PROBLEMI DI VENE: DALLE VARICI ALLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA DEGLI ARTI INFERIORI

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trombosi venosa

Una dilatazione venosa irregolare, vene “serpinose” dilatate, allungate, tortuose.

E’ questo il quadro delle varici, conseguenti all’insufficienza venosa degli arti inferiori. Un meccanismo fisio – patologico della stasi venosa parete vasale con incontinenza delle valvole “protettive” e sfiancamento del vaso, blu.

Talora c’è anche un aumento della permeabilità con flogosi, dolore e senso di peso. In una fase più avanzata compaiono formicolii, parestesie, edema, iperpigmentazione cutanea, fragilità dei capillari fino all’eczema, determinato dalla riduzione degli scambi metabolici. La tromboflebite superficiale è invece un’occlusione trombotica di una vena superficiale per flogosi della parete. Vi è un arrossamento cutaneo con dolore localizzato e la presenza, alla palpazione, di un cordone duro.

In ogni insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, comprese le complicanze, l’ecocolordoppler venoso è indispensabile. Qualora il senso di peso a carico di un arto inferiore è peggiorato durante la deambulazione con un dolore molto forte, la diagnosi, e anche le prognosi, può essere del tutto diversa, molto più grave. L’arto non è solo più gonfio (edematoso) ma anche molto più caldo e dolente. In questi casi eseguo sempre la dorsi flessione brusca del piede, una manovra semiologica che va sotto il nome di “segno di Homan”. Il dolore al polpaccio provocato dalla flessione dorsale del piede sulla gamba è un segnale precoce di trombosi delle vene del collo del piede. Eseguo anche la compressione superficiale dei muscoli della gamba che provoca, in questi casi, anche lei dolore. Esploro, ricerco i polsi arteriosi (tibiali posteriori, pedidie) e li trovo presenti, ben pulsanti sotto le mie dita. Le arterie non c’entrano, sono nella norma; la patologia è venosa: trattasi di una trombosi venosa profonda (TVP) degli arti inferiori che mi viene confermata dall’ecocolordoppler venoso. La famosa triade di Virchow (stasi venosa, lesioni vascolari e alterazioni della coagulazione) è alla base della patogenesi della trombosi venosa profonda (TVP).

Quali sono le condizioni che la favoriscono?

Interventi chirurgici di un certo rilievo sia ortopedici che addominali; convalescenza postoperatoria con conseguente immobilizzazione prolungata; fratture ossee (colonna vertebrale, pelvi, femore, tibia); ipercoagulabilità; neoplasie; gravidanza e puerperio; obesità marcata. La prevenzione dei soggetti a rischio è basata su una terapia anticoagulante con eparina a basso peso molecolare; mobilizzazione ripetuta delle gambe (sia attiva che passiva); calze a compressione graduata. La complicanza più terribile della TVP è l’embolia polmonare dovuta al trombo che raggiunge i polmoni. L’esordio improvviso di dispnea (affanno) è la presentazione più comune. Emottisi (espettorazione più o meno abbondante di sangue che proviene dalle vie respiratorie),tachipnea (aumento notevole alla frequenza del respiro) e dolore toracico (tipo pleuritico) sono segni e sintomi di un infarto polmonare. Se vi è una crisi sincopale si deve sospettare un’embolia polmonare massiva. All’esame obiettivo molto raramente la temperatura supera i 39° C. All’ascoltazione tachicardia, tachipnea, ritmo di galoppo ventricolare destro, un secondo tono più accentuato sul focolaio polmonare rappresentano i reperti più comuni. Per quanto concerne gli esami di laboratorio e strumentali un normale livello di D.dimero (inferiore a 500 microgrammi)esclude sostanzialmente un’embolia polmonare specie nei pazienti più giovani. Viceversa un normale Rx torace non esclude la presenza di un’embolia polmonare. La terapia è di stretta pertinenza ospedaliera (eparina endovena in infusione continua).

calcinoma mammela
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Dottor Professor Aldo Ercoli
Broncopneumologo Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.