Lo “sventramento” del porto di Civitavecchia

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Riceviamo e pubblichiamo
Rifondazione Comunista, Civitavecchia Popolare:
“Nel silenzio più assordante delle istituzioni locali, Adsp e Amministrazione comunale innanzitutto, si sta eseguendo lo “sventramento” del porto di Civitavecchia sul progetto approvato nel 2004 e poi in parte modificato.
Al termine dei lavori previsto per il maggio-giugno 2026, finanziati attraverso il PNRR per un importo di oltre 81milioni di euro, il porto di Civitavecchia risulterà diviso in due parti non comunicanti per mare, due specchi d’acqua totalmente separati, a tal punto da formare due porti.

Con l’apertura del nuovo accesso verso sud verrà realizzata una totale separazione tra porto storico ( dal Lazzaretto al forte Michelangelo), trasformato in marina yachting con 140 posti per grandi yacht di lusso lunghi fino a 140 metri, e porto commerciale (dal Lazzaretto all’ingresso verso nord utilizzato per navi da crociera, passeggeri, trasporto merci).

Tutto ciò comporterà un ulteriore passo avanti verso la privatizzazione del porto già in atto riguardo ad una parte del porto commerciale, e ora anche riguardo al porto storico dato in concessione per la marina yachting, con la conseguente ulteriore riduzione degli spazi marini e terrestri a favore della cittadinanza. E’ previsto un ” contentino ” per la cittadinanza: una terrazza sul mare a confine con l’attuale marina, costruita con i materiali di risulta dei lavori.

Siamo dunque in presenza di un ulteriore scippo del bene comune, il porto storico completamente ristrutturato e attrezzato con i soldi pubblici, pronto per accogliere i megayacht dei miliardari.

A noi che rimane? Rivolgiamo la domanda ad Adsp e Amministrazione comunale per rendere conto non solo della orribile vista del muraglione sorto a sorpresa a fianco della marina ma di tanti aspetti importanti di un progetto portato avanti, come dicono i tanti che protestano, “a luci spente”, senza informazione, trasparenza e coinvolgimento dei cittadini.

Il porto si deve aprire alla città perché è parte della città. Niente divisioni e barriere, ma aree pedonali accessibili e fruibili liberamente. La chiusura dei varchi di accesso in via temporanea attuata inspiegabilmente nei giorni scorsi dal nuovo Commissario Adsp Latrofa è stata un brutto episodio che conferma il rischio di una separazione del porto con il resto della città.

Le cancellate davanti alla fortezza Giulia vanno aperte completamente, va ripristinata l’antica passeggiata all’antemurale nella parte interessata dall’approdo turistico, tradizione storica dei civitavecchiesi, va concordato con diportisti e flotta pescherecci l’utilizzo di banchine e attracchi.

Chiediamo risposte urgenti per fare chiarezza e invitiamo i cittadini a vigilare e mobilitarsi per la tutela di un patrimonio che appartiene per storia e tradizione alla nostra comunità”.

Rifondazione comunista, Civitavecchia popolare