S.O.S. intestino

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Strategie alimentari e naturali per risanare il nostro “secondo cervello”

 

Monique Bert – Naturopata

Torniamo a parlare dell’organo principe della nostra salute fisica e psichica: l’intestino. Colon irritabile, flatulenza, gonfiore, stitichezza e diarrea sono solo alcuni dei tanti sintomi di un intestino che implora aiuto. Cosa fare? Quali rimedi possono esserci di aiuto? A questi interrogativi risponde la naturopata Monica Bertoletti, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.

STRATEGIA DELLE 5 R

“L’argomento è molto complesso e richiede un’ampia trattazione. Posso però offrire alcuni spunti che saranno sviscerati ampiamente nel libro sulla salute femminile che sto scrivendo insieme con la ginecologa dr Roberta Raffelli. Da un punto di vista naturopatico, per rimettere a nuovo l’intestino, utilizziamo quella che io definisco la strategia delle 5 R: Rimuovere le sostanze tossiche, Ripopolare quelle utili, Riequilibrare le funzioni alterate inclusa la gestione dello stress, Reintegrare tutto ciò che potrebbe mancare per un tratto digestivo sano, Riparare il rivestimento intestinale. Non necessariamente in questo ordine. Diciamo che se di questi interventi uno ha la priorità è certamente Rimuovere ciò che ci irrita la mucosa”.

Detto in sintesi, per riassumere quanto affermato dalla “nostra” naturopata:


  1. Farmaci
    Ci son farmaci che ostacolano la salute intestinale ed è necessario valutare attentamente col medico l’eventualità di ridurli o eliminarli. Tra questi l’aspirina, l’ibuprofene, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), gli antiacidi, gli inibitori della pompa protonica, gli antibiotici, la codeina e la pillola anti concezionale.
  2. Zuccheri

Un altro problema potrebbe essere una crescita eccessiva di batteri o lieviti che dà eccesso di gas intestinale, gonfiore o crampi, flatulenza, eruttazione, costipazione e/o diarrea. In tal caso è bene evitare gli zuccheri e gli amidi che fermentano facilmente nell’intestino, producendo gas. Questi sono contenuti in alimenti confezionati, dolci, biscotti, pane, alcool e persino in molti cibi “sani”. Mangiare troppi zuccheri causa infiammazione che a sua volta causa permeabilità intestinale e quindi autoimmunità, dolori articolari, affaticamento, cervello annebbiato, ansia e depressione.

  1. Cibi sani irritanti

I cibi che danno questi problemi possono essere molti e vanno valutati con un professionista, fra quelli sani potrebbero esserci: cipolle, aglio, porro, cavolfiore, broccoli, cavoletti di Bruxelles, topinambur, asparagi e funghi, mele, pere, susine, ciliegie e albicocche. Il miele. Inoltre alcuni cereali, i legumi e i prodotti caseari. Questi ultimi causano anche permeabilità intestinale a causa di glutine, lectine e lattosio. In genere un’esclusione da tre settimane almeno (fino a tre mesi) evidenzia miglioramenti, se nel mentre curiamo l’intestino in modo efficace, potremo gradualmente reintrodurli, uno alla volta, in dosi adeguate, uno ogni 3 giorni, osservando cosa succede e se li tolleriamo.

L’alimentazione più idonea per sé, anche una volta recuperata la tolleranza, andrebbe vista con un nutrizionista esperto che possa garantirvi consigli appropriati per le vostre esigenze e finalità.

I PRESIDI NATURALI
“E’ possibile gestire una situazione di disbiosi con agenti specifici come fitoterapici o sostanze naturali come chiodi di garofano, origano, liquirizia, curcuma, olio extravergine di oliva e olio di cocco. Questi presidi naturali, soprattutto se in forma concentrata, richiedono un supporto terapeutico competente”. Evidenzia Bertoletti

  1. Le fibre

“E’ importante – prosegue – consumare adeguate dosi di fibre, soprattutto solubili, presenti in buona quantità nelle verdure, che vanno consumate ogni giorno, ad ogni pasto, sia crude che cotte. Le fibre solubili aiutano i batteri sani a stabilirsi nell’intestino, forniscono un sollievo di lunga durata sia dalla stipsi che dalla dissenteria e producono molecole speciali che riducono l’infiammazione nel colon e lo mantengono in salute. Da questo punto di vista, la pectina modificata che spesso consiglio per depurarsi dai metalli tossici, ha anche questo ulteriore effetto benefico”.

