Referendum 8 e 9 giugno – notizie utili

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L’8 e il 9 giugno gli italiani saranno chiamati a votare per cinque referendum abrogativi, quattro riguardano il lavoro e uno la cittadinanza. In questo articolo analizzeremo in breve tutti i quesiti del referendum per avere coscienza di cosa andremo a votare.

Di Francesco Sarcinella

Si tratta di referendum abrogativi, in cui si propone ai cittadini di approvare o meno la cancellazione di una legge o di una sua parte.

Come prevede l’articolo 75 della costituzione i referendum saranno considerati validi solo se sarà superato il quorum, cioè se si recheranno alle urne il 50% +1 degli aventi diritto, quindi tutti i cittadini italiani maggiorenni.

Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti (scheda verde): Il quesito chiede di cancellare una parte del Jobs Act: oggi, infatti, un lavoratore assunto in un’impresa con più di 15 dipendenti dopo il 7 marzo 2015, se licenziato illegittimamente, ha diritto soltanto a un indennizzo economico, e non al reintegro nel posto di lavoro. Il referendum punta dunque ad abrogare questa norma, ripristinando la possibilità di tornare in azienda nei casi in cui un giudice dichiari il licenziamento illegittimo.

Indennità in caso di licenziamento nelle piccole imprese (scheda arancione): il quesito chiede se si vuole eliminare il tetto massimo all’indennità dovuta ai lavoratori per i licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di quindici dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti.

Contratti a termine (scheda grigia): Cancellando le norme in vigore dal 2015 si ristabilisce l’obbligo di una “causale” per i contratti a tempo determinato più brevi di dodici mesi, cioè l’obbligo di indicare per quale motivo si usa questo tipo di contratto.

Oggi l’obbligo c’è solo per i contratti a tempo determinato che durano dodici mesi o più.

Responsabilità solidale negli appalti (scheda rosa): l quarto referendum riguarda invece la responsabilità in caso di infortuni sul lavoro nei casi di appalto e subappalto. Attualmente, solo l’azienda che esegue direttamente il lavoro risponde dell’infortunio. Il quesito propone di estendere invece la responsabilità anche all’impresa committente, cioè a chi ha affidato l’appalto, rafforzando così la tutela dei lavoratori coinvolti in catene di subappalto.

Cittadinanza (scheda gialla): oggi per avere la cittadinanza italiana le persone maggiorenni nate in un paese esterno all’Unione europea devono risiedere legalmente in Italia per almeno dieci anni. Il quesito propone di ridurre a cinque anni necessari per ottenere la cittadinanza. Tutti gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza previsti dalla legge del 1992 non sono modificati.