No alla sperimentazione in campo di nuovi Ogm

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Il Coordinamento dei Biodistretti del Lazio chiede il ritiro immediato dell’emendamento al dl siccità che libera la sperimentazione in campo dei nuovi Ogm.

Cambiano i nomi, non cambia la sostanza: le sementi TEA sono i nuovi OGM, prodotti di laboratorio a beneficio di pochi che distruggono la qualità dei territori e contaminano il biologico.
Gli OGM, dove introdotti, non hanno ostacolato la fame nel mondo, non hanno dato soluzioni miracolose contro la siccità, hanno inquinato, hanno compromesso la biodiversità agricola, hanno impoverito i contadini che li hanno utilizzati e hanno permesso a pochissime multinazionali sementiere di fare extra-profitti.
Gli OGM di ieri, oggi vengono chiamati TEA (tecniche di evoluzione assistita), cambia la forma, ma la sostanza è la stessa. Le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato hanno approvato un emendamento – con il consenso generale e forse scarsamente consapevole – al Decreto Siccità che apre alla sperimentazione in campo dei nuovi OGM.
Si tratta di varietà vegetali ottenute con biotecnologie di nuova generazione denominate NGT (New Genomic Techniques), in Italia rinominate, nel tentativo di creare una nuova narrativa, TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), che la Corte di Giustizia UE, in una sentenza del 2018, ha equiparato a tutti gli effetti agli organismi geneticamente modificati.
Ancora una volta si tenta di introdurre nelle nostre campagne sementi prodotte in laboratorio che contaminano irrimediabilmente le aziende biologiche, minano la già compromessa biodiversità agricola italiana, senza alcuna reale valutazione di impatto ambientale e favoriscono le 4 multinazionali che controllano già oltre il 60 per cento del mercato mondiale delle sementi. In questo modo si impoveriscono sempre più in contadini, si inquina natura ed agricoltura e non si dà alcun vantaggio all’umanità.
I Biodistretti che oggi comprendono il territorio di oltre 100 comuni nella Regione Lazio, per loro legge costitutiva, non possono ammettere gli OGM (art. 2 comma C / Legge Regionale 11/2019) e quindi non possono accettare sui propri territori l’introduzione di queste sementi anche in fase sperimentale.Si impegneranno, quindi, a promuovere discussioni ed iniziative per contrastare questo nuovo pericolo e per sottolineare i benefici che proprio l’agricoltura biologica rappresenta per l’agricoltura, l’ambiente e i consumatori.
I Biodistretti hanno dimostrato con le loro pratiche e con le loro proposte di essere una opportunità importante, una strategia seria per contrastare il cambiamento climatico, e per affrontare seriamente la drammatica questione idrica.I nostri modelli produttivi agroecologici basati sulla vera biodiversità agricola non solo garantiscono il cibo necessario, qualità per i consumatori e un reddito per i produttori, ma sono la vera garanzia per recuperare quell’equilibrio ambientale ed ecologico che è essenziale, perché non sia compromesso il futuro di noi tutti.
La ricerca va sempre sostenuta e finanziata, rispettando il principio della salvaguardia dell’ambiente sancito dall’articolo 9 della costituzione e  serve più ricerca per sostenere i modelli agroecologici che oggi sono l’avanguardia dei territori, e riconosciuti come living lab e che sono la vera risposta ad un futuro incerto caratterizzato da cambiamenti climatici.
Con la nostra iniziativa noi chiediamo che nelle sedi parlamentari si apra un dibattito serio sulle questioni che abbiamo sollevato, che il Parlamento cancelli l’emendamento al decreto siccità, che l’agricoltura torni al centro dell’attenzione politica, che il cibo sia considerato un diritto per tutti e non occasione di interessi e profitti privati.
Il Coordinamento Biodistretti del Lazio
Biodistretto Alto Lazio Terra Viva
Biodistretto Castelli Romani
Biodistretto Colline dell’Amaseno
Biodistretto Etrusco Romano
Biodistretto Lago di Bolsena
Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa
Biodistretto Terre dei Colonna: Genazzano/Paliano
Biodistretto Valle di Comino
Biodistretto Via Amerina e delle Forre