Partito democratico di Cerveteri come l’orchestrina del Titanic

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partito democratico di cerveteri
immagine barca che affonda

Avete presente l’orchestrina del Titanic che continuava a strimpellare mentre la nave andava a fondo dopo aver centrato l’iceberg?
Ebbene il congresso del Partito democratico di Cerveteri, convocato per domenica prossima, assomiglia tanto all’epilogo di un viaggio dove l’inabissamento appare inevitabile. Chiunque esca vincitore dalla conta delle tessere. Ebbene sì, il congresso che dovrebbe spiegare ai cittadini di Cerveteri il programma elettorale del Pd in realtà sarà la resa dei conti finale tra le due anime che da mesi si combattono per la guida del partito. Anime che hanno fatto a gara a raccogliere tessere a tutto spiano, sembra infatti che gli iscritti del Pd di Cerveteri siano lievitati a 920, un numero fuori dalla realtà considerando la crisi nazionale che da tempo attraversa il partito di Renzi. Nemmeno quattro anni fa il Partito democratico ottenne tante adesioni in occasione del congresso che vide la vittoria del segretario politico Alessandro Gnazi. E’ palese che siamo arrivati all’atto finale della guerra intestina, si affilano i coltelli per il duello decisivo che alla fine della fiera ha solo un obiettivo che divide i due schieramenti. C’è una parte del Pd che vorrebbe intavolare una trattativa con la coalizione del sindaco Pascucci per un sostegno aperto sin dal primo turno in caso di convergenza programmatica. Questa possiamo chiamarla l’ala più giovane del Pd, capeggiata dal segretario uscente Gnazi che ha sempre dichiarato di essere favorevole ad un confronto paritario col sindaco Pascucci. Sull’altro versante c’è la cosiddetta ala anziana del Pd, popolata da vari esponenti politici di Sinistra, che hanno sempre osteggiato l’attuale amministrazione, preferendo appoggiare la candidatura a sindaco di un politico molto noto come Pietro Tidei. La conta delle tessere rischia di essere solo la sfida finale, una gara a chi ha iscritto più parenti, amici ed affini per nominare, ovviamente a colpi di deleghe, la nuova segreteria ed il direttivo che indicheranno la linea politica del Pd. Fino a venerdì 3 febbraio c’è tempo per presentare le candidature alla segreteria, poi via alla battaglia fino a domenica quando il Partito democratico non avrà che due alternative. O esce compatto e coeso dal congresso, ipotesi che appare remota con questa pletora di tesserati dell’ultimo minuto, oppure si sfascia, si scinde e vede andare in pezzi l’unità del Centro sinistra. All’orizzonte c’è la data del 17 marzo, quando a Cerveteri di dovrebbero svolgere le elezioni primarie della coalizione di Centro sinistra. Un conto sarebbe arrivare in modo omogeneo con un candidato unico, un altro andare alla conta insieme agli alleati. Disgustando un elettorato cerite che della litigiosità del Pd, che va avanti dall’epoca della Giunta di Ciogli, ne ha davvero piene le tasche. Domenica sera gli elettori avranno una certezza: o il Partito democratico rinasce con un progetto serio. Oppure ne celebreremo la morte politica definitiva.