“No alla sostituzione etnica significa dire No allo Sprar”

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Raffaele Cavaliere

Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Raffaele Cavaliere.

Giovedì, 11.10.17 il Consiglio Comunale di Ladispoli si esprimerà sull’accettazione dello SPRAR “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati” lasciato in eredità dalla Giunta dell’ex Sindaco C. Paliotta. L’attuale Sindaco A. Grando già durante la campagna elettorale si era dichiarato contrario all’accoglienza dei presunti rifugiati meglio “clandestini” prospettando la possibilità di annullare la delibera precedente dicendo no allo SPRAR a Ladispoli.

Una delle scritte apparse in queste ore sulle mura di Ladispoli 

Come Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia vorrei fornire alcuni dati ufficiali e qualche spunto di riflessione per motivare il mio voto contrario allo SPRAR. Gli argomenti “umanitari” a favore dell’invasione di clandestini non reggono alla lettura dei dati ufficiali. Vediamo la composizione di chi arriva con i barconi, con le navi ONG in Italia: sono prevalentemente maschi, sono giovani, non hanno istruzione ma, in compenso, hanno un sacco di problemi mentali. L’identikit degli immigrati ospitati a spese dello Stato italiano è impietoso, ma non arriva da qualche sito populista, bensì dal nuovo “Atlante Sprar 2016”.

Una rete che nel 2003 contava su 1.365 posti dislocati sul territorio nazionale, mentre lo scorso anno ha accolto 34.039 persone. Nel 2016, infatti, solo il 9,6% di loro ha ottenuto lo status di rifugiato. Per il resto, il 47,3% degli accolti è richiedente protezione internazionale, il 28,3% è invece titolare di protezione umanitaria, il 14,8% di protezione sussidiaria. Tutte formule che implicano situazioni di rischio molto più vaghe rispetto a quella del rifugiato che “scappa dalla guerra”.

Vediamo poi la mitologia delle “donne e bambini” da soccorrere: ebbene, l’86,6% degli accolti è di genere maschile. Spicca, per presenze femminili, il solo gruppo nigeriano, anche se il rapporto si guarda bene dal dire che si tratta di schiave destinate al mondo della prostituzione, soggiogate da una vera e propria mafia che fa uso anche di riti vudù per abbrutire le sue vittime. Per quanto riguarda l’età degli stranieri accolti, la componente maggiormente rappresentata è quella della fascia d’età che va dai 18 ai 25 anni (46,5%); diminuisce quella immediatamente successiva, che comprende le persone fra i 26 e i 30 anni che si attesta al 22,1%. E i “minori non accompagnati”? Il 47% di loro, al momento della rilevazione, era già neo maggiorenne. Il 44,6% dei minori è invece compreso nella fascia d’età tra i 16 e i 17 anni, il 7,3% tra i 14 e i 15 anni mentre i più piccoli, tra 0 e 13 anni, sono poco più dell’1%. Eccoli, quindi, i “bambini” da salvare.

Va sottolineato anche che l’84,4% degli ospiti è stato accolto singolarmente, solo il 15,6% fa parte di un nucleo familiare. Circa il livello di istruzione delle “risorse”, il 62% degli immigrati degli Sprar ha un titolo di studio corrispondente alla scuola primaria (elementari e medie), il 19% è in possesso di diploma di scuola secondaria, solo il 7% di titolo di studio universitario, mentre il 12% non ha proprio alcuna istruzione. Noi “esportiamo” molti più cervelli all’estero rispetto a chi invade l’Italia. Questa condizione aggrava il depauperamento incorso, come potrà mai sollevarsi l’Italia se negli ultimi sei anni è stata deindustrializzata, il mercato demonetizzato? Un dato nel novembre 2011 eravamo la seconda nazione manifatturiera  in Europa, nel novembre 2016 la ventiquattresima, dal secondo al penultimo posto: Grazie Presidente Giorgio Napoletano!

Torniamo alla “sostituzione etnica” in corso: aumenta anche la quota di coloro che hanno “caratteristiche di vulnerabilità”, dato al quanto bizzarro per una categoria che viene continuamente presentata sotto l’aspetto della “risorsa”: si tratta addirittura del 22%. L’8,3% comprende persone disabili, con disagio mentale o con necessità di assistenza domiciliare, sanitaria specialistica e prolungata. Le segnalazioni di casi di vulnerabilità psichica per l’anno 2016 sono aumentate del 33% rispetto al 2015. Sono questi quelli che dovrebbero “pagarci le pensioni”? (http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/maschi-giovani-ignoranti-e-pazzi-il-rapporto-che-azzera-le-balle-sugli-immigrati-68236/; http://www.maurizioblondet.it/maschi-giovani-ignoranti-pazzi-rapporto-azzera-le-balle-sugli-immigrati/)

