Pantelleria, 300 anfore sott’acqua

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Oltre trecento anfore di età punica sono state individuate nel mare di Pantelleria a 130 metri di profondità, ad alcune centinaia di metri di distanza dal porticciolo di Gadir. Il sito archeologico è stato documentato da un gruppo di subacquei altofondalisti che ha rilevato una grande distesa di anfore sparse lungo una fascia di 400 metri.

Il giacimento era stato individuato per la prima volta nel 2011 da due subacquei, Francesco Spaggiari e Fabio Leonardi. Adesso la Sdss (Society for Documentation of Submerged Site), guidata da Mario Arena, ha rivelato l’esatta consistenza del ritrovamento, documentando con immagini fotografiche e video la grande concentrazione di anfore puniche.

Il soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici dichiara: «La costa nord di Pantelleria ha già restituito preziose testimonianze relative alla navigazione e alla frequentazione dell’Isola in tempi remoti. Continueremo lo studio di questo interessante e difficile sito subacqueo, vista la notevole profondità, grazie alla collaborazione dei professionisti che in questi anni ci hanno consentito di raggiungere eccellenti risultati nello studio della Battaglia delle Egadi».

Nel corso delle immersioni sono state effettuate operazioni di rilievo e documentazione videofotografica, realizzando in particolare una fotogrammetria tridimensionale ad alta risoluzione, attualmente in fase di elaborazione. Questo rilievo consentirà di studiare la consistenza totale del sito archeologico, la tipologia delle anfore e la loro dispersione. Da una prima analisi delle immagini si può dire che le anfore sono di cinque tipologie, tutte di epoca punica. Commenta il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Franco Fazio: «La tutela del patrimonio storico-archeologico della nostra Isola è il principale obiettivo della Regione e i tesori sommersi ne costituiscono una parte cospicua e peculiare».

Fonte Museo del dolmen

Da: www.archeologiaviva.it/

Immagine: Sassari notizie