“Mai più 30 anni di attesa per un condono edilizio a Ladispoli”

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opposizione Ladispoli

“Un Comune non può impiegare più di trent’anni per concludere una pratica di condono edilizio e se ciò è stato accettato in passato, di certo, non si ripeterà durante la mia Amministrazione”.

Con queste parole Il sindaco Alessando Grando ha preso posizione sulle affermazioni di alcuni consiglieri di opposizione rilasciate alla stampa locale.

“In risposta alle perplessità espresse sugli organi di stampa dai consiglieri Trani e Palermo in merito alla questione dei condoni edilizi – prosegue il sindaco – tengo a precisare che una pronta definizione delle oltre 1.600 pratiche di condono ancora pendenti è certamente una priorità della mia amministrazione. Questo sia per garantire la certezza del diritto su cui ogni cittadino deve poter contare e sia per evitare i rischi e le incertezze sottese ad una pratica edilizia di condono non conclusasi. Abbiamo visto tutti i danni che l’inerzia amministrativa ha causato a questa città e non vogliamo in alcun modo macchiarci di una simile condotta: preferiamo fare, piuttosto che parlare.

Ed in tal senso non possono che farci sorridere le tante parole ed argomentazioni portate avanti dai due solerti consiglieri, i quali, oltre ad alimentare sospetti, nulla dicono di fronte alla triste realtà dalla quale emerge che almeno 1600 cittadini, chi da oltre 30 anni, chi da un pò di meno, attendono risposte definitive dal Comune di Ladispoli sulle pratiche di condono edilizio presentate.

E se così è, come appunto riconosciuto dagli stessi consiglieri, è altrettanto evidente che le soluzioni precedentemente elaborate non hanno prodotto alcun risultato se non quello di aggravare ulteriormente il problema. Proprio per dare queste giuste e dovute risposte ai nostri cittadini, si è ritenuto opportuno intervenire su un settore nel quale si era rimasti assolutamente ed evidentemente indietro. Inoltre portare al giusto compimento e definizione le pratiche di condono equivarrebbe ad avere una fonte di entrate molto consistenti a beneficio delle casse comunali.

 Infatti in un momento storico – conclude Grando – in cui il nostro Comune non gode certo di ottima salute a livello finanziario, grazie anche alla disastrosa  gestione dell’ex assessore al bilancio Trani, l’idea di poter introitare una cifra che potremmo quantificare fino a un massimo di tre milioni di euro non può certamente essere trascurata. Nessuno spreco di denaro pubblico quindi, casomai il contrario”.