  1. Amido resistenti

“Gli shirataki sono formati da fibra solubile e sono anche amido resistente (AR): ovvero resistente alla digestione da parte del primo tratto dell’intestino, quindi nell’intestino crasso ne arriva una grande quantità che rimane a disposizione come fonte di cibo per la flora batterica, che agisce come prebiotico, alimentando batteri benefici e senza fermentanzione gassosa. Una dose ideale di amido resistente è circa 15 grammi al dì, normalmente ne consumiamo meno di 5″.

  1. Decotto di semi di lino

“Un ottimo rimedio per la stitichezza e per coadiuvare una mucosa intestinale sana, è il decotto di semi di lino. Portare a ebollizione un litro di acqua. Quando bolle aggiungere 40 grammi di semi di lino dorati e far sobbollire a fiamma dolce, per 4 minuti. Colare e fare intiepidire. Bere 2/3 tazze al dì. Si conserva in frigorifero per 48 ore. Questo decotto aiuta l’intestino a ripulirsi, mantiene i villi vitali e puliti, elimina anche i vecchi fecalomi”.

  1. Lactofermentati

“Essenziale è introdurre alimenti che contengano batteri sani, come le verdure lactofermentate- fermentate ad opera dei lactobacilli-, il kefir di latte di cocco, il kimchi, i sottaceti e i crauti. Meglio preparare in casa questi cibi, le versioni commerciali sono carenti di batteri sani. Un cibo riparatore del rivestimento della parete intestinale è il brodo di ossa di pollo. Usate sempre ossa di animali di cui conoscete la provenienza, nutriti con cibo specie e liberi. E’ una fonte eccellente di collagene e glucosamina, sostanze che ristorano la mucosa intestinale”.

  1. Nutrienti

“Importanti nutrienti per il rivestimento intestinale sono la vitamina D (sole), vitamina A (fegato, uova), vitamina C e Zinco. E’ un errore pensare di assumere la vitamina A dalle carote, dalle arance e dalla verdura verde scuro: contengono il betacarotene, che molte persone non possono convertire in vitamina A e gli ipotiroidei sono fra questi, per cui non manterremo l’intestino in buona salute se non la assumiamo dai derivati animali che la contengono in quantità idonea, in primis olio di fegato di merluzzo di altissima qualità. Grassi omega 3: sardine, sgombri, salmone selvaggio, aringhe, almeno tre volte a settimana oppure integratori di olio di pesce in quantità e nella modalità idonea per voi. Aiutano anche a ridurre l’infiammazione che contribuisce a creare la permeabilità intestinale”.

 FITOTERAPICI 

  1. Stoddard 28 s Centaurium minus compositum

“Utile nei casi di infiammazione intestinale con crampi, gonfiori e sintomi di tipo colitico non necessariamente accompagnati da stipsi. L’infiammazione può essere dedotta da alcuni sintomi quali stipsi cronica, nausea, emorroidi, infezioni recidivanti anche a livello delle prime vie aeree. La miscela, grazie all’Achillea, esercita effetti spasmolitici sulla muscolatura liscia, aumenta la tonicità delle pareti intestinali e stimola la secrezione delle mucose. Il Tarassaco promuove il deflusso biliare stimolando le contrazioni della cistifellea e la circolazione enteropatica, aiutando nei casi di costipazione. La Genziana aumenta la velocità di passaggio dei cibi dallo stomaco all’intestino tenue ed è indicata anche per le atonie intestinali”. 

  1. Ficus carica

“In macerato glicerico (o gemmoderivato). Ha tropismo elettivo per lo stomaco e il duodeno, agisce normalizzando la secrezione del succo gastrico, la motilità gastroduodenale e con azione cicatrizzante delle mucose gastriche. Indicato per le distonie neurovegetative, nelle disfagie esofagee, gastroduodeniti e ulcere gastroduodenali, nelle turbe dispeptiche funzionali del tratto gastroenterico, meteorismo, aerofagia e per il colon irritabile.
Le giovani radici pur avendo un tropismo simile a quello delle gemme, svolgono un’azione specifica nel ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale.
Sono indicate nella costipazione da inerzia intestinale con tendenza a formare fecalomi e nella stitichezza ostinata da turbe neurovegetative”.

  1. Vaccinium Vitis Idaea

“Il Mirtillo rosso gemme MG – conclude Monica Bertoletti – regolarizza la funzionalità intestinale. È indicato nei disturbi del transito intestinali sia in senso iperdistonico con sindromi diarroiche, e sia in senso ipodistonico con costipazione e stitichezza.
È considerato il rimedio elettivo del colon irritabile, del meteorismo e delle alterazioni dell’alvo”.

 di Miriam Alborghetti