Lo scopo di questo articolo è semplicemente quello di far comprendere che l’immigrazione come la stiamo vivendo noi europei non è solo un’invasione di disperati. Stiamo assistendo impotenti  ad una vera e propria terzomondializzazione dell’Europa: la globalizzazione delle anime e delle coscienze per sfociare nel governo unico mondiale, prodotto finale del Nuovo Ordine Mondiale (NOM).  Il NOM prevede la riduzione alla “uguaglianza” per tutti i popoli: una sola lingua, una sola moneta, una sola identità, una sola cultura, un solo Stato ed un solo DIO. Cancellazione di tutte le diversità! Un solo Stato, per cui gli Stati al plurale vanno cancellati: non devono e non possono esistere. Ecco lo scopo primario dell’unificazione europea: l’eliminazione degli Stati e soprattutto delle differenze. Da Giorgio Napoletano in poi tutti i suoi presidenti del consiglio: Monti, Letta, Renzi e anche Gentiloni (Mattarella) hanno parlato della riduzione della sovranità nazionale a favore dell’Europa. La modifica della Costituzione proposta da Renzi prevedeva questo!
Non a caso gli evangelizzatori della propaganda multiculturale al servizio dei poteri forti (il PD negli ultimi sei anni si è distinto come partito delle banche)  spingono per l’incrocio etnico forzato.
Assistiamo passivamente al meticciato, sommersi e soffocati da decine e decine di milioni di immigrati afro-asiatici. Fusione ad hoc di milioni di persone con cultura, storia e religione completamente differenti dalle nostre, il tutto per cancellare ogni differenza.
Questo è sotto gli occhi di tutti, grazie alla propaganda e alla disinformazione dei mezzi di comunicazione di massa al servizio dei poteri forti occulti; grazie allo stato ipnotico generale ci spingono a rinnegare le nostre origini, a disconoscere la nostra identità, per un bene più grande: l’Europa!
I globalizzatori delle coscienze si sforzano di convincerci a rinunciare alla nostra identità per uno scopo altruistico e umanitario. Gli slogan dei “buonisti di turno” che propongono formule di “presunti diritti civili” fanno il lavaggio del cervello alle masse. Cosa c’è di più sbagliato del razzismo? Come si può non aiutare i più deboli? Se veramente si volesse risolvere l’immigrazione clandestina, in pochissime settimane tale problema non esisterebbe più. Non c’è la volontà politica-economica di risolverla, anzi, la distruzione di paesi e continenti, il loro mantenimento sotto dittature controllate dall’Occidente, sono funzionali al Sistema del NOM. Questi disperati, questa semplice carne da cannone, hanno avuto la sfortuna di nascere in paesi ricchissimi di oro, petrolio, acqua, minerali per l’hi-tech, ecc. Tutte materie prime che servono all’occidente industrializzato.  E’ bene svegliarsi quanto prima dal torpore cerebrale perché l’immigrazione come è stata progettata e come la stanno realizzando non ha nulla di umanitario e di sociale, si tratta solo di un genocidio culturale, storico e religioso.

Un po’ di storia: nel 1922 il conte Richard Nikolaus di Coudenhove- Kalergi (1894-1972), filosofo austriaco, fondò l’Unione Paneuropea. Fu il primo uomo politico a proporre un progetto di Europa unita. L’Unione Paneuropea, nata nelle ceneri della Prima grande Guerra, aveva proprio lo scopo ufficiale di impedire un nuovo conflitto mondiale. Lo scopo ufficioso era di unificare l’intera Europa il fine di integrarla nel Nuovo Ordine Mondiale. Nel 1925 nel suo profetico libro, oltreché la sua opera più famosa, “Praktisher Idealismus”, Kalergi vede il continente europeo multiculturalista e multietnicista come una vera e propria federazione: Stati Uniti d’Europa. Gli abitanti di questa federazione non saranno i popoli originali del Vecchio Continente, cioè noi, ma bensì “una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale”. E per questo progetto le idee sono chiarissime: risulta prioritario “incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto”. Kalergi proclama anche l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli, molto pericolosa per il NOM e successivamente l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione di massa. Affinché l’Europa sia tranquillamente dominabile dall’élite, bisogna trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Per approfondire l’argomento: Articoli: “La storia segreta dell’Unione Europea: il Piano Kalergi”, di Sebastiano Caputo e “Il Piano Kalergi”, tratto da www.cogitoergo.it.

