Quadri clinici dermatologici Di patologie internistiche: Lupus, dermo-polimiosite, Artrite psoriasica

0
1354
Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Non so quanto siano i medici generici (chiamati di famiglia, di base) convenzionati con il S.S.N. (Sistema Sanitario Nazionale) che si occupino in prima persona di problemi dermatologici. Non ho una statistica al riguardo. Ho solo un’impressione, del tutto personale, che alcuni decenni fa il sanitario vi ponesse più attenzione, conoscesse meglio la “materia” perché l’aveva studiata bene all’Università di Medicina, sia per una sua eventuale specializzazione che, soprattutto perché non di rado malattie dermatologiche erano (e sono) espressione di patologie interne.

Un argomento dunque non banale, da non liquidare ‘sic et sempliciter’ con l’invio ad uno specialista dermatologo. E’ necessaria un’anamnesi completa del paziente che permetta una diagnosi differenziale della lesione. L’esame dovrebbe a regola d’arte, essere eseguito in una stanza ben illuminata e.udite udite….a paziente completamente svestito. Penso sia una rarità. Per una sorta di pudore? Per non essere fraintesi? Perché il paziente non è dovuto a spogliarsi? Perché il medico non si sente un dermatologo? Certo bisogna aver studiato su “sacri tesi” e tenere a mente le nozioni per sentirsi sicuri. Solo allora, con una lampadina ed una lente d’ingrandimento nelle mani, possiamo avere indizi al fine di un orientamento diagnostico. E’ vero che la pelle è muta, ma è in grado di lasciarci dei messaggi che parlano. In questo articolo mi limito solo alle malattie dermatologiche generalizzate che sono espressione di patologie internisti che: LES (Lupus Eritematoso Sistemico); Dermatomiosite (DM)-Polimiosite (PMS); Artrite psoriasica (AP).

Non tratterò delle forme su base neurodistonica (dermatoneuriti) che sono anche generalizzate (riguardano l’intero corpo) né di patologie cutanee comuni quali le affezioni papulosquamose (psoriasi, pitiriasi rosea, il lichen planus), le affezioni eczematose (eczema, dermatite atopica, dermatite seborroica), né di infezioni e infestazioni (impetigine, erizipelo, scabbia, herpes  simplex, herpes zoster, dermatofitosi ossia dovuta a funghi, candidosi, verruche), né di acne; né di affezioni vascolari (eritema nodoso, eritema multiforme, orticaria, vasculiti); né infine di reazioni cutanee da farmaci. Mi limito a quelle malattie immunitarie che colpiscono anche la pelle, almeno a quelle più frequenti.

La dermatomiosite-polimiosite (DMP) quale quadro clinico cutaneo presenta?

Può consistere in un rash (arrossamento) sensibile alla luce solare (eliotropo) di colore ben violaceo che colpisce le palpebre superiori che si presentano molto edematose, oppure infine con macchie sulle mani, sempre arrossate. A tutto ciò si associa una debolezza muscolare, sempre più intensa, che interessa sia la parte destra che sinistra del corpo. Frequente, direi patognomonico, è l’interessamento dei muscoli lisci faringei (difficoltà nel deglutire) e di quelli striati del collo (con caduta del capo).

La dermatomiosite-polimiosite è dovuta ad una immunità cellulo mediata contro le cellule muscolari con conseguente stanchezza ed atrofia muscolare.  Le analisi cliniche rivelano un aumento del CPK, aldolasi, GOT, LDH, anti jo-1. Basilare è la biopsia muscolare. Altra patologia autoimmune, altra connettivite è il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) dovuto alla deposizione di autoanticorpi specifici diretti contro determinati antigeni del nucleo cellulare (ANA) con anche anomalie delle cellule T. E’ molto probabile che vi sia una base genetica legata agli ormoni sessuali perché nel 90% dei casi vengono colpite le donne, soprattutto in età fertile.

Vi sono periodi di riacuzie alternati a quelli di una relativa remissione.  Tutti gli organi possono essere colpiti. Le manifestazioni cutanee? Tipico è “l’edema a farfalla” (molare) sul volto. Vi è sensibilità alla luce del sole (fotosensibilità); né vengono risparmiati gli annessi cutanei (alopecia, ossia perdita di capelli); le mucose (ulcere della bocca); i vasi (vasculiti, tromboflebiti, tendenza alla trombosi). Aggiungerei a tutto ciò il possibile interessamento delle ossa (artriti infiammatorie); reni (nefriti); sistema cardiovascolare e polmonare (pericarditi, miocarditi, endocarditi, pleuriti); il sistema linfatico (aumento di dimensioni dei linfonodi e della milza). Né mancano disturbi generali quali stanchezza, febbre, stato di malessere, perdita di peso. A queste due connettiviti aggiungo l’Artrite Psoriasica in cui l’artrite generalmente (75% dei casi), si presenta solo dopo la psoriasi, solo nel 15% l’artrite fa la sua comparsa prima della patologia cutanea. Il quadro clinico più frequente è quello di un oligoartrite asimmetrica, che colpisce le articolazioni interfalangee sia distali che prossimali delle mani e dei piedi, ma anche polsi, caviglie.

Si possono riscontrare “dita a salsicciotto” dovute alla flogosi della guaina tendinea.

Solo nel 25% dei casi la poliartrite è simmetrica (da tutte e due le parti del corpo, come nella classica artrite reumatoide, a cui è del tutto simile eccezion fatta per la negatività del fattore reumatoide). Nel 10% dei casi vengono colpite solo le articolazioni interfalangee distali con frequenti alterazioni psoriasi che delle dita delle mani.01