sono anche molte condizioni fisiche ignorate (positività a certi virus, ad esempio, ma non solo) e assunzione di farmaci molto comuni che contribuiscono a dare molta stanchezza, per molto tempo. Un’esposizione costante a sostanze tossiche con le 80.000 introdotte nel nostro ambiente dagli anni ‘50 del secolo scorso ad oggi, fanno en plein del deterioramento del nostro sistema nervoso e ormonale”.

PIANTE ADATTOGENE

“La buona notizia è che, fatto salvo note patologie dove la lesione d’organo è importante e va trattata farmacologicamente, nella maggior parte dei casi prendersi cura di noi in modo adeguato ci restituirà vitalità! Quando il cortisolo è carente e compaiono i sintomi classici dello stress è utile ricorrere alle piante adattogene. E’ stato provato in numerosi esperimenti che il valore soglia dello stress non è fisso, ma può essere alzato se si aumenta l’efficacia della reazione di adattamento, attraverso specifici esercizi che ci allenano a uno stimolo negativo.Le piante adattogene possono sostituire questi lunghi esercizi atti a neutralizzare lo stress. La loro assunzione ritarda lo stadio di esaurimento, per cui possono essere usate sia nella stanchezza acuta che cronica, anche da iposurrenalismo”.

ELEUTEROCOCCO

“Incrementa le energie fisiche psicologiche che permettono all’organismo di gestire lo stress, riducendo l’ansia, l’indebolimento immunitario e gli scompensi metabolici (sbalzi glicemici), fattore da non trascurare affatto, soprattutto oggi che è così facile eccedere con carboidrati e proteine! (Tutto ciò si trasforma in zucchero, sì). L’eleuterococco agisce sull’asse ipotalamo-ipofisi-surreni, riducendo la fatica.

Un ottimo prodotto è LABOR VILLA STODDARD 45, ma ce ne sono tanti altri, alcuni di ottima qualità sul mercato.Questa preparazione ricostituisce la forza vitale del sangue, ne equilibra la relazione fra i componenti, limita e protegge dai danni derivanti da aggressioni chimiche ed elettromagnetiche.

Indicazioni:forte ricostituente, indicato in tutti i casi di perdita della forza vitale, astenia globale, malattie prolungate; preparazione interventi chirurgici, convalescenze, emorragie, fortifica ed aiuta la disintossicazioni in seguito a trattamenti con farmaci chemioterapici, radioterapia e antibioticoterapia prolungata;utile in tutti i casi di senescenza (invecchiamento precoce);aiuta in tutte le malattie degenerative e sindrome da immunodeficienza;anemie gravi, macroglobulia, piastrinopenia, malattie infettive del sangue;riequilibra le alterazioni del sangue in genere;esposizione a campi elettromagnetici nocivi o radioattivi, per chi è sottoposto a campi geopatici;favorisce la guarigione e la cicatrizzazione delle piaghe da decupito;linfopenia (diminuzione dei linfociti nel sangue); iperglobulinemia (aumento patologico delle globuline plasmatiche); persone che sono state sottoposte a diete con gravi squilibri nutrizionali; coadiuvante e ricostituente in tutti i trattamenti antitumorali.Dosaggi: se casi lievi è sufficiente 30 gtt 1 volta al giorno altrimenti 2-3 volte al giorno.In casi gravi 30 gtt 3 volte al giorno”.

 WITHANIA         

“Aumenta l’apprendimento e la capacità mnemonica, oltre che avere una potente azione antiossidante. Contiene sostanze steroidee con attività simili al cortisolo.Aumenta l’attività dei recettori per l’acetilcolina, un neurotrasmettitore carente nelle sindromi demenziali e ottimizza la memoria, in tutti.Molto indicata in caso di insonnia, ansia, fobie, crampi e algie muscolari.Contrasta inoltre l’impotenza e l’eiaculazione precoce”.

LIQUIRIZIA

“Nelle carenze lievi di cortisolo, è ottima e anche nei periodi di forte stress. La glicirrizina rallenta l’attività degli enzimi che degradano il cortisolo, lasciandolo più a lungo in circolo consentendogli di sedare le infiammazioni.Nelle affezioni del tratto digerente è lenitiva, dallo stomaco all’intestino spastico.Aumenta la secrezione della bile e diminuisce il colesterolo. Usatela a cicli, per brevi periodi, quando avete necessità di un sostegno, anche in tisana. Servono ben 50 grammi di liquirizia al giorno, per almeno 2/4 settimane, per avere un effetto ipertensivo. Assumendo i normali preparati che contengono dai 300 ai 500 mg di estratto, non si corre alcun rischio!”

CONSULTARE UN MEDICO

“E’ molto importante consultare un medico o un naturopata che sappia come trattare in modo naturale, ma completo e competente lo stress surrenalico. – raccomanda Monica Bertoletti- Occorre un approccio terapeutico a 360 gradi, oltre che un cambiamento di stile di vita, di alimentazione e di pensiero. Attenzione alle integrazioni scopiazzate da internet, il classico caso è la succitata liquirizia, che viene prescritta per supporto surrenalico. In molti casi alza una pressione già al limite o ne altera i meccanismi in chi ce l’ha normale e in chi ha il cortisolo già alto fa danni ancora peggiori. Stesso discorso vale per lo straordinario ginseng”.

 di Miriam Alborghetti