Non è certo impresa da poco provocare una migrazione di popoli così imponente come quella cui stiamo assistendo. D’altronde è evidente che esodi di queste proporzioni non possono avvenire senza il consenso dei paesi di origine e che ci siano organizzazioni sovranazionali o personaggi come Soros che finanziano, p.es. le Organizzazioni Non Governative (ONG) che traghettano i “presunti rifugiati”.

Cerchiamo di capire da dove nasce la programmazione sistematica chiamata “sostituzione etnica”:

Ma chi è il burattinaio dietro tutto quello che sta accadendo? Di certo un mandante c’è, con tanto di nome: mondialismo o globalizzazione, ovvero l’ideologia che punta alla creazione di un unico governo mondiale eliminando il concetto di sovranità nazionale e di specificità, meglio conosciuto come NOM. E di sicuro sappiamo anche che l’eliminazione di ogni traccia di identità e sovranità nazionale è un obiettivo perseguito tenacemente dai poteri forti occulti.

Attenzione alle date…

10 aprile 1981 La legge 158 ratifica la convenzione nr. 143 del 1975 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro -OIL-, uno degli organi dell’ONU, dal titolo: «Sulle migrazioni in condizioni abusive e sulla promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti».

30 dicembre 1986 Legge nr. 943 che garantiva: «A tutti i lavoratori extracomunitari parità di trattamento e piena eguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori italiani»

10 agosto 1989 – Tratto dal quotidiano “Alto Adige” «Si calcola che nei prossimi anni, 30-40 milioni di africani verranno in Europa, e i governi centrali, hanno affidato a Italia, Spagna e Grecia il peso maggiore. Sembra che l’Italia, nella spartizione internazionale, debba farsi carico dell’immigrazione senegalese, e si stima in 5 milioni la dimensione numerica»

9 novembre 1989 – Tratto dal quotidiano “Il Giornale” Titolo: «L’Italia deve affrontare la mina vagante degli immigrati di colore». Entro 20 anni gli immigrati dovrebbero essere 5 o 6 milioni!

19 gennaio 1990 – Tratto dal quotidiano “Il Corriere della Sera” Titolo: «L’Italia impara a convivere con Maometto». «L’Italia sta diventando la nuova frontiera dell’Islam»

28 febbraio 1990 La legge nr. 39 firmata da Claudio Martelli apre definitivamente le porte all’immigrazione…

Legge Martelli Il 28 febbraio del 1990 Claudio Martelli firma la legge nr. 39. Una legge rivoluzionaria!

– L’articolo 13 demolisce tutte le norme del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza (18 giugno 1931) in materia di controllo sugli stranieri, rende l’espulsione estremamente difficile, consentendo perfino il ricorso ai tribunali amministrativi.

– L’articolo 9, comma 2 dispone che l’extracomunitario privo di documenti, possa “regolarizzare” la sua posizione sulla base di una attestazione della sua identità resa da due persone incensurate.

Articolo 9 – Comma 2. Gli interessati sono tenuti a presentarsi agli appositi uffici delle questure o dei commissariati di pubblica sicurezza territorialmente competenti, muniti di passaporto o di altro documento equipollente o, in mancanza, di dichiarazione resa al comune di dimora abituale dall’interessato e della contestuale attestazione dell’identità personale dello straniero, resa da due persone incensurate, aventi la cittadinanza italiana ovvero appartenenti allo stesso Stato dell’interessato o, se apolide, allo Stato di ultima residenza abituale dell’interessato e regolarmente soggiornanti in Italia da almeno un anno…

– L’articolo 10 prevede la concessione di licenze di commercio agli immigrati a condizioni agevolate rispetto a quelle richieste per gli italiani (dal libro di Giulio Valli: «Il vero volto dell’immigrazione: la grande congiura contro l’Europa», Editrice Civiltà, 1993).

Rileggendo con attenzione le date, si evince chiaramente che fin dagli anni ‘80 sono state votate leggi permissive ad hoc – in merito all’immigrazione – che avrebbero pian piano portato alla situazione odierna. Semplice coincidenza o fredda programmazione?
E poi, come formulare previsioni del genere se si trattava di un fenomeno spontaneo?
Gli articoli pubblicati dai giornali nazionali non lasciano spazio a dubbi: qualcuno era a conoscenza per tempo dell’”invasione” clandestina che ci sarebbe stata. Perché allora non sono state messe in atto strategie politico-economiche per impedirla? Chi ha interesse che milioni di poveri disperati si riversassero nelle città europee creando instabilità sociale? E soprattutto chi ha il potere di attuare un simile e perverso programma?

