Reazioni avverse ai farmaci come riconoscerle

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Reazioni avverse ai farmaci come riconoscerle
a cura del Dottor Professor Aldo Ercoli

Dottor Professor
Aldo Ercoli

Le reazioni avverse da farmaci sono certamente uno dei problemi più frequenti nella pratica clinica. Trattandosi di un tema di ampie dimensioni mi soffermerò quale cardiologo, soprattutto in questo campo. Partiamo dalle basi.

Come scoprire, riconoscere una reazione avversa farmacologica?

Come sempre l’anamnesi occupa il primo posto. L’interrogatorio del paziente deve essere incalzante e possibilmente mirato. “Ha avuto con questo farmaco in passato un effetto collaterale? Quanto tempo è intercorso da quando ha preso il farmaco e la comparsa della reazione avversa? Vi è stata una recidiva delle manifestazioni con una nuova somministrazione? Quali altri farmaci o integratori sta assumendo? Ha notato se vi è stata una riduzione delle manifestazioni quando il farmaco è stato sospeso oppure assunto in dose minore? In che consiste la reazione avversa, l’effetto collaterale?”.

A questo ultimo interrogativo risponde proprio il paziente che ci riferisce quale manifestazione clinica ha accusato. Inizio dai comuni diuretici. Non credo che tutti siano a conoscenza che le disfunzioni (sessuali) erettili possono essere talora provocate da questi farmaci, anche se sono più frequenti con i Beta-bloccanti, finasteride (ipertrofia prostatica) e clonidina. I diuretici tiazidici possono provocare ipercalcemia, così come l’eccesso di vitamina D e l’assunzione di alcali idrosolubili. Alla stessa stregua ci possono dare iperglicemia (sono pertanto sconsigliati nei diabetici). Ancora più nocivi per l’iperglicemia sono i cortisonici, seguono il clortalidone e i contraccettivi orali.

Un’altra manifestazione clinica da diuretici (non quelli risparmiatori di potassio tipo Moduretic) è l’ipokaliemia (potassio basso), dato che si riscontra anche tra i soggetti che fanno abuso di lassativi, di antibiotici aminoglicosidi (gentamicina), alcalosi dovuta ad alcalinizzanti, insulina, teofillina, ipervitaminosi B12 e tetracicline. Gli stessi diuretici possono anche essere responsabili dell’abbassamento del sodio (iponatriemia). La furosemide (Lasix) e gli stessi diuretici tiazidici possono portare ad un eccesso di acido urico (iperuricemia) oppure a delle fotodermatite (dovute ad esposizione solare).

Sempre loro, ma anche il clortalidone (Igroton) e la Metildopa (Aldomet) possono essere responsabili di un abbassamento del numero delle piastrine (trombocitopenia) che non si spiega. Che poi l’eccesso di diuretici porti ad un abbassamento dei valori pressori (ipotensione) è nozione nota a tutti. Viceversa i FANS, cortisonici, antidepressivi triciclici con simpaticomimetici, contraccettivi orali, farmaci simpaticomimetici possono tutti essere responsabili di un aumento dei valori di pressione arteriosa (ipertensione). Nello scompenso cardiaco congestizio o nella ritenzione dei liquidi mi preoccuperei soprattutto dei B-bloccanti e dei calcio-antogonisti, dei FANS, estrogeni, cortisonici.

Tra le manifestazioni cliniche di reazioni avverse alla furosemide ed ai diuretici (giuro che non ce l’ho con loro) non trascurerei l’evenienza, seppur rara, di una pancreatite (patologia che può essere provocata anche da altri farmaci quali contraccettivi orali, cortisonici, oppiacei). Per quanto riguarda le manifestazioni renali o dell’apparato urinario, i tiaziadici e la furosemide, seppure di rado, possono essere responsabili di una nefrite interstiziale (anche l’allopurinolo e alcune penicilline). Nel lunghissimo elenco di farmaci che possono essere responsabili delle neuropatie periferiche è compresa l’idralazina.

Rara ma possibile la sordità da furosemide (se presa quotidianamente, ma non ha senso se non in cardiapatici gravi e a dosaggi alti). La sordità o riduzione dell’unità uditiva è più frequente con gli antibiotici aminoglicosidici (basti pensare alla streptomicina nella tbc), il chinino, la clorochina. L’idralazina e la metildopa (Aldomet) possono provocare, seppur raramente, il Lupus eritematosus; così come le cefalosporine, la chinidina e gli ioduri. Classica inoltre è la ginecomastia (aumento di volume delle mammelle) non solo con gli estrogeni ma anche con lo spironolactone (Aldactone, Luvion) meno frequentemente con i calcio-antagonisti, digitalici e metildopa. Ovviamente la ginecomastia si riscontra più frequentemente nell’uomo. Mi fermo qui.
Anche se non dovrei.