MOVIDA SELVAGGIA A LADISPOLI IN ESTATE SI TEME IL CAOS

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NIENTE FONOMETRI PER ORA, L’ARPA BOCCIA LA RICHIESTA DEL COMUNE. I CITTADINI COSTITUISCONO UN COMITATO.

«Rivolgetevi agli uffici regionali competenti». La prima richiesta dei fonometri contro la movida selvaggia è stata in qualche modo respinta dall’Arpa Lazio che ha rigirato la palla ad altre sedi. E ora il comune ladispolano sarà costretto a studiare nuove soluzioni per consentire ai vigili urbani di intervenire in modo diretto e qualificato contro l’inquinamento acustico.

Un problema serio che solitamente scoppia durante l’estate in una città balneare che raggiunge quota 100mila abitanti per l’arrivo dei vacanzieri. Solo che nelle ultime stagioni molti imprenditori, tra cui titolari di bar e stabilimenti balneari, non avrebbero rispettato le ordinanze comunali e soprattutto i decibel scatenando le ire dei residenti. Lettere alla giunta comunale, esposti, petizioni popolari. Nulla è servito a frenare musica ad alto volume e i continui schiamazzi provocando notti insonni.

Per questo il tema era approdato in aula dove era stata votato e approvato all’unanimità l’utilizzo di fonometri da parte degli agenti della Polizia locale. Senza però l’ok della Pisana tutto però resterà invariato anche nell’estate targata 2025. «L’Arpa ha risposto chiaramente – sostiene il delegato alla Polizia locale e consigliere comunale, Pierpaolo Perretta – ora vedremo le disponibilità e i costi per la figura di un tecnico ad hoc nel controllo e iscritto all’agenzia di protezione ambientale perché c’è anche questa disponibilità e cercheremo di attivarci per capire anche le spese».

La minoranza è costantemente in pressing. «Sul tema dell’inquinamento acustico – critica Gianfranco Marcucci, consigliere comunale del gruppo civico Ladispoli Attiva – la maggioranza resta ferma, mentre l’estate si avvicina. A distanza di mesi dall’approvazione all’unanimità di quella mozione, l’unica azione concreta dell’amministrazione è stata una lettera inviata all’ente regionale sbagliato. Di fronte a questa inerzia, chiediamo che si attivi subito nuovamente per ottenere una risposta dalla Regione Lazio sui fonometri o valuti le altre soluzioni previste nella mozione per fronteggiare il problema.

Le famiglie sono esauste. Ladispoli non può permettersi un altro anno di immobilismo». Cittadini che intanto sono pronti a formare un comitato per unirsi nelle eventuali future proteste, come accaduto in altre località italiane. L’ultima ordinanza sindacale di Palazzo Falcone aveva esteso i tempi di diffusione sonora, permettendo la musica fino alle 2 nei fine settimana estivi nel centro urbano e addirittura fino alle 3 più in periferia anche a non molta distanza dalle abitazioni.

Nella petizione popolare in poche ore erano state raggiunte centinaia di adesioni per chiedere un nuovo regolamento comunale, più controlli delle forze dell’ordine e i fonometri a disposizione dei vigili urbani affinché potessero misurare i decibel nei locali. L’impressione è che il duello tra chi vuole riposare e chi intende divertirsi fino all’alba avrà un nuovo epilogo nei prossimi mesi. Senza soluzione.