L’immigrazione clandestina dai paesi africani è per tanto la conseguenza di politiche economiche e finanziarie “mafiose” da parte degli organi sopranazionali (ONU, FMI, WTO, Banca Mondiale, ecc.), ma anche la conseguenza di politiche colonialistiche europee (vedi Inghilterra, Francia, Belgio, Olanda, Italia, ecc.) che hanno privato i cittadini delle risorse primarie (l’Africa avrebbe tutto: oro, diamanti, petrolio, rame, ecc.) lasciando il continente devastato e impoverito.
Detto questo però si può affermare che l’immigrazione è stata agevolata e assolutamente non impedita perché funzionale! Ma funzionale per chi?

– A mafia e malavita organizzata che vedono nell’economica manovalanza extracomunitaria una manna dal cielo: sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga, mercato di organi, killer usa e getta, ecc.
– Alle associazioni caritatevoli che ricevono proprio per l’immigrazione fondi e sovvenzioni dal governo (voci di corridoio dicono che un noto gruppo italiano dedito alla carità, “ordina” per telefono una imbarcazione o un canotto pieni di disperati, quando ha bisogno di quattrini…). Sono solo voci, ovviamente!
– Per ultimo, ma non per importanza, l’immigrazione clandestina è funzionale a quei personaggi che vogliono fomentare una destabilizzazione della società per meglio controllarne le masse. Mi riferisco alla massoneria deviata e alle lobbies di potere! E’ risaputo che quanto più una società è tenuta sotto una campana costante di paura che viene alimentata quotidianamente da violenze gratuite, terrorismo, sciaccallaggio, rapine, stupri, ecc., tanto più le persone che appartengono a questa società sono manipolabili e controllabili.

Infatti, sul già citato articolo dell’Alto Adige del 10 agosto 1989, si legge che l’immigrazione in atto non è spontanea, ma che si tratta «di una cosa accettata dal nostro governo al tavolo delle grandi decisioni internazionali», decisioni cui, evidentemente, hanno partecipato sia i paesi di partenza che quelli di destinazione. L’articolo prosegue dicendo che: «si calcola che, nei prossimi anni, 20-40 milioni di africani verranno in Europa e i Governi centrali, su direttive dell’ONU, hanno affidato a Italia, Spagna e Grecia il peso maggiore». Con tanti saluti all’evento storico spontaneo e ineluttabile che i nostri politici vorrebbero farci credere! Ci si domanda come sarebbe possibile formulare previsioni del genere se si trattasse di un fenomeno spontaneo, imprevisto e imprevedibile, e non di un piano controllato, studiato a tavolino.

Il principale strumento di questa tanto lungimirante quanto cinica e perversa manovra è un organismo finanziario che opera in intima collaborazione con l’ONU: il Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Tutti ci ricordiamo come la TROIKA (FMI, Commissione Europea e BCE, tutte organizzazioni private sovranazionali che limitano la sovranità degli Stati), ha messo in ginocchio: Grecia, Spagna, Portogallo ed all’Italia.

A questo punto, per far fronte ai propri impegni, il paese debitore è costretto alle più rigide economie che il FMI rigorosamente impone: drastica riduzione delle importazioni per diminuire la spesa, e pareggiare la bilancia dei pagamenti; radicale taglio delle spese e dei programmi di sviluppo pubblici; svalutazione monetaria per esportare a prezzi più bassi possibili battendo la concorrenza. Ne conseguono il crollo dell’occupazione pubblica e privata e la svalutazione delle retribuzioni.
E’ una «tratta» manovrata dall’Alta Finanza che si svolge su scala planetaria e stritola individui e popoli con spietata determinazione.

In tutto questo piano, la parte dell’ONU è primaria ed evidente.
Infatti, la legge Martelli esordisce (art.1 comma 1) presentandosi come emanata in attuazione della convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951, che fu appunto promossa dall’ONU, e prosegue riconoscendo a un ufficio della stessa ONU – l’ACNUR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – importanti poteri di ingerenza sulla immigrazione extraeuropea in Italia.

Nel 2050 ci saranno 230 milioni di migranti. E’ il dato che emerge dal Rapporto 2003 dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. I migranti regolari nel mondo sono 175 milioni, un 3 per cento della popolazione mondiale. Di questi 56 milioni vivono in Europa, 49,7 in Asia e 40,8 in America del nord, le zone del mondo con il più alto numero di persone immigrate solo nel 2000.
(Fonte: “Il Nuovo”, 1 luglio 2003).

Questi sono i motivi storico-sociali ed ideologici per cui voterò NO allo SPAR, la dr.ssa L. Cordeschi, Assessore alle Politiche Sociali ha poi ben documentata la situazione oggettiva di Ladispoli per cui materialmente è impossibile accogliere i “clandestini” inviati tramite l’accordo SPRAR.

   Raffaele Cavaliere